Questo elaborato è incentrato sull'analisi dell'attività di indagine suppletiva e integrativa effettuata dal pubblico ministero a séguito del rinvio a giudizio dell'imputato. In particolare, il primo capitolo esordisce con un excursus storico su dette tipologie di attività analizzando, in primis, la legge delega 3 aprile 1974, n. 108 "Delega legislativa al Governo della Repubblica per l'emanazione del nuovo codice di procedura penale" e, in secundis, la legge delega 16 febbraio 1987, n. 81 "Delega legislativa al Governo della Repubblica per l'emanazione del nuovo codice di procedura penale". Il discorso prosegue con un breve cenno alle indagini compiute dal pubblico ministero dopo l'esercizio dell'azione penale come previste dal codice di procedura penale del 1988. Infine, la trattazione del capitolo si chiude con una legge "rivoluzionaria" per tale disciplina ovvero con la legge 7 dicembre 2000, n. 397 "Disposizioni in materia di indagini difensive", la quale estende le prerogative investigative altresì alla difesa. Il secondo e il terzo capitolo costituiscono il nucleo centrale della tesi. Per vero, il secondo capitolo è dedicato interamente all'attività suppletiva di indagine. Innanzitutto, muovendo dalla ratio e dall'oggetto ai sensi dell'art. 419 comma 3 c.p.p.; per poi passare all'indagine difensiva effettuata, però, dalla difesa comprendendo altresì la diversa finalità che assume tale attività a seconda che sia compiuta dall'accusa o dalla difesa. Il terzo capitolo, a contrario, è incentrato sull'attività integrativa di indagine. In particolare, si analizzano i presupposti, e altresì la disciplina, dell'attività di cui all'art. 430 c.p.p., tenendo oltretutto conto della finalità dell'attività effettuata dal pubblico ministero. Il quarto capitolo conclude l'elaborato incentrando l'attenzione sull'attività integrativa di indagine nei procedimenti speciali. Onde potere meglio comprendere l'argomento in questione è stato possibile intervista un pubblico ministero, il Dott. Roberto Furlan, circa l'attività integrativa quale disciplina in senso generale, fino ad analizzare nello specifico alcune tipologie di reato per verificare in che modo tale attività può essere concretamente utile non solo per il pubblico ministero, ma altresì per il giudice del dibattimento ai fini della decisione.
Attività integrativa e suppletiva di indagine del pubblico ministero
CONSALTER, ELENA
2012/2013
Abstract
Questo elaborato è incentrato sull'analisi dell'attività di indagine suppletiva e integrativa effettuata dal pubblico ministero a séguito del rinvio a giudizio dell'imputato. In particolare, il primo capitolo esordisce con un excursus storico su dette tipologie di attività analizzando, in primis, la legge delega 3 aprile 1974, n. 108 "Delega legislativa al Governo della Repubblica per l'emanazione del nuovo codice di procedura penale" e, in secundis, la legge delega 16 febbraio 1987, n. 81 "Delega legislativa al Governo della Repubblica per l'emanazione del nuovo codice di procedura penale". Il discorso prosegue con un breve cenno alle indagini compiute dal pubblico ministero dopo l'esercizio dell'azione penale come previste dal codice di procedura penale del 1988. Infine, la trattazione del capitolo si chiude con una legge "rivoluzionaria" per tale disciplina ovvero con la legge 7 dicembre 2000, n. 397 "Disposizioni in materia di indagini difensive", la quale estende le prerogative investigative altresì alla difesa. Il secondo e il terzo capitolo costituiscono il nucleo centrale della tesi. Per vero, il secondo capitolo è dedicato interamente all'attività suppletiva di indagine. Innanzitutto, muovendo dalla ratio e dall'oggetto ai sensi dell'art. 419 comma 3 c.p.p.; per poi passare all'indagine difensiva effettuata, però, dalla difesa comprendendo altresì la diversa finalità che assume tale attività a seconda che sia compiuta dall'accusa o dalla difesa. Il terzo capitolo, a contrario, è incentrato sull'attività integrativa di indagine. In particolare, si analizzano i presupposti, e altresì la disciplina, dell'attività di cui all'art. 430 c.p.p., tenendo oltretutto conto della finalità dell'attività effettuata dal pubblico ministero. Il quarto capitolo conclude l'elaborato incentrando l'attenzione sull'attività integrativa di indagine nei procedimenti speciali. Onde potere meglio comprendere l'argomento in questione è stato possibile intervista un pubblico ministero, il Dott. Roberto Furlan, circa l'attività integrativa quale disciplina in senso generale, fino ad analizzare nello specifico alcune tipologie di reato per verificare in che modo tale attività può essere concretamente utile non solo per il pubblico ministero, ma altresì per il giudice del dibattimento ai fini della decisione.File | Dimensione | Formato | |
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