La storia della fotografia è legata a quella della pittura fin dalla sua nascita. Le accuse di mancanza di artisticità ed il conseguente tentativo di trovare una collocazione tra le cosiddette “arti maggiori” hanno segnato profondamente il suo percorso almeno fino alla metà del secolo scorso, alimentando il dibattito intorno a queste tematiche in tutti i circoli ed in tutte le riviste fotografiche del mondo. I primi trent’anni del secolo scorso rappresentano per la cultura fotografica torinese un importante momento di svolta per il passaggio da una fotografia più tradizionale legata a modelli pittorici, ad una moderna che si propone invece di creare immagini che siano una manifestazione diretta delle possibilità tecniche ed espressive proprie del mezzo, aprendo così la strada alla creazione di un proprio “linguaggio definito, che non dovesse necessariamente appoggiarsi, per assimilazione o per contrasto, a quello pittorico”. Il presente elaborato si propone dunque di analizzare il panorama fotografico torinese durante questo cruciale passaggio, attraverso l’importante ruolo svolto nella trasmissione dell’estetica del mezzo dalle Società, dai gruppi fotografici e dalle riviste pubblicate a Torino in quegli anni. Ad una prima parte introduttiva sulla nascita della fotografia, con la quale si intende creare un ponte tra i principali avvenimenti europei e quelli dell’Italia preunitaria, passando poi attraverso un breve cenno alla situazione storica e politica della Torino tra i due conflitti mondiali, si arriva ad affrontare più nello specifico il contesto fotografico della città di inizio secolo scorso. Nel capoluogo piemontese erano attivi già dalla fine dell’Ottocento due importanti realtà associazionistiche, Il Circolo Dilettanti Fotografi e la storica Società Fotografica Subalpina, alla quale si affiancheranno il Gruppo Piemontese per la Fotografia Artistica nel 1922 ed il gruppo fotografico A.L.A. (Ad Lucis Artem) nel 1932. La storia della fotografia piemontese è in gran parte segnata e caratterizzata proprio dall’attività dei fotografi amatoriali che partecipano alle iniziative proposte da queste associazioni e che si formano (anche) attraverso le pubblicazioni delle riviste di settore operanti in quegli anni, in particolare La Fotografia Artistica, Il Corriere Fotografico (al quale si lega il suo annuario Luci e Ombre) e Galleria – Rassegna mensile internazionale d’arte fotografica. Mentre i periodici di Cominetti e di Bricarelli sono stati oggetto di numerosi approfondimenti da parte degli studiosi del settore, l’edizione italiana di Galleria non ha riscontrato il medesimo successo e le informazioni in merito sono estremamente scarne. Nell’ultima parte della presente dissertazione è dunque approfondita l’attività della rivista curata dall’Avv. Andreis, con una lettura critica delle tematiche affrontate per ogni annualità e una schedatura di ogni numero, comprendente l’elenco degli articoli e delle tavole ivi presenti con indicazione dei rispettivi titoli e autori delle immagini. In appendice è infine riportata una selezione delle immagini pubblicate all’interno della rassegna e facenti capo ai principali animatori della vita di questa rivista.

La rivista “Galleria. Rassegna mensile internazionale d'arte fotografica” e la fotografia a Torino negli anni Trenta

CARTURA, VALENTINA
2019/2020

Abstract

La storia della fotografia è legata a quella della pittura fin dalla sua nascita. Le accuse di mancanza di artisticità ed il conseguente tentativo di trovare una collocazione tra le cosiddette “arti maggiori” hanno segnato profondamente il suo percorso almeno fino alla metà del secolo scorso, alimentando il dibattito intorno a queste tematiche in tutti i circoli ed in tutte le riviste fotografiche del mondo. I primi trent’anni del secolo scorso rappresentano per la cultura fotografica torinese un importante momento di svolta per il passaggio da una fotografia più tradizionale legata a modelli pittorici, ad una moderna che si propone invece di creare immagini che siano una manifestazione diretta delle possibilità tecniche ed espressive proprie del mezzo, aprendo così la strada alla creazione di un proprio “linguaggio definito, che non dovesse necessariamente appoggiarsi, per assimilazione o per contrasto, a quello pittorico”. Il presente elaborato si propone dunque di analizzare il panorama fotografico torinese durante questo cruciale passaggio, attraverso l’importante ruolo svolto nella trasmissione dell’estetica del mezzo dalle Società, dai gruppi fotografici e dalle riviste pubblicate a Torino in quegli anni. Ad una prima parte introduttiva sulla nascita della fotografia, con la quale si intende creare un ponte tra i principali avvenimenti europei e quelli dell’Italia preunitaria, passando poi attraverso un breve cenno alla situazione storica e politica della Torino tra i due conflitti mondiali, si arriva ad affrontare più nello specifico il contesto fotografico della città di inizio secolo scorso. Nel capoluogo piemontese erano attivi già dalla fine dell’Ottocento due importanti realtà associazionistiche, Il Circolo Dilettanti Fotografi e la storica Società Fotografica Subalpina, alla quale si affiancheranno il Gruppo Piemontese per la Fotografia Artistica nel 1922 ed il gruppo fotografico A.L.A. (Ad Lucis Artem) nel 1932. La storia della fotografia piemontese è in gran parte segnata e caratterizzata proprio dall’attività dei fotografi amatoriali che partecipano alle iniziative proposte da queste associazioni e che si formano (anche) attraverso le pubblicazioni delle riviste di settore operanti in quegli anni, in particolare La Fotografia Artistica, Il Corriere Fotografico (al quale si lega il suo annuario Luci e Ombre) e Galleria – Rassegna mensile internazionale d’arte fotografica. Mentre i periodici di Cominetti e di Bricarelli sono stati oggetto di numerosi approfondimenti da parte degli studiosi del settore, l’edizione italiana di Galleria non ha riscontrato il medesimo successo e le informazioni in merito sono estremamente scarne. Nell’ultima parte della presente dissertazione è dunque approfondita l’attività della rivista curata dall’Avv. Andreis, con una lettura critica delle tematiche affrontate per ogni annualità e una schedatura di ogni numero, comprendente l’elenco degli articoli e delle tavole ivi presenti con indicazione dei rispettivi titoli e autori delle immagini. In appendice è infine riportata una selezione delle immagini pubblicate all’interno della rassegna e facenti capo ai principali animatori della vita di questa rivista.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/130425