L'oggetto principale di questa tesi è il danno non patrimoniale alle persone giuridiche e in particolare la sua risarcibilità. Una volta accertato che una parte della giurisprudenza sceglie di risarcire il danno non patrimoniale anche alle persone giuridiche, abbiamo indagato i criteri da adottare quando la vittima del danno non patrimoniale è un ente pubblico, piuttosto che una società per azioni, o un partito politico. Perciò è indispensabile inquadrare nel nostro sistema giuridico sia la figura della persona giuridica, che il concetto di danno non patrimoniale. Nel primo caso è stata fatta una ricerca partendo dagli albori del diritto romano, per giungere fino ai giorni nostri; mentre nel secondo caso è stata esaminata la giurisprudenza degli ultimi anni, la quale ha compiuto passi da gigante nella determinazione del danno non patrimoniale. Il primo capitolo è quindi dedicato alle persone giuridiche e, dopo una breve ricostruzione storica dell'istituto, si tratta in particolare la definizione dei vari concetti di persona giuridica che la dottrina ha elaborato negli anni. Il secondo capitolo è invece il luogo in cui si indaga sulla natura del danno non patrimoniale, facendo anche qui un breve excursus storico, concentrato però sui tempi più recenti. Il fulcro del discorso è quindi dedicato all'analisi della giurisprudenza degli ultimi trent'anni, la quale ha dato forti impulsi per modellare la teoria del danno non patrimoniale. Infine abbiamo prestato attenzione ad alcuni danni non patrimoniali nello specifico, quali la lesione dell'onore e della reputazione e il danno da irragionevole durata del processo. Il terzo ed ultimo capitolo tratta infine il tema principale di questa tesi, ossia il danno non patrimoniale alle persone giuridiche: partendo dai cc.dd. ¿diritti della personalità¿ si è cercato di capire se e come questi siano applicabili alle persone giuridiche. Non identificheremo il danno non patrimoniale come un sinonimo di danno morale soggettivo poiché la persona giuridica non può patire delle sofferenze al pari di una persona umana; il risarcimento di tale danno andrà comunque riconosciuto quando sarà compatibile con l'assenza di fisicità che contraddistingue gli enti. Il danno all'immagine delle persone giuridiche sarà interpretato come un danno non patrimoniale, mentre per quanto riguarda la prova del danno non patrimoniale, escluderemo la qualificazione di tale pregiudizio come danno in re ipsa; semmai parleremo di ¿prova del danno (di regola) in re ipsa¿, così come hanno suggerito le Sezioni Unite del 2004. Inoltre siamo convinti che sotto il profilo della risarcibilità del danno non patrimoniale sia necessaria e giusta l'equiparazione fra le persone giuridiche private e quelle pubbliche, mentre per quanto riguarda il danno all'immagine della Pubblica Amministrazione, esso sarà fondato sia sull'art. 97 Cost. sia sull'art. 2 Cost., mentre potranno contare solo sull'art. 2 Cost. gli enti privati.

IL DANNO NON PATRIMONIALE ALLE PERSONE GIURIDICHE

DUTTO, LUCA
2013/2014

Abstract

L'oggetto principale di questa tesi è il danno non patrimoniale alle persone giuridiche e in particolare la sua risarcibilità. Una volta accertato che una parte della giurisprudenza sceglie di risarcire il danno non patrimoniale anche alle persone giuridiche, abbiamo indagato i criteri da adottare quando la vittima del danno non patrimoniale è un ente pubblico, piuttosto che una società per azioni, o un partito politico. Perciò è indispensabile inquadrare nel nostro sistema giuridico sia la figura della persona giuridica, che il concetto di danno non patrimoniale. Nel primo caso è stata fatta una ricerca partendo dagli albori del diritto romano, per giungere fino ai giorni nostri; mentre nel secondo caso è stata esaminata la giurisprudenza degli ultimi anni, la quale ha compiuto passi da gigante nella determinazione del danno non patrimoniale. Il primo capitolo è quindi dedicato alle persone giuridiche e, dopo una breve ricostruzione storica dell'istituto, si tratta in particolare la definizione dei vari concetti di persona giuridica che la dottrina ha elaborato negli anni. Il secondo capitolo è invece il luogo in cui si indaga sulla natura del danno non patrimoniale, facendo anche qui un breve excursus storico, concentrato però sui tempi più recenti. Il fulcro del discorso è quindi dedicato all'analisi della giurisprudenza degli ultimi trent'anni, la quale ha dato forti impulsi per modellare la teoria del danno non patrimoniale. Infine abbiamo prestato attenzione ad alcuni danni non patrimoniali nello specifico, quali la lesione dell'onore e della reputazione e il danno da irragionevole durata del processo. Il terzo ed ultimo capitolo tratta infine il tema principale di questa tesi, ossia il danno non patrimoniale alle persone giuridiche: partendo dai cc.dd. ¿diritti della personalità¿ si è cercato di capire se e come questi siano applicabili alle persone giuridiche. Non identificheremo il danno non patrimoniale come un sinonimo di danno morale soggettivo poiché la persona giuridica non può patire delle sofferenze al pari di una persona umana; il risarcimento di tale danno andrà comunque riconosciuto quando sarà compatibile con l'assenza di fisicità che contraddistingue gli enti. Il danno all'immagine delle persone giuridiche sarà interpretato come un danno non patrimoniale, mentre per quanto riguarda la prova del danno non patrimoniale, escluderemo la qualificazione di tale pregiudizio come danno in re ipsa; semmai parleremo di ¿prova del danno (di regola) in re ipsa¿, così come hanno suggerito le Sezioni Unite del 2004. Inoltre siamo convinti che sotto il profilo della risarcibilità del danno non patrimoniale sia necessaria e giusta l'equiparazione fra le persone giuridiche private e quelle pubbliche, mentre per quanto riguarda il danno all'immagine della Pubblica Amministrazione, esso sarà fondato sia sull'art. 97 Cost. sia sull'art. 2 Cost., mentre potranno contare solo sull'art. 2 Cost. gli enti privati.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/130702