Il settore assicurativo svolge da sempre un ruolo fondamentale all'interno del sistema finanziario ed economico internazionale, sia a livello microeconomico sia a livello macro. Ma le stesse compagnie di assicurazione sono esposte, nello svolgimento della propria attività, ad una serie di rischi che mettono in pericolo la solvibilità dell'impresa. Il controllo del livello di solvibilità riveste perciò un'importanza fondamentale. Al fine di giungere ad una migliore misurazione dei rischi, negli ultimi anni i legislatori hanno compiuto numerosi sforzi, che hanno portato alla stesura di nuove regolamentazioni. A partire dal 2014 l'industria assicurativa europea sarà regolata da un nuovo sistema di vigilanza prudenziale: Solvency II. Il nuovo regime apporterà modifiche sostanziali nelle modalità di calcolo delle riserve tecniche e dei requisiti di solvibilità per le compagnie, che si troveranno obbligate ad avere una maggiore consapevolezza del proprio profilo di rischio. L'attualità dell'argomento e l'importanza che riveste nel settore sono le motivazioni del lavoro. Dopo un capitolo introduttivo sul funzionamento di una compagnia di assicurazione vita, si analizzano le diverse categorie di rischio a cui la compagnia è esposta, evidenziando le varie classificazioni proposte e soprattutto l'aggregazione dei rischi operata in Solvency II. Il capitolo tre presenta le basi del nuovo sistema di vigilanza e il contesto di riferimento: la vigilanza in Italia, a livello europeo, i procedimenti normativi, le autorità e gli organi coinvolti. Il quarto capitolo descrive il progetto vero e proprio: le caratteristiche e i principi generali, l'impostazione a Pilastri, gli studi di impatto quantitativo e i criteri di valutazione delle riserve e dei requisiti di capitale. Il capitolo cinque si concentra sul requisito patrimoniale di solvibilità, descrivendo l'approccio modulare adottato nel QIS 5 per la stima dell'SCR, soprattutto per quanto riguarda i sottomoduli del rischio di mercato. Il capitolo sei si focalizza su una componente del rischio di mercato: lo Spread risk, derivante da possibili variazioni negli spread creditizi. Vengono presentati i modelli per la misurazione del rischio di credito, le nozioni base sul rendimento dei titoli obbligazionari, il rischio di credito sovrano e il peso dello spread risk e del sovereign risk in SolvencyII. In considerazione del contesto economico attuale, si approfondisce infine il tema del rischio sovrano. Nel 2011, con il riacutizzarsi delle preoccupazioni sulla sostenibilità del debito in alcuni paesi europei, si è assistito a un notevole aumento degli spread di rendimento; questo può avere un forte impatto sul market value degli attivi a copertura (e sul valore della best estimate delle riserve, in caso di contratti with-profits) danneggiando fortemente le compagnie. È stata realizzata una simulazione su una Gestione Separata tipica: l'esercizio di stress testing, svolto mediante un approccio di ALM, vuole evidenziare come e quanto il patrimonio dell'impresa possa essere intaccato per effetto di un aumento degli spread sovrani. Lo scopo è valutare il livello di solvibilità prima e dopo lo stress. Si conclude che il rischio sovrano rappresenta un problema reale per le compagnie italiane: nel caso di un forte ampliamento degli spread sovrani, le imprese si troverebbero di fronte a un potenziale deterioramento della propria solidità patrimoniale.
Quantificazione dei rischi in ottica Solvency II: spread risk e implicazioni derivanti dalla crisi dei debiti sovrani.
GAUDIO, STEFANIA
2011/2012
Abstract
Il settore assicurativo svolge da sempre un ruolo fondamentale all'interno del sistema finanziario ed economico internazionale, sia a livello microeconomico sia a livello macro. Ma le stesse compagnie di assicurazione sono esposte, nello svolgimento della propria attività, ad una serie di rischi che mettono in pericolo la solvibilità dell'impresa. Il controllo del livello di solvibilità riveste perciò un'importanza fondamentale. Al fine di giungere ad una migliore misurazione dei rischi, negli ultimi anni i legislatori hanno compiuto numerosi sforzi, che hanno portato alla stesura di nuove regolamentazioni. A partire dal 2014 l'industria assicurativa europea sarà regolata da un nuovo sistema di vigilanza prudenziale: Solvency II. Il nuovo regime apporterà modifiche sostanziali nelle modalità di calcolo delle riserve tecniche e dei requisiti di solvibilità per le compagnie, che si troveranno obbligate ad avere una maggiore consapevolezza del proprio profilo di rischio. L'attualità dell'argomento e l'importanza che riveste nel settore sono le motivazioni del lavoro. Dopo un capitolo introduttivo sul funzionamento di una compagnia di assicurazione vita, si analizzano le diverse categorie di rischio a cui la compagnia è esposta, evidenziando le varie classificazioni proposte e soprattutto l'aggregazione dei rischi operata in Solvency II. Il capitolo tre presenta le basi del nuovo sistema di vigilanza e il contesto di riferimento: la vigilanza in Italia, a livello europeo, i procedimenti normativi, le autorità e gli organi coinvolti. Il quarto capitolo descrive il progetto vero e proprio: le caratteristiche e i principi generali, l'impostazione a Pilastri, gli studi di impatto quantitativo e i criteri di valutazione delle riserve e dei requisiti di capitale. Il capitolo cinque si concentra sul requisito patrimoniale di solvibilità, descrivendo l'approccio modulare adottato nel QIS 5 per la stima dell'SCR, soprattutto per quanto riguarda i sottomoduli del rischio di mercato. Il capitolo sei si focalizza su una componente del rischio di mercato: lo Spread risk, derivante da possibili variazioni negli spread creditizi. Vengono presentati i modelli per la misurazione del rischio di credito, le nozioni base sul rendimento dei titoli obbligazionari, il rischio di credito sovrano e il peso dello spread risk e del sovereign risk in SolvencyII. In considerazione del contesto economico attuale, si approfondisce infine il tema del rischio sovrano. Nel 2011, con il riacutizzarsi delle preoccupazioni sulla sostenibilità del debito in alcuni paesi europei, si è assistito a un notevole aumento degli spread di rendimento; questo può avere un forte impatto sul market value degli attivi a copertura (e sul valore della best estimate delle riserve, in caso di contratti with-profits) danneggiando fortemente le compagnie. È stata realizzata una simulazione su una Gestione Separata tipica: l'esercizio di stress testing, svolto mediante un approccio di ALM, vuole evidenziare come e quanto il patrimonio dell'impresa possa essere intaccato per effetto di un aumento degli spread sovrani. Lo scopo è valutare il livello di solvibilità prima e dopo lo stress. Si conclude che il rischio sovrano rappresenta un problema reale per le compagnie italiane: nel caso di un forte ampliamento degli spread sovrani, le imprese si troverebbero di fronte a un potenziale deterioramento della propria solidità patrimoniale.File | Dimensione | Formato | |
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