I regolamenti dell’Unione Europea attualmente vigenti, relativi alla competenza, al riconoscimento, all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale e all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale, sono il 2201/2003 e il 1259/2010, come devono muoversi gli organi giurisdizionali ogni qualvolta si presenti la necessità di riconoscere, in uno Stato membro diverso da quello di origine, un divorzio cosiddetto “privato”, ai sensi della legge 162 del 2014, che, in prima battuta, non è configurabile come una “decisione” emessa da un “giudice”? Per rispondere a questo quesito, sia la dottrina che la giurisprudenza, nazionale e comunitaria, hanno dovuto esaminare accuratamente la natura del regolamento e quella degli accordi, formulando delle interpretazioni ad hoc, in riferimento a casi concreti, con il preciso obiettivo di fare ordine in un quadro normativo in costante evoluzione. Il primo capitolo sarà dedicato al decreto-legge 132 del 12 settembre 2014, convertito con modifiche con la legge numero 162 del medesimo anno, il quale ha introdotto l’accordo di negoziazione assistita dagli avvocati e quello concluso dinanzi all’ufficiale dello Stato civile quali strade percorribili per pervenire alla separazione, al divorzio o alla modifica dei precedenti provvedimenti di separazione e divorzio; sarà quindi esaminato il contenuto dei due istituti, soffermandosi sulle loro principali peculiarità, nonché sull’iter procedimentale e sulle condizioni di legittimità dell’accordo. Successivamente, il secondo capitolo si occuperà di collocare gli accordi stragiudiziali di separazione e divorzio all’interno della normativa eurounitaria, ossia dei Regolamenti 2201/2003 e 1259/2010. Partendo da una presentazione dettagliata dei due regolamenti, si arriverà ad analizzare le problematicità sorte negli anni con riferimento alla qualificazione e al riconoscimento degli accordi stragiudiziali di risoluzione della crisi coniugale. È con il terzo capitolo che si arriva al punto nodale della tesi, cioè la creazione di un nuovo spazio giuridico europeo in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, e alla sottrazione internazionale di minori grazie all’approvazione del Regolamento 1111/2019, il quale, però, entrerà in vigore il 1° agosto 2022. Nelle pagine ad esso dedicate di traccerà un quadro generale del nuovo regolamento, confrontandolo con il precedente, ossia il Bruxelles II-bis, e ponendo particolare attenzione alle novità introdotte dal legislatore. Infine, con l’ultimo capitolo, ci si focalizzerà sul diritto del minore ad essere ascoltato in un procedimento civile che lo riguardi, facendo diretto riferimento al principio di tutela del suo supremo interesse. Verrà analizzata, in primo luogo, la tutela del diritto del minore ad essere ascoltato, laddove abbia interessi coinvolti nel procedimento, secondo le disposizioni previste dal nostro ordinamento interno; successivamente, sposteremo l’analisi sulla relazione che intercorre tra il diritto all’ascolto e la procedura stragiudiziale di negoziazione assistita; da ultimo, ci si sposterà nel quadro normativo internazionale ed eurounitario, esaminando le tappe del percorso verso il pieno riconoscimento della rilevanza dell’ascolto del minore e della sua libertà di espressione, sino ad arrivare al Regolamento 1111/2019 e a come esso sanziona il mancato ascolto.

Il riconoscimento dei divorzi privati nello spazio giuridico europeo

VOLPE, ALICE
2020/2021

Abstract

I regolamenti dell’Unione Europea attualmente vigenti, relativi alla competenza, al riconoscimento, all’esecuzione delle decisioni in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale e all’attuazione di una cooperazione rafforzata nel settore della legge applicabile al divorzio e alla separazione personale, sono il 2201/2003 e il 1259/2010, come devono muoversi gli organi giurisdizionali ogni qualvolta si presenti la necessità di riconoscere, in uno Stato membro diverso da quello di origine, un divorzio cosiddetto “privato”, ai sensi della legge 162 del 2014, che, in prima battuta, non è configurabile come una “decisione” emessa da un “giudice”? Per rispondere a questo quesito, sia la dottrina che la giurisprudenza, nazionale e comunitaria, hanno dovuto esaminare accuratamente la natura del regolamento e quella degli accordi, formulando delle interpretazioni ad hoc, in riferimento a casi concreti, con il preciso obiettivo di fare ordine in un quadro normativo in costante evoluzione. Il primo capitolo sarà dedicato al decreto-legge 132 del 12 settembre 2014, convertito con modifiche con la legge numero 162 del medesimo anno, il quale ha introdotto l’accordo di negoziazione assistita dagli avvocati e quello concluso dinanzi all’ufficiale dello Stato civile quali strade percorribili per pervenire alla separazione, al divorzio o alla modifica dei precedenti provvedimenti di separazione e divorzio; sarà quindi esaminato il contenuto dei due istituti, soffermandosi sulle loro principali peculiarità, nonché sull’iter procedimentale e sulle condizioni di legittimità dell’accordo. Successivamente, il secondo capitolo si occuperà di collocare gli accordi stragiudiziali di separazione e divorzio all’interno della normativa eurounitaria, ossia dei Regolamenti 2201/2003 e 1259/2010. Partendo da una presentazione dettagliata dei due regolamenti, si arriverà ad analizzare le problematicità sorte negli anni con riferimento alla qualificazione e al riconoscimento degli accordi stragiudiziali di risoluzione della crisi coniugale. È con il terzo capitolo che si arriva al punto nodale della tesi, cioè la creazione di un nuovo spazio giuridico europeo in materia matrimoniale e in materia di responsabilità genitoriale, e alla sottrazione internazionale di minori grazie all’approvazione del Regolamento 1111/2019, il quale, però, entrerà in vigore il 1° agosto 2022. Nelle pagine ad esso dedicate di traccerà un quadro generale del nuovo regolamento, confrontandolo con il precedente, ossia il Bruxelles II-bis, e ponendo particolare attenzione alle novità introdotte dal legislatore. Infine, con l’ultimo capitolo, ci si focalizzerà sul diritto del minore ad essere ascoltato in un procedimento civile che lo riguardi, facendo diretto riferimento al principio di tutela del suo supremo interesse. Verrà analizzata, in primo luogo, la tutela del diritto del minore ad essere ascoltato, laddove abbia interessi coinvolti nel procedimento, secondo le disposizioni previste dal nostro ordinamento interno; successivamente, sposteremo l’analisi sulla relazione che intercorre tra il diritto all’ascolto e la procedura stragiudiziale di negoziazione assistita; da ultimo, ci si sposterà nel quadro normativo internazionale ed eurounitario, esaminando le tappe del percorso verso il pieno riconoscimento della rilevanza dell’ascolto del minore e della sua libertà di espressione, sino ad arrivare al Regolamento 1111/2019 e a come esso sanziona il mancato ascolto.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
811569_tesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 1.04 MB
Formato Adobe PDF
1.04 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/130483