Le but de ce travail est de vérifier et d'approfondir, à travers l'étude de magazines destinés aux jeunes durant la décennie 1930-1940, la relation « ambiguë » et les échanges culturels qui existaient entre le système éducatif français et italien, en identifiant les similitudes et les différences. Le choix de cette décennie a été dicté par l'importance que les années Trente jouent en Europe au niveau historique et dans le débat sur la littérature enfantine dans les deux pays étudiés: en Italie le Fascisme commençait à contrôler la presse et l'édition pour enfants, alors qu'en France on va émerger la nécessité de légitimer la littérature de jeunesse. Nous avons donc sélectionné une revue pour garçons et une autre destinée aux filles pour chacun des deux pays : deux publications ouvertement fascistes, « Il Balilla » et « La Piccola Italiana » et deux publications bien pensantes distribuées parmi les élites de la bourgeoisie française, « Pierrot » et « Lisette ». La recherche a donc été conduite en deux étapes : dans un premier temps nous avons effectué un examen complet des quatre magazines pour en identifier les principales problématiques abordées et les confronter les uns aux autres. Le premier chapitre compare les deux revues masculines à l'aide d'articles, de photos, d'histoires et de dessins, en essayant de reconstruire ce que devait être l'imaginaire des lecteurs. Chaque sujet a été problématisé au regard des événements contemporains, à travers des références historiques et en partie sociologiques et anthropologiques. Le même procédé a été adopté dans le deuxième chapitre, où les magazines féminins ont été comparés entre eux. En général, nous avons noté qu'il y avait de la part des deux pays un investissement important, à la fois idéologique et économique, en faveur des jeunes, et l'intention de former leurs consciences à des fins politiques plus ou moins dissimulées. Le dernier chapitre est consacré à la « Biblioteca dei Miei Ragazzi» de Salani qui, née d'une matrice française ( « La Bibliothèque de Suzette » ), mais soumise, dans la seconde moitié des années Trente, au contrôle direct du Ministère de la Culture Populaire (MinCulPop), ce qui témoigne d'un équilibre inattendu entre les deux cultures, les deux histoire, rendant ainsi le recueil unique dans l'histoire de l'édition italienne et dans le souvenir de ses lecteurs. Le travail veut offrir un aperçu de l'imaginaire enfantin dans ces années 1930 et proposer une ligne à suivre dans la compréhension de cette période historique et dans l'interprétation des choix politiques en matière d'éducation de la jeunesse, par l'analyse de certains des produits pour en restituer l'atmosphère originelle.

L'intento di questo lavoro è verificare e approfondire, attraverso lo studio della stampa periodica rivolta ai giovani nel decennio 1930-1940, il rapporto ¿ambiguo¿ e gli scambi culturali che vi furono tra il sistema educativo italiano e quello francese, individuandone punti di contatto e divergenze. La scelta del decennio è stata dettata dall'importanza che gli anni Trenta rivestono sia storicamente a livello europeo, sia in merito al dibattito sulla letteratura infantile nei due paesi presi in esame: per l'Italia si tratta del momento di massima fascistizzazione prima dell'ingresso in guerra, mentre per la Francia sono anni chiave in rapporto alla necessità di controllare e legittimare la letteratura giovanile. Sono state prese in esame una rivista destinata a ragazzi e una destinata a fanciulle per ognuno dei due paesi: due pubblicazioni dichiaratamente fasciste, «Il Balilla» e «La Piccola Italiana», e due pubblicazioni bien-pensantes diffuse tra le élites della borghesia francese, «Pierrot» e «Lisette». La ricerca si è, quindi, articolata in due fasi: in un primo tempo si è eseguito uno spoglio completo dei quattro periodici per le annate interessate e, in seguito, è stato possibile individuare le principali tematiche affrontate dai settimanali e proseguire nel confronto per intersezioni. Il primo capitolo mette a confronto le due pubblicazioni maschili e, servendosi di articoli, fotografie, racconti e disegni presenti sulle testate, prova a ricostruire quello che doveva essere l'immaginario diffuso dei rispettivi lettori. Ogni argomento è stato problematizzato alla luce degli eventi coevi, attraverso un'adeguata documentazione bibliografica di carattere storico ed in parte sociologico-antropologico. Un procedimento analogo è stato adottato nel secondo capitolo, dove sono state messe a confronto le due riviste femminili. In generale, si è notato come ci fosse da parte dei due paesi un forte investimento, tanto ideologico quanto economico, nei confronti dell'infanzia e un'intenzione di formare le loro coscienze per fini politici più o meno dichiarati. L'ultimo capitolo è dedicato alla «Biblioteca dei Miei Ragazzi» di Salani che, nata da una matrice francese («La Bibliothèque de Suzette»), ma sottoposta, dalla seconda metà degli anni Trenta, al diretto controllo del Ministero della Cultura Popolare, accoglie con inaspettato equilibrio due culture, due storie e due anime che la rendono un unicum nella storia dell'editoria italiana e nelle memorie dei suoi lettori. Il lavoro vuole così offrire uno spaccato dell'immaginario infantile in quegli anni e suggerire una linea da seguire nella lettura del periodo storico e nell'interpretazione delle scelte politiche in materia di educazione per la gioventù, attraverso l'analisi di alcuni tra i prodotti editoriali che nacquero all'interno di contesti e culture specifiche e che meglio si prestano a restituirne l'atmosfera.

Infanzie e Nazioni: Immagini e testi per ragazzi tra Francia e Italia (1930-1940)

FURNO, MARTINA
2014/2015

Abstract

L'intento di questo lavoro è verificare e approfondire, attraverso lo studio della stampa periodica rivolta ai giovani nel decennio 1930-1940, il rapporto ¿ambiguo¿ e gli scambi culturali che vi furono tra il sistema educativo italiano e quello francese, individuandone punti di contatto e divergenze. La scelta del decennio è stata dettata dall'importanza che gli anni Trenta rivestono sia storicamente a livello europeo, sia in merito al dibattito sulla letteratura infantile nei due paesi presi in esame: per l'Italia si tratta del momento di massima fascistizzazione prima dell'ingresso in guerra, mentre per la Francia sono anni chiave in rapporto alla necessità di controllare e legittimare la letteratura giovanile. Sono state prese in esame una rivista destinata a ragazzi e una destinata a fanciulle per ognuno dei due paesi: due pubblicazioni dichiaratamente fasciste, «Il Balilla» e «La Piccola Italiana», e due pubblicazioni bien-pensantes diffuse tra le élites della borghesia francese, «Pierrot» e «Lisette». La ricerca si è, quindi, articolata in due fasi: in un primo tempo si è eseguito uno spoglio completo dei quattro periodici per le annate interessate e, in seguito, è stato possibile individuare le principali tematiche affrontate dai settimanali e proseguire nel confronto per intersezioni. Il primo capitolo mette a confronto le due pubblicazioni maschili e, servendosi di articoli, fotografie, racconti e disegni presenti sulle testate, prova a ricostruire quello che doveva essere l'immaginario diffuso dei rispettivi lettori. Ogni argomento è stato problematizzato alla luce degli eventi coevi, attraverso un'adeguata documentazione bibliografica di carattere storico ed in parte sociologico-antropologico. Un procedimento analogo è stato adottato nel secondo capitolo, dove sono state messe a confronto le due riviste femminili. In generale, si è notato come ci fosse da parte dei due paesi un forte investimento, tanto ideologico quanto economico, nei confronti dell'infanzia e un'intenzione di formare le loro coscienze per fini politici più o meno dichiarati. L'ultimo capitolo è dedicato alla «Biblioteca dei Miei Ragazzi» di Salani che, nata da una matrice francese («La Bibliothèque de Suzette»), ma sottoposta, dalla seconda metà degli anni Trenta, al diretto controllo del Ministero della Cultura Popolare, accoglie con inaspettato equilibrio due culture, due storie e due anime che la rendono un unicum nella storia dell'editoria italiana e nelle memorie dei suoi lettori. Il lavoro vuole così offrire uno spaccato dell'immaginario infantile in quegli anni e suggerire una linea da seguire nella lettura del periodo storico e nell'interpretazione delle scelte politiche in materia di educazione per la gioventù, attraverso l'analisi di alcuni tra i prodotti editoriali che nacquero all'interno di contesti e culture specifiche e che meglio si prestano a restituirne l'atmosfera.
ITA
Le but de ce travail est de vérifier et d'approfondir, à travers l'étude de magazines destinés aux jeunes durant la décennie 1930-1940, la relation « ambiguë » et les échanges culturels qui existaient entre le système éducatif français et italien, en identifiant les similitudes et les différences. Le choix de cette décennie a été dicté par l'importance que les années Trente jouent en Europe au niveau historique et dans le débat sur la littérature enfantine dans les deux pays étudiés: en Italie le Fascisme commençait à contrôler la presse et l'édition pour enfants, alors qu'en France on va émerger la nécessité de légitimer la littérature de jeunesse. Nous avons donc sélectionné une revue pour garçons et une autre destinée aux filles pour chacun des deux pays : deux publications ouvertement fascistes, « Il Balilla » et « La Piccola Italiana » et deux publications bien pensantes distribuées parmi les élites de la bourgeoisie française, « Pierrot » et « Lisette ». La recherche a donc été conduite en deux étapes : dans un premier temps nous avons effectué un examen complet des quatre magazines pour en identifier les principales problématiques abordées et les confronter les uns aux autres. Le premier chapitre compare les deux revues masculines à l'aide d'articles, de photos, d'histoires et de dessins, en essayant de reconstruire ce que devait être l'imaginaire des lecteurs. Chaque sujet a été problématisé au regard des événements contemporains, à travers des références historiques et en partie sociologiques et anthropologiques. Le même procédé a été adopté dans le deuxième chapitre, où les magazines féminins ont été comparés entre eux. En général, nous avons noté qu'il y avait de la part des deux pays un investissement important, à la fois idéologique et économique, en faveur des jeunes, et l'intention de former leurs consciences à des fins politiques plus ou moins dissimulées. Le dernier chapitre est consacré à la « Biblioteca dei Miei Ragazzi» de Salani qui, née d'une matrice française ( « La Bibliothèque de Suzette » ), mais soumise, dans la seconde moitié des années Trente, au contrôle direct du Ministère de la Culture Populaire (MinCulPop), ce qui témoigne d'un équilibre inattendu entre les deux cultures, les deux histoire, rendant ainsi le recueil unique dans l'histoire de l'édition italienne et dans le souvenir de ses lecteurs. Le travail veut offrir un aperçu de l'imaginaire enfantin dans ces années 1930 et proposer une ligne à suivre dans la compréhension de cette période historique et dans l'interprétation des choix politiques en matière d'éducation de la jeunesse, par l'analyse de certains des produits pour en restituer l'atmosphère originelle.
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