La cachessia neoplastica è una sindrome metabolica complessa caratterizzata da perdita di massa muscolare, con o senza perdita di massa grassa, spesso associata a astenia, anoressia e anemia. Studi sperimentali e trial clinici hanno dimostrato che la perdita di peso non può essere prevenuta o rallentata semplicemente con il ripristino di una nutrizione normale. Il trattamento ideale, pertanto, dovrebbe prevedere l'utilizzo di sostanze che, oltre a fornire un supporto nutrizionale, siano anche capaci di bloccare la sintesi dei mediatori molecolari che contribuiscono all'induzione della cachessia, in particolare alla diminuzione delle proteine muscolari. Per questo motivo numerosi studi hanno valutato la possibilità che i PUFA della serie n-3, sostanze naturali già utilizzate a scopo terapeutico, potessero risultare efficaci anche come modulatori di alcuni aspetti della cachessia neoplastica. Dal momento che gli studi ¿in vivo¿ non consentono l'individuazione dei meccanismi molecolari alla base degli effetti osservati, questa tesi ha valutato l'effetto dell'acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA) sulla produzione di fattori pro-cachettici in cellule di adenocarcinoma polmonare umano e l'effetto del terreno condizionato da tali cellule, cresciute in presenza o assenza dei PUFA, sul differenziamento delle cellule muscolari murine C2C12. Sulla base dei risultati di uno studio condotto in collaborazione con la Divisione di Nutrizione Clinica dell'Ospedale San Giovanni Battista, le cellule di adenocarcinoma polmonare umano A427 sono state trattate con EPA e DHA nello stesso rapporto (1.5:1) somministrato ai pazienti con tumore polmonare. Il terreno di coltura delle cellule A427, mantenute in presenza o assenza dei PUFA, è stato utilizzato per far differenziare le cellule muscolari murine C2C12. Sulle cellule A427 sono stati valutati parametri di proliferazione, sopravvivenza, produzione di fattori pro-cachettici ed espressione dei PPAR; sulle cellule C2C12 sono state valutate la sintesi di miosina e l'espressione dei PPAR. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i PUFA n-3 oltre ad esercitare un effetto citostatico, ma non citotossico, sulle cellule A427, diminuiscono il rilascio nel mezzo di coltura delle molecole pro-infiammatorie IL-6 e PGE2 e aumentano il PPARβ. Quando il terreno di coltura delle cellule 427 cresciute in assenza di EPA e DHA è stato utilizzato per mantenere le cellule C2C12, queste ultime non sono andate incontro a differenziamento e non hanno sintetizzato miosina. Diversamente l'analisi in immunofluorescenza ha evidenziato che le cellule C2C12 cresciute nel terreno condizionato in presenza dei PUFA, sintetizzano miosina e formano miotubi. Il differenziamento è accompagnato dall'aumento dei PPARβ e α. Questi risultati indicano che la diminuzione del rilascio di IL-6 e PGE2, determinata dai PUFA nelle cellule di tumore polmonare, svolge probabilmente un ruolo importante nel consentire il differenziamento delle cellule muscolari. Inoltre, l'osservazione del coinvolgimento del recettore PPARβ nel mediare tale effetto, può rappresentare il punto di partenza per altri studi volti a verificare se i ligandi, naturali o sintetici, di questo recettore nucleare possono essere utilizzati come stimolatori della sintesi di miosina.

effetto degli acidi grassi poli-insaturi n-3 sulla produzione di fattori pro-cachettici in cellule umane di tumore polmonare

BALLO', BARBARA
2011/2012

Abstract

La cachessia neoplastica è una sindrome metabolica complessa caratterizzata da perdita di massa muscolare, con o senza perdita di massa grassa, spesso associata a astenia, anoressia e anemia. Studi sperimentali e trial clinici hanno dimostrato che la perdita di peso non può essere prevenuta o rallentata semplicemente con il ripristino di una nutrizione normale. Il trattamento ideale, pertanto, dovrebbe prevedere l'utilizzo di sostanze che, oltre a fornire un supporto nutrizionale, siano anche capaci di bloccare la sintesi dei mediatori molecolari che contribuiscono all'induzione della cachessia, in particolare alla diminuzione delle proteine muscolari. Per questo motivo numerosi studi hanno valutato la possibilità che i PUFA della serie n-3, sostanze naturali già utilizzate a scopo terapeutico, potessero risultare efficaci anche come modulatori di alcuni aspetti della cachessia neoplastica. Dal momento che gli studi ¿in vivo¿ non consentono l'individuazione dei meccanismi molecolari alla base degli effetti osservati, questa tesi ha valutato l'effetto dell'acido eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA) sulla produzione di fattori pro-cachettici in cellule di adenocarcinoma polmonare umano e l'effetto del terreno condizionato da tali cellule, cresciute in presenza o assenza dei PUFA, sul differenziamento delle cellule muscolari murine C2C12. Sulla base dei risultati di uno studio condotto in collaborazione con la Divisione di Nutrizione Clinica dell'Ospedale San Giovanni Battista, le cellule di adenocarcinoma polmonare umano A427 sono state trattate con EPA e DHA nello stesso rapporto (1.5:1) somministrato ai pazienti con tumore polmonare. Il terreno di coltura delle cellule A427, mantenute in presenza o assenza dei PUFA, è stato utilizzato per far differenziare le cellule muscolari murine C2C12. Sulle cellule A427 sono stati valutati parametri di proliferazione, sopravvivenza, produzione di fattori pro-cachettici ed espressione dei PPAR; sulle cellule C2C12 sono state valutate la sintesi di miosina e l'espressione dei PPAR. I risultati ottenuti hanno dimostrato che i PUFA n-3 oltre ad esercitare un effetto citostatico, ma non citotossico, sulle cellule A427, diminuiscono il rilascio nel mezzo di coltura delle molecole pro-infiammatorie IL-6 e PGE2 e aumentano il PPARβ. Quando il terreno di coltura delle cellule 427 cresciute in assenza di EPA e DHA è stato utilizzato per mantenere le cellule C2C12, queste ultime non sono andate incontro a differenziamento e non hanno sintetizzato miosina. Diversamente l'analisi in immunofluorescenza ha evidenziato che le cellule C2C12 cresciute nel terreno condizionato in presenza dei PUFA, sintetizzano miosina e formano miotubi. Il differenziamento è accompagnato dall'aumento dei PPARβ e α. Questi risultati indicano che la diminuzione del rilascio di IL-6 e PGE2, determinata dai PUFA nelle cellule di tumore polmonare, svolge probabilmente un ruolo importante nel consentire il differenziamento delle cellule muscolari. Inoltre, l'osservazione del coinvolgimento del recettore PPARβ nel mediare tale effetto, può rappresentare il punto di partenza per altri studi volti a verificare se i ligandi, naturali o sintetici, di questo recettore nucleare possono essere utilizzati come stimolatori della sintesi di miosina.
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