The main goal of the study carried-out at Val Troncea Natural Park was to test salt point and night camps as cost-effective grazing management tools to be used in ordinary farming conditions for preserving and possibly enhancing alpine galliformes habitats, which are important elements of the fauna and indicators of the ecological quality of the area. By increasing land heterogeneity an appropriate grazing management may also increase animal and plant diversity, landscape quality, and the potential for a multipurpose usage of the area. To evaluate the attractiveness of salt point and night camps, and the effects on vegetation of their use by the grazing cattle of the two farms established in the Park during summer, we took a picture of the current state of habitats before attractive device were positioned by surveying herbaceous and shrubby vegetation. The same surveys were carried out after device positioning and the use of the areas by cattle was monitored. Animal movements were recorded with GPS collars mounted on XX animals and gathering their GPS position each 15' all over the grazing season. After cluster analysis vegetation réleves were grouped into 31 vegetation types. The analysis of animal movement resulted in the identification of six parameters significantly affecting the use of the areas where attractive devices were positioned: (i) minimum distance from salt points, (ii) average slope, (iii) average distance from points salt (iv) the amount of camaephyte, (v) rocks cover, and (vi) small shrub cover. The use salt points resulted in an area of several meters around dispensers where the original vegetation was destroyed. Cattle tended to use more intensively the areas downstream and at the side of dispensers, while generally avoided upstream zones. Night camps, where the capability of cattle to control shrubs by trampling was tested, were generally irregularly used by animals, depending on the difference of altitude inside the area, on the initial shrub cover and their distribution within the area. Statistical tests showed that in areas with limited shrub cover, even where shrubs are irregularly distributed, the space was homogeneously used even at low grazing pressure. When shrub cover was higher, only high grazing pressure could produce an effect on vegetation. Alpine galliformes survival is closely linked to the presence of shrubs that ensure their protection, but also to the presence of herbaceous vegetation in which the chicks can find insects for their growth. The two proposed techniques may preserve or enhance the presence of such ¿mixed¿ habitats, but the localization of night camps as well as the positioning of salt points should be carefully planned in relation to the needs of the Galliformes, not to affect their reproductive success. In conclusion, the pastoral activities can benefit from regular use of attractive devices, able to contribute effectively to sustainable land management, considering the possible impact on local fauna.
L'individuazione di validi ed efficaci strumenti gestionali da impiegare quotidianamente nell'attività pastorale sono il fine di questo studio;punti sale,impiegati in combinazione con mandrature, sono gli strumenti multifunzionali da noi proposti nell'ambito del lavoro svolto nel Parco Naturale della Val Troncea.La gestione pastorale deve considerare anche la componente faunistica rappresentata dai galliformi alpini in quanto costituiscono un valido indicatore ecologico del livello di degrado dell'ambiente alpino.Si è effettuato un rilievo completo della vegetazione pastorale e arbustiva. In seguito alle successive analisi statistiche, si sono individuati 31 tipi vegetazionali.A seguito del posizionamento di strumenti di localizzazione GPS al collo degli animali, è stato possibile monitorare i loro spostamenti ogni 15 minuti.Sei sono state le variabili risultate influenzanti in modo significativo la movimentazione dei domestici: la distanza minima dai punti sale, la pendenza media, la media delle distanze dai punti sale, la quantità di camefite, la percentuale di rocce, la percentuale di arbusti inferiori.Attraverso l'applicazione di punti sale si è iniziato a influenzare il comportamento animale. La sopravvivenza dei galliformi è infatti strettamente legata alla presenza degli arbusti, che devono essere presenti per garantire loro riparo,ma necessitano anche di formazioni pascolive in cui i pulli possano trovare insetti di cui cibarsi.Si è quindi proposto un modello di strumento gestionale multifunzionale, capace di preservare gli habitat e le specie vegetali e animali presenti, al contempo in grado di garantire lo svolgimento di un'attività agronomico-pastorale, efficace strumento di conservazione della biodiversità.In seguito alla frequentazione dei¿punti sale¿da parte dei domestici si è formata un'area attorno ai distributori in cui la vegetazione originale era distrutta.È stato possibile evidenziare come gli animali frequentino maggiormente le zone a valle e ai lati del distributore, rispetto a quelle a monte.La mandratura è stata la seconda tecnica di gestione pastorale proposta. In seguito alle elaborazioni eseguite è emerso che la frequentazione omogenea delle aree mandrate è piuttosto difficile da conseguire.È emerso che un importante parametro correlato con la distribuzione dei domestici all'interno dell'area è la variazione massima della quota entro la stessa area di mandratura.Anche la percentuale iniziale di arbusti e la loro distribuzione all'interno delle aree oggetto di mandratura, sono variabili che influenzano la selezione dello spazio a disposizione dei bovini.In aree con pochi arbusti distribuiti anche in modo eterogeneo, in condizioni di carico ridotto, l'occupazione dello spazio è risultato omogeneo come confermato dai test statistici.Nel caso di una copertura arbustiva più accentuata,soltanto carichi animali elevati possono assicurare un'omogenea occupazione dello spazio. La localizzazione delle aree di mandratura e il periodo di realizzazione devono essere pianificate valutando le esigenze dei galliformi presenti, in modo che il successo riproduttivo di questi non ne risenta.In conclusione le attività pastorali possono trarre vantaggio dalla regolare applicazione di punti sale attrattivi e mandrature, capaci di contribuire efficacemente alla gestione sostenibile del territorio,considerando le eventuali ricadute sulla fauna del luogo.
Influenze tecniche di pascolamento sul multiuso del territorio del parco naturale della Val Troncea. Ricadute produttive, pastorali, ambientali, faunistiche e fruitive.
GESIOT, ANDREA
2010/2011
Abstract
L'individuazione di validi ed efficaci strumenti gestionali da impiegare quotidianamente nell'attività pastorale sono il fine di questo studio;punti sale,impiegati in combinazione con mandrature, sono gli strumenti multifunzionali da noi proposti nell'ambito del lavoro svolto nel Parco Naturale della Val Troncea.La gestione pastorale deve considerare anche la componente faunistica rappresentata dai galliformi alpini in quanto costituiscono un valido indicatore ecologico del livello di degrado dell'ambiente alpino.Si è effettuato un rilievo completo della vegetazione pastorale e arbustiva. In seguito alle successive analisi statistiche, si sono individuati 31 tipi vegetazionali.A seguito del posizionamento di strumenti di localizzazione GPS al collo degli animali, è stato possibile monitorare i loro spostamenti ogni 15 minuti.Sei sono state le variabili risultate influenzanti in modo significativo la movimentazione dei domestici: la distanza minima dai punti sale, la pendenza media, la media delle distanze dai punti sale, la quantità di camefite, la percentuale di rocce, la percentuale di arbusti inferiori.Attraverso l'applicazione di punti sale si è iniziato a influenzare il comportamento animale. La sopravvivenza dei galliformi è infatti strettamente legata alla presenza degli arbusti, che devono essere presenti per garantire loro riparo,ma necessitano anche di formazioni pascolive in cui i pulli possano trovare insetti di cui cibarsi.Si è quindi proposto un modello di strumento gestionale multifunzionale, capace di preservare gli habitat e le specie vegetali e animali presenti, al contempo in grado di garantire lo svolgimento di un'attività agronomico-pastorale, efficace strumento di conservazione della biodiversità.In seguito alla frequentazione dei¿punti sale¿da parte dei domestici si è formata un'area attorno ai distributori in cui la vegetazione originale era distrutta.È stato possibile evidenziare come gli animali frequentino maggiormente le zone a valle e ai lati del distributore, rispetto a quelle a monte.La mandratura è stata la seconda tecnica di gestione pastorale proposta. In seguito alle elaborazioni eseguite è emerso che la frequentazione omogenea delle aree mandrate è piuttosto difficile da conseguire.È emerso che un importante parametro correlato con la distribuzione dei domestici all'interno dell'area è la variazione massima della quota entro la stessa area di mandratura.Anche la percentuale iniziale di arbusti e la loro distribuzione all'interno delle aree oggetto di mandratura, sono variabili che influenzano la selezione dello spazio a disposizione dei bovini.In aree con pochi arbusti distribuiti anche in modo eterogeneo, in condizioni di carico ridotto, l'occupazione dello spazio è risultato omogeneo come confermato dai test statistici.Nel caso di una copertura arbustiva più accentuata,soltanto carichi animali elevati possono assicurare un'omogenea occupazione dello spazio. La localizzazione delle aree di mandratura e il periodo di realizzazione devono essere pianificate valutando le esigenze dei galliformi presenti, in modo che il successo riproduttivo di questi non ne risenta.In conclusione le attività pastorali possono trarre vantaggio dalla regolare applicazione di punti sale attrattivi e mandrature, capaci di contribuire efficacemente alla gestione sostenibile del territorio,considerando le eventuali ricadute sulla fauna del luogo.File | Dimensione | Formato | |
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