Specialized poplar plantations characterize the Italian landscape in the plains and hillsides. Poplar timber represents an important raw material for the local industry and is mainly destined to the plywood industry. Given its economic national importance in Europe and in the world, poplar is one of the most studied species in terms of agricultural breeding. Being well suited to hybridization, the genus Populus allow to obtain numerous intersections exploiting heterosis (from crossing two different species derives a hybrid with an average of the characteristics of two origin species). Hybrids are easily propagated by asexual methods, resulting in clones having the same genetic complement and therefore the same qualities. Although more than thirty marketable clones are currently registered in the National Register of Forest Clones, the clone 'I-214' records the highest percentage of sales. This clone, even if not the best in terms of resistance to diseases, is generally preferred for the physical-mechanical properties of its wood and for its predisposition to rotary cutting. The excessive spread of a single clone, however, leads to genetic homogeneity which can be dangerous for epidemiological aspects since it can promote the rapid spread of new pathogens. Therefore a breeding program is needed in order to develop new clones with favorable characteristics which can be appreciated by the market. In this context, CRA-PLF (now called Research Unit for Intensive Wood Production.) started in the early 80's a breeding program based on the use of two main species, Populus deltoides Bartr. (American black poplar) and P. nigra L. (European black poplar). At the end of this study three clones were selected due to their very favorable properties. These were "baptized" by giving them definitive names ('Diva', 'Aleramo' and 'Tucano') and the practice for their patenting in Europe was launched. Furthermore, the same clones were used for realizing the plantations needed for the evaluation of pedo-climatic properties, in order perform the necessary measurements for their registration on the National Register of Forest Clones. For this registration the determination of the technological characteristics is currently still not mandatory; furthermore, there is not even a reference protocol which specifies the modalities of the industrial processing tests. Consequently, whenever this type of evaluations are needed, it is necessary to arrange a specific procedure. Therefore it would be highly desirable to formalize a standardized procedure for this assessment and to propose its inclusion in the in-force legislation, also by integrating it with other determinations (such as the tension wood percentage) that are not currently taken into account in our country. Finally, some changes are required to facilitate the circulation of clonal novelties which, like those object of the thesis, present interesting characteristics both from the technological and cultural point of view but are penalized by the high density. In fact, it is necessary to switch the poplar plants marketing from weight to volume methods, as generally occur for other wood species. Thus, while 'I-214' would remain the preferred clone for its characteristic lightness, it would not be impeded the cultivation and production of different clones; these could be chosen depending on the implantation site, with positive economic and environmental consequences.
La presenza di piantagioni specializzate per la coltivazione del pioppo, iniziata in Italia da ormai più di un secolo, caratterizza il paesaggio nazionale in pianura e in collina, mentre il legname prodotto costituisce una materia prima importante e peculiare per la locale industria di trasformazione, con destinazione privilegiata al settore del compensato. Nell'ambito del sistema legno italiano infatti la principale fonte di approvvigionamento di legname da lavoro di produzione interna per le industrie di prima trasformazione è proprio la coltivazione specializzata del pioppo. Vista la sua importanza economica a livello nazionale, europeo e mondiale, il pioppo è una delle specie non agrarie più studiate in termini di miglioramento genetico. In virtù della predisposizione all'ibridazione, il genere Populus permette infatti di ottenere numerosi incroci sfruttando l'eterosi (incrociando due specie diverse ne deriva un ibrido che presenta una media delle caratteristiche delle due specie di partenza). Gli ibridi si possono facilmente propagare per via agamica, ottenendo così cloni che presentano lo stesso corredo genetico e pertanto le stesse qualità. Sebbene siano iscritti al Registro Nazionale dei Cloni Forestali più di trenta diversi cloni che possono essere commercializzati, la più alta percentuale di pioppelle vendute è rappresentata dal clone 'I-214' che, pur non essendo il migliore in termini di resistenza alle patologie, risulta il preferito per le caratteristiche fisico-meccaniche del legno e l'ottima predisposizione alla sfogliatura (che rappresenta la principale destinazione industriale). La diffusione così ampia di un unico clone comporta tuttavia un'omogeneità genetica pericolosa sotto l'aspetto epidemiologico, in quanto può favorire la rapida diffusione di nuovi patogeni. Per questo risulta necessario un programma di miglioramento genetico finalizzato a selezionare la maggiore frequenza di geni utili nelle popolazioni parentali utilizzate poi negli incroci. Il programma di miglioramento genetico avviato presso il CRA-PLF (attuale denominazione dell'Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura) all'inizio degli anni '80 è basato sull'impiego di due specie principali, Populus deltoides Bartr. ¿ meglio noto come pioppo nero americano - e P. nigra L. ¿ o pioppo nero europeo. Al termine del lavoro sono stati selezionati tre cloni che nell'insieme, hanno evidenziano caratteristiche molto favorevoli; tali cloni sono quindi stati ¿battezzati¿ assegnando loro un nome definitivo ('Diva', 'Aleramo' e 'Tucano') ed è stata avviata la pratica per la loro brevettazione in ambito europeo. Nel contempo, con gli stessi cloni, sono stati realizzati anche gli impianti necessari a valutarne le caratteristiche comportamentali in diverse situazioni pedo-climatiche, allo scopo di poter poi effettuare i rilievi necessari per la loro iscrizione al Registro Nazionale dei Cloni Forestali. Per tale registrazione attualmente la conoscenza delle caratteristiche tecnologiche non risulta ancora obbligatoria; inoltre, per quanto riguarda le prove di trasformazione industriale ¿ come quelle effettuate nella presente tesi - non esiste neppure un protocollo di riferimento al quale attenersi, per cui, ogni qualvolta si presenti la necessità di effettuare valutazioni di tale tipo, bisogna predisporre una specifica procedura da seguire (che peraltro non è oggetto di alcuna norma tecnica). Sarebbe quindi assai auspicabile formalizzare una procedura standardizzata
Valutazione confronto delle caratteristiche tecnologiche del legno di nuovi cloni di pioppo
ABATE-DAGA, ALICE
2010/2011
Abstract
La presenza di piantagioni specializzate per la coltivazione del pioppo, iniziata in Italia da ormai più di un secolo, caratterizza il paesaggio nazionale in pianura e in collina, mentre il legname prodotto costituisce una materia prima importante e peculiare per la locale industria di trasformazione, con destinazione privilegiata al settore del compensato. Nell'ambito del sistema legno italiano infatti la principale fonte di approvvigionamento di legname da lavoro di produzione interna per le industrie di prima trasformazione è proprio la coltivazione specializzata del pioppo. Vista la sua importanza economica a livello nazionale, europeo e mondiale, il pioppo è una delle specie non agrarie più studiate in termini di miglioramento genetico. In virtù della predisposizione all'ibridazione, il genere Populus permette infatti di ottenere numerosi incroci sfruttando l'eterosi (incrociando due specie diverse ne deriva un ibrido che presenta una media delle caratteristiche delle due specie di partenza). Gli ibridi si possono facilmente propagare per via agamica, ottenendo così cloni che presentano lo stesso corredo genetico e pertanto le stesse qualità. Sebbene siano iscritti al Registro Nazionale dei Cloni Forestali più di trenta diversi cloni che possono essere commercializzati, la più alta percentuale di pioppelle vendute è rappresentata dal clone 'I-214' che, pur non essendo il migliore in termini di resistenza alle patologie, risulta il preferito per le caratteristiche fisico-meccaniche del legno e l'ottima predisposizione alla sfogliatura (che rappresenta la principale destinazione industriale). La diffusione così ampia di un unico clone comporta tuttavia un'omogeneità genetica pericolosa sotto l'aspetto epidemiologico, in quanto può favorire la rapida diffusione di nuovi patogeni. Per questo risulta necessario un programma di miglioramento genetico finalizzato a selezionare la maggiore frequenza di geni utili nelle popolazioni parentali utilizzate poi negli incroci. Il programma di miglioramento genetico avviato presso il CRA-PLF (attuale denominazione dell'Istituto di Sperimentazione per la Pioppicoltura) all'inizio degli anni '80 è basato sull'impiego di due specie principali, Populus deltoides Bartr. ¿ meglio noto come pioppo nero americano - e P. nigra L. ¿ o pioppo nero europeo. Al termine del lavoro sono stati selezionati tre cloni che nell'insieme, hanno evidenziano caratteristiche molto favorevoli; tali cloni sono quindi stati ¿battezzati¿ assegnando loro un nome definitivo ('Diva', 'Aleramo' e 'Tucano') ed è stata avviata la pratica per la loro brevettazione in ambito europeo. Nel contempo, con gli stessi cloni, sono stati realizzati anche gli impianti necessari a valutarne le caratteristiche comportamentali in diverse situazioni pedo-climatiche, allo scopo di poter poi effettuare i rilievi necessari per la loro iscrizione al Registro Nazionale dei Cloni Forestali. Per tale registrazione attualmente la conoscenza delle caratteristiche tecnologiche non risulta ancora obbligatoria; inoltre, per quanto riguarda le prove di trasformazione industriale ¿ come quelle effettuate nella presente tesi - non esiste neppure un protocollo di riferimento al quale attenersi, per cui, ogni qualvolta si presenti la necessità di effettuare valutazioni di tale tipo, bisogna predisporre una specifica procedura da seguire (che peraltro non è oggetto di alcuna norma tecnica). Sarebbe quindi assai auspicabile formalizzare una procedura standardizzataFile | Dimensione | Formato | |
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