Nautica di età preromana fra Tirreno ed Adriatico

This project had as its goal to explain how the people of Italy, and in this case Ligurians, Etruscans, Veneti and Piceni navigated along the coasts of Ligurian, Tyrrhenian and Adriatic Sea in pre-Roman times. Were analyzed for this purpose the evidence relating to the people and the way they operate (we have considered the literary sources, iconography and where it could be the remains of boats and shipwrecks) were then screened airports most important of these coast, and finally we tried to establish a picture of the sea currents of the Tyrrhenian and Adriatic. It was concluded that, moving boats with sail propulsion, and then took advantage of the wind, the routes were the same as those we now call surface currents. It was thus demonstrated the coincidence between surface currents and sites with more archaeological evidence on trade. The knowledge about the circulation in the Mediterranean have been learned forwards at the facilities of the Italian Navy and in particular: - The Port of Manfredonia - The Port of Ancona - General Command of the Port of Rome - Navy Hydrographic Institute of Genoa. The thesis is divided into: 1) Introduction: explains the visits to the institutions mentioned above. 2) Chapter 1 describes the current in the Mediterranean, Tyrrhenian, Adriatic, the phenomenon of Transient, changes in sea level in Italy. 3) Chapter 2: further sub-divided into two related to the Etruscans and Piceni; outlines the main phases of the life of these two people, their relationship with the sea and the main airports of their coasts. 4) Chapter 3: set as the previous chapter, but relative to the Venetians and the Piceni. 5) or Chapter 4 Conclusions: stresses the coincidence between routes and sites. 6) Appendix: A brief excursus underwater archeology in Italy.

Questo progetto ha avuto come fine quello di spiegare in che modo i popoli italici, e nella fattispecie Liguri, Etruschi, Veneti e Piceni, navigassero lungo le coste ligure, tirrenica ed adriatica in epoca preromana. Sono state a questo scopo analizzate le testimonianze relative ai popoli e al loro modo di navigare (sono state considerate le fonti letterarie, iconografiche e là dove si è potuto i resti di scafi e relitti); sono stati poi vagliati gli scali più importanti di queste coste; infine si è provato a delineare un quadro delle correnti marine del Tirreno e dell'Adriatico. Si è giunti alla conclusione che, spostandosi con imbarcazioni a propulsione velica, e che quindi sfruttavano il vento, le rotte dovevano coincidere con quelle che oggi definiamo correnti superficiali. Si è così dimostrata la coincidenza tra correnti marine superficiali e siti con maggiore evidenza archeologica in materia di scambi commerciali. Le nozioni circa la circolazione nel Mediterraneo sono state inoltra apprese presso le strutture della Marina Italiana e nella fattispecie: -Capitaneria di Porto di Manfredonia -Capitaneria di Porto di Ancona -Comando Generale delle Capitanerie di Porto di Roma -Istituto Idrografico della Marina di Genova. La tesi si articola in: - Introduzione: vengono spiegate le visite effettuate presso gli enti sopra citati. - Capitolo 1: vengono descritte le correnti nel Mediterraneo, nel Tirreno, nell'Adriatico, il fenomeno del Transiente, le variazioni del livello del mare in Italia. - Capitolo 2: suddiviso in due ulteriori sottocapitoli relativi ad Etruschi e Piceni; vengono delineate le fasi salienti della vita di queste due popolazioni, il loro rapporto con il mare e gli scali principali delle loro coste. - Capitolo 3: impostato come il capitolo precedente, ma relativo ai Veneti ed ai Piceni. - Capitolo 4 o Conclusioni: viene sottolineata la coincidenza tra rotte e siti. - Appendice: breve excursus sull'archeologia subacquea in Italia.