In questa tesi abbiamo cercato di studiare il fenomeno della peer production, al fine di comprendere se e come, all'interno delle società complesse contemporanee, stiano emergendo pratiche di produzione dell'informazione e della conoscenza orizzontali e non proprietarie. La rivoluzione digitale, infatti, se da un lato ha modificato i modelli di fruizione e circolazione di dati, informazioni, e conoscenza, dall'altro ha posto alcuni problemi relativi ai loro sistemi di produzione. Per affrontare tali questioni, abbiamo seguito un approccio multidisciplinare, distillando la principale letteratura sociologica, economica e giuridica. Il primo capitolo ripercorre le tappe che hanno segnato il passaggio dall'era dell'informazione industriale all'era dell'informazione in rete, mettendo l'accento, attraverso le riflessioni di Manuel Castells, Mark Taylor e Luciano Floridi, sulla complessità di tale trasformazione, che incide in maniera significativa sulla società in cui viviamo. Nel secondo capitolo, facendo riferimento all'analisi di Yochai Benkler, abbiamo descritto le caratteristiche generali e di funzionamento della peer production, come modello sociale ed economico, nel quale più persone collaborano volontariamente e su un piano di parità, per il raggiungimento di un obiettivo comune. Il terzo capitolo concerne i profili giuridici connessi ai sistemi di produzione collaborativa. In particolare, abbiamo studiato il fenomeno del Free/Open Source Software (FOSS) e delle licenze open source, per poi soffermarci sulla figura dell'autore e sulle opere creative, realizzate tramite una pluralità di contributi. Nel quarto capitolo abbiamo approfondito alcune problematiche relative ai profili socio-economici, tra cui le comunità d'innovazione ¿ nella prospettiva di Eric von Hippel ¿, l'open innovation e i beni comuni. La seconda parte è dedicata, invece, agli studi sociologici, volti a individuare le motivazioni sottese alla scelta di prendere parte a progetti collaborativi. Infine, l'ultimo capitolo affronta, in primis, il tema dell'intelligenza collettiva e dei suoi limiti, secondo la visione di Pierre Lévy. Inoltre, illustra il paradigma della scienza collaborativa, offertoci da Michael Nielsen, con particolare attenzione ad alcuni progetti di citizen science.
DIRITTO E TECNOLOGIE NELL'ERA DELLA PEER PRODUCTION
DE CARLO, ANDREA
2012/2013
Abstract
In questa tesi abbiamo cercato di studiare il fenomeno della peer production, al fine di comprendere se e come, all'interno delle società complesse contemporanee, stiano emergendo pratiche di produzione dell'informazione e della conoscenza orizzontali e non proprietarie. La rivoluzione digitale, infatti, se da un lato ha modificato i modelli di fruizione e circolazione di dati, informazioni, e conoscenza, dall'altro ha posto alcuni problemi relativi ai loro sistemi di produzione. Per affrontare tali questioni, abbiamo seguito un approccio multidisciplinare, distillando la principale letteratura sociologica, economica e giuridica. Il primo capitolo ripercorre le tappe che hanno segnato il passaggio dall'era dell'informazione industriale all'era dell'informazione in rete, mettendo l'accento, attraverso le riflessioni di Manuel Castells, Mark Taylor e Luciano Floridi, sulla complessità di tale trasformazione, che incide in maniera significativa sulla società in cui viviamo. Nel secondo capitolo, facendo riferimento all'analisi di Yochai Benkler, abbiamo descritto le caratteristiche generali e di funzionamento della peer production, come modello sociale ed economico, nel quale più persone collaborano volontariamente e su un piano di parità, per il raggiungimento di un obiettivo comune. Il terzo capitolo concerne i profili giuridici connessi ai sistemi di produzione collaborativa. In particolare, abbiamo studiato il fenomeno del Free/Open Source Software (FOSS) e delle licenze open source, per poi soffermarci sulla figura dell'autore e sulle opere creative, realizzate tramite una pluralità di contributi. Nel quarto capitolo abbiamo approfondito alcune problematiche relative ai profili socio-economici, tra cui le comunità d'innovazione ¿ nella prospettiva di Eric von Hippel ¿, l'open innovation e i beni comuni. La seconda parte è dedicata, invece, agli studi sociologici, volti a individuare le motivazioni sottese alla scelta di prendere parte a progetti collaborativi. Infine, l'ultimo capitolo affronta, in primis, il tema dell'intelligenza collettiva e dei suoi limiti, secondo la visione di Pierre Lévy. Inoltre, illustra il paradigma della scienza collaborativa, offertoci da Michael Nielsen, con particolare attenzione ad alcuni progetti di citizen science.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/130671