Questa dissertazione ha tentato di trattare il problema dell'ateismo in Bayle prendendo principalmente in esame due opere: le Pensées Diverses e la Continuation des Pensées diverses. Bayle procede ad una rivalutazione dell'ateismo da un punto di vista filosofico: l'inserimento nel vivo delle discussioni teologiche del suo tempo è confermato dal fatto che la domanda sull'esistenza di ¿athées de spéculations¿ è fra le più dibattute alla fine XVII secolo. Se l'opinione corrente di alcuni apologisti affermava che l'ateismo non avrebbe potuto elevarsi al rango di posizione filosofica, potendosi unicamente costituire come un semplice ¿stato dell'anima¿ fondato sull'ignoranza e su un istinto irrazionale, Bayle riesce a rovesciare questo luogo comune. Si individua anche un passo nella direzione di una rivalutazione della figura dell'ateo anche da un punto di vista morale: da un ateismo sinonimo di corruzione, dissolutezza e perversione dello spirito, ad un ateismo che può, come ogni religione, essere accompagnato tanto dalla virtù quanto dal vizio. Il primo risultato complessivo di questa breve analisi consiste nell'aver individuato, nei testi di Bayle, una rivalutazione generale dell'ateismo sia come posizione filosofica, sia come condizione per l'esercizio della moralità. Come si è accennato, questo aspetto costituisce una certa originalità del pensiero bayliano nel contesto filosofico e teologico del XVII secolo, in cui l'ateismo non solo era considerato inadatto a costituirsi come sistema di pensiero coerente, ma era anche sinonimo di immoralità e corruzione. Il secondo risultato del nostro lavoro consiste nell'aver evidenziato che Bayle attesta la disfatta della teologia come tentativo di razionalizzazione del credo religioso: Bayle utilizza l'ateismo come strumento per individuare le contraddizioni interne ai sistemi di teologia e per ribaltare l'opinione diffusa che considerava la religione come l'unica fonte della moralità. In questo senso l'ateismo si delinea come ¿antiteologia¿ e si forma all'interno del pensiero religioso e sulla base di una conoscenza approfondita dei sistemi di teologia cristiana.

Il problema dell'ateismo nella filosofia di Pierre Bayle

CAMELLINI, AGNESE
2011/2012

Abstract

Questa dissertazione ha tentato di trattare il problema dell'ateismo in Bayle prendendo principalmente in esame due opere: le Pensées Diverses e la Continuation des Pensées diverses. Bayle procede ad una rivalutazione dell'ateismo da un punto di vista filosofico: l'inserimento nel vivo delle discussioni teologiche del suo tempo è confermato dal fatto che la domanda sull'esistenza di ¿athées de spéculations¿ è fra le più dibattute alla fine XVII secolo. Se l'opinione corrente di alcuni apologisti affermava che l'ateismo non avrebbe potuto elevarsi al rango di posizione filosofica, potendosi unicamente costituire come un semplice ¿stato dell'anima¿ fondato sull'ignoranza e su un istinto irrazionale, Bayle riesce a rovesciare questo luogo comune. Si individua anche un passo nella direzione di una rivalutazione della figura dell'ateo anche da un punto di vista morale: da un ateismo sinonimo di corruzione, dissolutezza e perversione dello spirito, ad un ateismo che può, come ogni religione, essere accompagnato tanto dalla virtù quanto dal vizio. Il primo risultato complessivo di questa breve analisi consiste nell'aver individuato, nei testi di Bayle, una rivalutazione generale dell'ateismo sia come posizione filosofica, sia come condizione per l'esercizio della moralità. Come si è accennato, questo aspetto costituisce una certa originalità del pensiero bayliano nel contesto filosofico e teologico del XVII secolo, in cui l'ateismo non solo era considerato inadatto a costituirsi come sistema di pensiero coerente, ma era anche sinonimo di immoralità e corruzione. Il secondo risultato del nostro lavoro consiste nell'aver evidenziato che Bayle attesta la disfatta della teologia come tentativo di razionalizzazione del credo religioso: Bayle utilizza l'ateismo come strumento per individuare le contraddizioni interne ai sistemi di teologia e per ribaltare l'opinione diffusa che considerava la religione come l'unica fonte della moralità. In questo senso l'ateismo si delinea come ¿antiteologia¿ e si forma all'interno del pensiero religioso e sulla base di una conoscenza approfondita dei sistemi di teologia cristiana.
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