Il TURNO NOTTURNO INFERMIERISTICO IN D.E.A.: ANALISI E PECULIARITA'

KEY WORDS Night shift nurses, Night shift in Emergency Department (ED) INTRODUCTION Shift work has become particularly important in work organization. Nurses have always been the largest group of health care professionals who work systematically within 24 hours and are increasingly aware of how to conduct the organization of working both for the organization of care, and for the direct consequences on their habits of life and on their family and social relationships. OBJECTIVE The importance of better understand and analyze how the work during the night shift can somehow differentiate themselves in terms of the actual workload than during the day led us to analyze any differences within the nursing shifts in the emergency department (ED) ASO S. Croce and Carle of Cuneo. The choice of the ED, as a department, is motivated by the characteristics of the types of admission, their unpredictability both in quantitative and qualitative terms, that highlight any special features and difficulties in patient management, quality of work and attention of dedicated staff. MATERIALS AND METHODS We examined the data access of patients of year 2012, as complete and homogeneous, and have been calculated data of stay of patients and the average number of nurses present per hour. RESULTS The statistical analysis showed a greater workload during the daytime than at night. However there was not a statistically significant difference between day shift and the first part (20-24) of the night shift. The most critical one is recorded in the first four hours for both the relationship nurse / patient, and the nature of urgent cases (red code) that does not differ in a statistically significant rate compared with that during the day shift. CONCLUSIONS This work can be a useful as a first step, it is hoped, in order to undertake work aimed at optimizing the overall relationship nurse-to-patient ratio both in quantitative and qualitative terms, in the context of risk management programs.

PAROLE CHIAVE Turno notturno infermieristico, Turno notturno in D.E.A. INTRODUZIONE Il lavoro a turni è diventato particolarmente importante nell'organizzazione del lavoro. Gli infermieri sono il più numeroso gruppo di professionisti sanitari che operano sistematicamente nell'arco delle 24 ore e sono sempre più attenti alle modalità di svolgimento dell'orario di lavoro sia per le ricadute che ne derivano sull'organizzazione dell'assistenza, che per le dirette conseguenze sulle proprie consuetudini di vita e sulle proprie relazioni familiari e sociali. OBIETTIVO L'importanza di capire meglio e analizzare come il lavoro durante il turno notturno possa in qualche modo differenziarsi in termini di carico effettivo di impegno rispetto a quello diurno ci ha portato ad analizzare eventuali differenze all'interno dei turni infermieristici del Pronto Soccorso (DEA) dell'A.O. S. Croce e Carle di Cuneo. La scelta del DEA come reparto è motivata dalle caratteristiche proprie delle tipologie di ricovero, della loro imprevedibilità sia in termini quantitativi che qualitativi, che mettono in risalto eventuali peculiarità e criticità nella gestione del paziente, nella qualità del lavoro e di attenzione del personale dedicato. MATERIALI E METODI Abbiamo preso in esame i dati degli accessi dei pazienti dell'anno 2012 in quanto completi e omogenei, sono stati calcolati i dati di permanenza dei pazienti e il numero medio di infermieri presenti nelle singole fasce orarie. RISULTATI L'analisi statistica ha evidenziato un maggior impegno di lavoro durante l'orario diurno rispetto a quello notturno. Tuttavia non è stata registrata una differenza statisticamente significatività tra turno diurno e prima parte (20-24) del turno notturno. La criticità maggiore si registra nelle prime quattro ore sia per il rapporto infermiere/pazienti, che per la tipologia dei casi urgenti (codice rosso) che non differisce in modo statisticamente significativo rispetto a quanto riscontrato durante il turno diurno. CONCLUSIONI Questo lavoro può rappresentare un primo elemento utile, si auspica, al fine di intraprendere un lavoro complessivo volto ad ottimizzare il rapporto infermiere/paziente sia in termini quantitativi che qualitativi nell'ambito di programmi di risk management.