Questa tesi è principalmente il risultato di una ricerca svolta sul campo ma è anche ricerca storica e bibliografica. Tutte le interviste e le occasioni in cui si sono osservati eventi musicali, feste e interazioni sociali sono state registrate con formati digitali professionali, utilizzando separatamente riprese audio e video. Le interviste e i vari dialoghi registrati sono nella lingua locale, francoprovenzale, una delle dodici minoranze linguistiche storiche riconosciute dalla Stato italiano. Il fine è documentare una tradizione musicale nella sua vitalità contemporanea e comprenderne le caratteristiche formali e sociali che la determinano, analizzando il contesto e ipotizzandone una storicità. Il titolo scelto: ¿Il suono amico¿, deriva da una frase pronunciata durante un'intervista da uno dei musicisti, di 82 anni, ma condivide lo stesso tipo di pensiero degli altri intervistati, non solo musicisti, di differenti età. La tradizione musicale principale della regione interessata alla ricerca, le Valli di Lanzo (TO), sia strumentale sia vocale, è polivocale. Oltre a strutture e codici rigorosi tramandati oralmente, l'elemento che lega maggiormente i soggetti coinvolti in una performance musicale è una certa emotività, un particolare senso di amicizia considerato necessario per il risultato musicale, affinché avvenga la musica ¿giusta¿. La tradizione musicale oggetto della ricerca è quella strumentale di insiemi per lo più di fiati, in particolare ottoni, che si formano in gruppi spontanei quando si crea la circostanza per suonare e che è in uso contemporaneo.
Il suono amico, una tradizione musicale delle Alpi occidentali, Valli di Lanzo
GIACCHERO, FLAVIO
2012/2013
Abstract
Questa tesi è principalmente il risultato di una ricerca svolta sul campo ma è anche ricerca storica e bibliografica. Tutte le interviste e le occasioni in cui si sono osservati eventi musicali, feste e interazioni sociali sono state registrate con formati digitali professionali, utilizzando separatamente riprese audio e video. Le interviste e i vari dialoghi registrati sono nella lingua locale, francoprovenzale, una delle dodici minoranze linguistiche storiche riconosciute dalla Stato italiano. Il fine è documentare una tradizione musicale nella sua vitalità contemporanea e comprenderne le caratteristiche formali e sociali che la determinano, analizzando il contesto e ipotizzandone una storicità. Il titolo scelto: ¿Il suono amico¿, deriva da una frase pronunciata durante un'intervista da uno dei musicisti, di 82 anni, ma condivide lo stesso tipo di pensiero degli altri intervistati, non solo musicisti, di differenti età. La tradizione musicale principale della regione interessata alla ricerca, le Valli di Lanzo (TO), sia strumentale sia vocale, è polivocale. Oltre a strutture e codici rigorosi tramandati oralmente, l'elemento che lega maggiormente i soggetti coinvolti in una performance musicale è una certa emotività, un particolare senso di amicizia considerato necessario per il risultato musicale, affinché avvenga la musica ¿giusta¿. La tradizione musicale oggetto della ricerca è quella strumentale di insiemi per lo più di fiati, in particolare ottoni, che si formano in gruppi spontanei quando si crea la circostanza per suonare e che è in uso contemporaneo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/131311