Milk production cost is mainly due to feeding and particularly to feeds' protein sources. Among them, soybean is the most widely used protein source. High protein level, high digestibility, and low anti-nutritional factors makes it the best solution for lactating cows with very high protein needs (even more than 3 kg per day). However, the price of soybean meal is highly variable and shows a increasing trend during time. To contrast the decreasing income deriving from milk, to solve the problem of waste, to reduce production costs, farmers should decrease the purchase of protein feeds from off the farm and improve sources of home-grown protein. Many feeds can replace soybean meal. Peas have quite high protein and starch contents, and it's demonstrated an inclusion (up to 15% of lactating cows' diet) does not affect quality and quantity of milk production. Protein cost is higher than soybean meal if market price is considered, but it is lower considering home-grown products. Because of its high fat level, sunflower should therefore not be fed as whole seed.. Oil cake and meal can be safely used without decreasing milk production. Even using market prices, sunflower protein cost is much lower than soybean. Whole unprocessed canola seeds are not usable either. Meal and oil cake are usable as well as sunflower, but canola oil cake will not reduce organic matter digestibility. Even using market prices, canola protein cost is lower than soybean. Faba beans have very interesting nutritional facts, similar to those of soybean meal, but they can't be successfully crop in the Northern Italy because of adverse climatic conditions. The high cost makes not recommended the use of linseed as a protein source; however, it's used as fat supplement, especially for its polyunsaturated fatty acids. Forages might be even more interesting than legume grains. Infact, especially if harvested at an early growth stage, their quality is very high (while quantity is obviously lower): protein and energy contents are high while fiber and lignin are minimum. This improves, cellulose digestibility and consequently increase volatile fatty acids, the milk fat precursors. Forage preservation is even more essential than harvest: haymaking causes more dry matter losses and forces to postpone first cut in order to reduce weather influence. Make good silage is more difficult and if not properly managed could lead to the lost of the whole harvest; but losses are lower and first cut postponement is not needed. Forages with high protein content are from Fabaceae family. High-quality alfalfa successfully fulfills dairy cows requirements and does not require additional protein supplements. Alfalfa's protein cost is similar to soybean if we use market price, while with self-production cost alfalfa is extremely cheaper than soybean. Red clover produces less than white clover, while the latter is more sensitive to low temperatures. Red clover has lower protein content (similar to alfalfa). Assuming market prices, clover's protein cost is similar to soybean meal, while it becomes cheaper if self-production costs are considered. In conclusion, Italian farmers should substitute soybean meal with alternative protein sources, possibly with alternative home-grown feeds, in order to reduce production costs and to allow Italian livestock sector to remain competitive in the global market.
Il costo di produzione del latte è dovuto in gran parte all'acquisto di alimenti proteici; tra questi, il più utilizzato è la soia f.e.: elevato tenore in proteina ed elevata digeribilità la qualificano come una delle soluzioni migliori per il soddisfacimento dei fabbisogni proteici delle bovine, molto elevati durante il periodo di lattazione. La soia f.e. ha però un prezzo elevato e variabile. Per contrastare il continuo calo dei guadagni provenienti dalla vendita del latte, si rende necessario per le aziende ridurre gli acquisti di concentrati, riducendo i costi e ottimizzando i processi produttivi. Esistono diversi alimenti che possono sostituire la soia. Il pisello proteico ha un discreto contenuto in proteina e amido, e può essere inserito in razione (max 15%) senza modificare quantità e qualità del latte. Il costo della proteina risulta superiore a quello della soia f.e. considerando il prezzo di mercato, mentre diventa più conveniente se autoprodotto. Diversamente dal seme intero, il panello e la farina d'estrazione di girasole sono utilizzabili (nel caso del primo fino al 10% della razione) senza influire su qualità e quantità di latte. Il costo del kg di proteina è inferiore a quello della soia. Come per il girasole, la colza può essere inserita in razione come panello o f.e., senza ridurre la digeribilità della sostanza organica; il costo della proteina è inferiore a quelli degli omologhi sottoprodotti della soia anche considerando i prezzi di mercato. Il favino presenta caratteristiche nutrizionali interessanti, paragonabili alla soia f.e., ma è difficilmente coltivabile nel Nord Italia. Il lino, pur con un buon contenuto proteico, è utilizzato come integratore lipidico, per l'elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi. Se raccolti nelle fasi giovanili, i foraggi hanno qualità ottima: il contenuto di proteina e di energia è alto, mentre quello di fibra e lignina è minimo. Questo garantisce un'elevata digeribilità della cellulosa, che dà origine ad acidi grassi volatili, precursori del grasso del latte, e permette di eliminare, in parte o del tutto, i concentrati. Fondamentale, oltre alla scelta del momento di taglio, è la conservazione: la fienagione provoca maggiori perdite durante la raccolta, e spinge l'allevatore a posticipare il taglio, per evitare condizioni meteo avverse; l'insilamento è una tecnica più complicata, ma, se ben condotta, garantisce cantieri di raccolta più brevi, con la possibilità di anticipare il primo taglio, riducendo le perdite. I foraggi proteici utilizzabili sono della famiglia delle Fabaceae. È possibile sostenere una buona produzione di latte senza altri alimenti proteici oltre all'erba medica. Il costo della proteina è molto simile a quello della soia f.e. utilizzando i prezzi di mercato, mentre si riduce a meno della metà in caso di autoproduzione. Il trifoglio rosso fornisce produzioni inferiori rispetto al bianco, che però è più sensibile alle basse temperature ma ha un contenuto di proteina maggiore. È dimostrato che è possibile sostituire parte dei concentrati con trifoglio rosso senza modificare alcun parametro della produzione del latte. Il costo della proteina è simile a quello della soia f.e. considerando i prezzi di mercato, mentre è più conveniente se autoprodotto. In conclusione, è auspicabile un maggior utilizzo di alimenti alternativi alla soia, possibilmente autoprodotti, per abbattere i costi e permettere di rimanere competitivi nel mercato globale in rapida evoluzione.
ALTERNATIVE PROTEICHE ALLA SOIA NEL RAZIONAMENTO DELLA BOVINA DA LATTE
BORTOLOTTI, FRANCESCO
2012/2013
Abstract
Il costo di produzione del latte è dovuto in gran parte all'acquisto di alimenti proteici; tra questi, il più utilizzato è la soia f.e.: elevato tenore in proteina ed elevata digeribilità la qualificano come una delle soluzioni migliori per il soddisfacimento dei fabbisogni proteici delle bovine, molto elevati durante il periodo di lattazione. La soia f.e. ha però un prezzo elevato e variabile. Per contrastare il continuo calo dei guadagni provenienti dalla vendita del latte, si rende necessario per le aziende ridurre gli acquisti di concentrati, riducendo i costi e ottimizzando i processi produttivi. Esistono diversi alimenti che possono sostituire la soia. Il pisello proteico ha un discreto contenuto in proteina e amido, e può essere inserito in razione (max 15%) senza modificare quantità e qualità del latte. Il costo della proteina risulta superiore a quello della soia f.e. considerando il prezzo di mercato, mentre diventa più conveniente se autoprodotto. Diversamente dal seme intero, il panello e la farina d'estrazione di girasole sono utilizzabili (nel caso del primo fino al 10% della razione) senza influire su qualità e quantità di latte. Il costo del kg di proteina è inferiore a quello della soia. Come per il girasole, la colza può essere inserita in razione come panello o f.e., senza ridurre la digeribilità della sostanza organica; il costo della proteina è inferiore a quelli degli omologhi sottoprodotti della soia anche considerando i prezzi di mercato. Il favino presenta caratteristiche nutrizionali interessanti, paragonabili alla soia f.e., ma è difficilmente coltivabile nel Nord Italia. Il lino, pur con un buon contenuto proteico, è utilizzato come integratore lipidico, per l'elevato contenuto di acidi grassi polinsaturi. Se raccolti nelle fasi giovanili, i foraggi hanno qualità ottima: il contenuto di proteina e di energia è alto, mentre quello di fibra e lignina è minimo. Questo garantisce un'elevata digeribilità della cellulosa, che dà origine ad acidi grassi volatili, precursori del grasso del latte, e permette di eliminare, in parte o del tutto, i concentrati. Fondamentale, oltre alla scelta del momento di taglio, è la conservazione: la fienagione provoca maggiori perdite durante la raccolta, e spinge l'allevatore a posticipare il taglio, per evitare condizioni meteo avverse; l'insilamento è una tecnica più complicata, ma, se ben condotta, garantisce cantieri di raccolta più brevi, con la possibilità di anticipare il primo taglio, riducendo le perdite. I foraggi proteici utilizzabili sono della famiglia delle Fabaceae. È possibile sostenere una buona produzione di latte senza altri alimenti proteici oltre all'erba medica. Il costo della proteina è molto simile a quello della soia f.e. utilizzando i prezzi di mercato, mentre si riduce a meno della metà in caso di autoproduzione. Il trifoglio rosso fornisce produzioni inferiori rispetto al bianco, che però è più sensibile alle basse temperature ma ha un contenuto di proteina maggiore. È dimostrato che è possibile sostituire parte dei concentrati con trifoglio rosso senza modificare alcun parametro della produzione del latte. Il costo della proteina è simile a quello della soia f.e. considerando i prezzi di mercato, mentre è più conveniente se autoprodotto. In conclusione, è auspicabile un maggior utilizzo di alimenti alternativi alla soia, possibilmente autoprodotti, per abbattere i costi e permettere di rimanere competitivi nel mercato globale in rapida evoluzione.File | Dimensione | Formato | |
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