ABSTRACT INTRODUZIONE Partendo da un'analisi della letteratura esistente rispetto alla Doppia Diagnosi (in particolare comorbilità tra dipendenza da sostanze e Schizofrenia), vengono selezionati i ricoveri ospedalieri nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Cuneo del 2012 e si analizzano le Cartelle Cliniche prendendo in considerazioni alcuni aspetti del ricovero. OBIETTIVO Valutazione dei percorsi diagnostici terapeutici e della gestione assistenziale dei pazienti con doppia diagnosi. MATERIALI E METODI La bibliografia utilizzata si avvale delle ricerche condotte mediante la banca dati PubMed. Sono stati inoltre consultati i contributi principali provenienti dalla letteratura medico-scientifica a riguardo, nonché i contributi dalla narrativa italiana. Sono state ricavate, infine, importanti informazioni dall'associazione APA (American Psychiatric Association) nonché dalla classificazione di riferimento DSM III, IV, V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders). Rispetto ai dati ricavati dalle Cartelle Cliniche si effettua un'attenta analisi degli elementi presi in considerazione con il contributo di Psichiatri, Infermieri, Operatori del Servizio per le Tossicodipendenze e Operatori del Club Alcologici Territoriali (CAT) che seguono i pazienti selezionati. RISULTATI I pazienti con doppia diagnosi hanno tassi di ospedalizzazione maggiori, sono più spesso senza fissa dimora, hanno comportamenti violenti o commettono reati, presentano scarsa compliance ai trattamenti e tendenza a comportamenti suicidari. Insomma, hanno più problemi diversi settori della loro vita, con costi psicologici e sociali maggiori per se stessi, per le loro famiglie e la società. ANALISI DEI DATI Vengono presi in considerazione i seguenti fattori: età, sesso, età esordio malattia psichiatrica, età esordio abuso di sostanze/alcol, modalità, tipo di ricovero, gestione assistenziale e dimissione, malattia psichiatrica, dipendenza patologica, fattori di rischio. DISCUSSIONE La realtà di Cuneo verte su un problema principale, un problema che forse viene spesso sottovalutato: l'alcolismo. Interessa gran parte dei pazienti presi in considerazione e si affianca ad altre patologie. Un ritorno all'abuso alcolico (o comunque di altre sostanze) porta a un grave scompenso della patologia psichiatrica e sono proprio questi i motivi della difficile gestione assistenziale di questi pazienti. CONCLUSIONI Fino a pochi anni fa non si faceva molto per integrare il lavoro terapeutico ed assistenziale in un unico sforzo per trattare entrambe le condizioni. Per fortuna ora questo atteggiamento sta cambiando, sia per una maggiore consapevolezza dei problemi di doppia diagnosi, sia per il maggior numero di ricerche condotte su questa problematica, con l'avviamento di nuove metodologie di trattamento integrato che comprendano sia la malattia psichiatrica sia la tossicodipendenza e un intervento individualizzato sulla base dei problemi specifici di ogni paziente, mirando ad un livello commisurato al potenziale del paziente. L'obiettivo ultimo è quello di ripristinare un benessere individuale ed un funzionamento sociale valido nella famiglia e nella comunità. PAROLE CHIAVE Doppia diagnosi, abuso/dipendenza, sostanze illecite e non, malattie psichiatriche.

DOPPIA DIAGNOSI: percorsi diagnostico terapeutici e gestione assistenziale

FERRUA, GLORIA
2012/2013

Abstract

ABSTRACT INTRODUZIONE Partendo da un'analisi della letteratura esistente rispetto alla Doppia Diagnosi (in particolare comorbilità tra dipendenza da sostanze e Schizofrenia), vengono selezionati i ricoveri ospedalieri nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) di Cuneo del 2012 e si analizzano le Cartelle Cliniche prendendo in considerazioni alcuni aspetti del ricovero. OBIETTIVO Valutazione dei percorsi diagnostici terapeutici e della gestione assistenziale dei pazienti con doppia diagnosi. MATERIALI E METODI La bibliografia utilizzata si avvale delle ricerche condotte mediante la banca dati PubMed. Sono stati inoltre consultati i contributi principali provenienti dalla letteratura medico-scientifica a riguardo, nonché i contributi dalla narrativa italiana. Sono state ricavate, infine, importanti informazioni dall'associazione APA (American Psychiatric Association) nonché dalla classificazione di riferimento DSM III, IV, V (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders). Rispetto ai dati ricavati dalle Cartelle Cliniche si effettua un'attenta analisi degli elementi presi in considerazione con il contributo di Psichiatri, Infermieri, Operatori del Servizio per le Tossicodipendenze e Operatori del Club Alcologici Territoriali (CAT) che seguono i pazienti selezionati. RISULTATI I pazienti con doppia diagnosi hanno tassi di ospedalizzazione maggiori, sono più spesso senza fissa dimora, hanno comportamenti violenti o commettono reati, presentano scarsa compliance ai trattamenti e tendenza a comportamenti suicidari. Insomma, hanno più problemi diversi settori della loro vita, con costi psicologici e sociali maggiori per se stessi, per le loro famiglie e la società. ANALISI DEI DATI Vengono presi in considerazione i seguenti fattori: età, sesso, età esordio malattia psichiatrica, età esordio abuso di sostanze/alcol, modalità, tipo di ricovero, gestione assistenziale e dimissione, malattia psichiatrica, dipendenza patologica, fattori di rischio. DISCUSSIONE La realtà di Cuneo verte su un problema principale, un problema che forse viene spesso sottovalutato: l'alcolismo. Interessa gran parte dei pazienti presi in considerazione e si affianca ad altre patologie. Un ritorno all'abuso alcolico (o comunque di altre sostanze) porta a un grave scompenso della patologia psichiatrica e sono proprio questi i motivi della difficile gestione assistenziale di questi pazienti. CONCLUSIONI Fino a pochi anni fa non si faceva molto per integrare il lavoro terapeutico ed assistenziale in un unico sforzo per trattare entrambe le condizioni. Per fortuna ora questo atteggiamento sta cambiando, sia per una maggiore consapevolezza dei problemi di doppia diagnosi, sia per il maggior numero di ricerche condotte su questa problematica, con l'avviamento di nuove metodologie di trattamento integrato che comprendano sia la malattia psichiatrica sia la tossicodipendenza e un intervento individualizzato sulla base dei problemi specifici di ogni paziente, mirando ad un livello commisurato al potenziale del paziente. L'obiettivo ultimo è quello di ripristinare un benessere individuale ed un funzionamento sociale valido nella famiglia e nella comunità. PAROLE CHIAVE Doppia diagnosi, abuso/dipendenza, sostanze illecite e non, malattie psichiatriche.
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