Questo lavoro è nato da un mio interesse personale alla materia del commercio elettronico, quale nuova forma di contrattazione che sta diventando sempre più conosciuta e utilizzata. La mia analisi, condotta a livello di diritto comunitario, parte da un approfondimento riguardante quello che potrebbe diventare uno strumento utilissimo nel settore delle vendite, sia tradizionali che concluse online, qualora entrasse in vigore: il diritto comune europeo della vendita, introdotto dalla Commissione nel 2011 tramite una Proposta di Regolamento. Nel primo capitolo mi sono occupata innanzitutto di introdurre storicamente l'argomento, tracciando una breve esegesi delle fonti della Proposta di Regolamento, tra le quali spiccano i PECL, i Principi Unidroit, i Principi Acquis e il DCFR. Ho, in seguito, effettuato un'analisi delle caratteristiche principali della Proposta, che introduce uno strumento utilizzabile per regolare i contratti transfrontalieri di vendita, di fornitura di contenuto digitale e di servizi connessi conclusi tra imprese e consumatori e tra due imprese, quando almeno una di esse sia una PMI, prestando particolare attenzione alla natura opzionale del Regolamento e al suo posizionamento allo stesso livello dei vari diritti nazionali, alla stregua di secondo regime nazionale di diritto dei contratti di ogni Stato membro. Il secondo capitolo parte da un'analisi delle motivazioni concrete che hanno spinto la Commissione ad emanare la Proposta di Regolamento, seguita da un approfondimento riguardo alle potenzialità del diritto comune europeo della vendita, esposte principalmente nella Comunicazione di accompagnamento della Proposta stessa, privilegiando dunque il punto di vista dei suoi redattori e sostenitori. L'obiettivo di migliorare l'instaurazione e il funzionamento del mercato interno verrà raggiunto, secondo costoro, tramite l'utilizzo di uno strumento contenente un gran numero di norme imperative a tutela dei consumatori ed avente natura facoltativa, affidando alle parti la libertà di sceglierlo come disciplina applicabile ai loro contratti. Nel terzo capitolo ho ripercorso alcuni passaggi rilevanti dell'acceso dibattito dottrinale sorto in seguito all'emanazione della Proposta, mettendo in luce opinioni talora opposte, avanzate da studiosi europei e non, riguardanti molteplici aspetti dello strumento, prima tra tutte la sua natura facoltativa. È stato necessario introdurre questa parte con un accenno al dibattito pluridecennale da cui prende vita quello relativo alla Proposta di Regolamento, ossia il dibattito intorno ad un progetto di codice civile europeo. Il quarto ed ultimo capitolo inizia con un'analisi del testo della Risoluzione del Parlamento europeo, emanata in data 26 febbraio 2014, che si esprime in modo negativo sulla Proposta. Alla luce della situazione creatasi con la Risoluzione, nella seconda parte del capitolo ho condotto un breve excursus sulle tappe principali dell'evoluzione del diritto dell'Internet a livello europeo e mondiale, per poter inquadrare con maggior precisione il ruolo che potrebbe assumere, nell'attuale quadro normativo, uno strumento opzionale comunitario atto a regolare i contratti di vendita e di fornitura di contenuto digitale conclusi tramite Internet, il cui destino è ora in mano alla Commissione, che dovrà decidere se modificare il Regolamento sulla base degli emendamenti del Parlamento o se cominciare i lavori per la creazione di un nuovo strumento.
La contrattazione elettronica alla luce della nuova Proposta di Regolamento CESL: fiducia, libero mercato e concorrenza
BORLETTO, BEATRICE
2013/2014
Abstract
Questo lavoro è nato da un mio interesse personale alla materia del commercio elettronico, quale nuova forma di contrattazione che sta diventando sempre più conosciuta e utilizzata. La mia analisi, condotta a livello di diritto comunitario, parte da un approfondimento riguardante quello che potrebbe diventare uno strumento utilissimo nel settore delle vendite, sia tradizionali che concluse online, qualora entrasse in vigore: il diritto comune europeo della vendita, introdotto dalla Commissione nel 2011 tramite una Proposta di Regolamento. Nel primo capitolo mi sono occupata innanzitutto di introdurre storicamente l'argomento, tracciando una breve esegesi delle fonti della Proposta di Regolamento, tra le quali spiccano i PECL, i Principi Unidroit, i Principi Acquis e il DCFR. Ho, in seguito, effettuato un'analisi delle caratteristiche principali della Proposta, che introduce uno strumento utilizzabile per regolare i contratti transfrontalieri di vendita, di fornitura di contenuto digitale e di servizi connessi conclusi tra imprese e consumatori e tra due imprese, quando almeno una di esse sia una PMI, prestando particolare attenzione alla natura opzionale del Regolamento e al suo posizionamento allo stesso livello dei vari diritti nazionali, alla stregua di secondo regime nazionale di diritto dei contratti di ogni Stato membro. Il secondo capitolo parte da un'analisi delle motivazioni concrete che hanno spinto la Commissione ad emanare la Proposta di Regolamento, seguita da un approfondimento riguardo alle potenzialità del diritto comune europeo della vendita, esposte principalmente nella Comunicazione di accompagnamento della Proposta stessa, privilegiando dunque il punto di vista dei suoi redattori e sostenitori. L'obiettivo di migliorare l'instaurazione e il funzionamento del mercato interno verrà raggiunto, secondo costoro, tramite l'utilizzo di uno strumento contenente un gran numero di norme imperative a tutela dei consumatori ed avente natura facoltativa, affidando alle parti la libertà di sceglierlo come disciplina applicabile ai loro contratti. Nel terzo capitolo ho ripercorso alcuni passaggi rilevanti dell'acceso dibattito dottrinale sorto in seguito all'emanazione della Proposta, mettendo in luce opinioni talora opposte, avanzate da studiosi europei e non, riguardanti molteplici aspetti dello strumento, prima tra tutte la sua natura facoltativa. È stato necessario introdurre questa parte con un accenno al dibattito pluridecennale da cui prende vita quello relativo alla Proposta di Regolamento, ossia il dibattito intorno ad un progetto di codice civile europeo. Il quarto ed ultimo capitolo inizia con un'analisi del testo della Risoluzione del Parlamento europeo, emanata in data 26 febbraio 2014, che si esprime in modo negativo sulla Proposta. Alla luce della situazione creatasi con la Risoluzione, nella seconda parte del capitolo ho condotto un breve excursus sulle tappe principali dell'evoluzione del diritto dell'Internet a livello europeo e mondiale, per poter inquadrare con maggior precisione il ruolo che potrebbe assumere, nell'attuale quadro normativo, uno strumento opzionale comunitario atto a regolare i contratti di vendita e di fornitura di contenuto digitale conclusi tramite Internet, il cui destino è ora in mano alla Commissione, che dovrà decidere se modificare il Regolamento sulla base degli emendamenti del Parlamento o se cominciare i lavori per la creazione di un nuovo strumento.File | Dimensione | Formato | |
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