Studio e restauro di un arco con frecce Bororo del MAET: un approccio etico, multidisciplinare e sperimentale alla pulitura e al consolidamento delle penne

This study concerns the preservative restoration of a brazilian Bororo bow with six arrows owned by the MAET. The intervention, which was preceded by targeted diagnostic investigations, made it possible to develop conservation strategies calibrated to the problems of the ornithological material that decorates the artifacts. The arrows are of daily use; the bow instead is a typical ceremonial bow, used in traditional and religious rituals. The artifacts are characterized by lively colours of the Blue-and-yellow macaw and Red-and-green macaw feathers. These feathers are spiritual elements of extreme importance for the indios. According to their religion, the souls of their loved ones would reincarnate into the macaws at the end of their post-mortem transmigration. Thanks to the support of ornithological specialists, also other autochthonous ornithological species have been identified. On the bow there are traces of cariama cristata feathers and of an exemplary which can be attributed to the family of the anatidae. After the recognition of the constituent materials, the preliminary study of the artifacts has provided for the analysis of the state of conservation and the causes of degradation. The alterations found on the feathers can be distinguished in alterations related to the presence of foreign materials) and more serious alterations related to the structure of the feathers, such as deformations, rifts and lack of material caused by a previous entomatic attack that has created numerous gaps putting at risk the stability of the material. Hence the need to develop an intervention project that would provide for a selective cleaning of the feathers protecting their chemical-physical structure; and for a method of reversible consolidation that respects the original materials. Their aesthetic value and, last but not least, their spiritual meaning has been studied. Concerning the cleaning techniques, traditional wet cleaning methods were excluded in favour of an experimental approach based on the use of laser instrumentation. A procedure has been developed that provided for the collection of suitable and artificially aged samples, for the choice of diagnostic investigations to detect any alterations in the material to perform a series of cleaning tests with Nd:YAG laser in QS and LQS mode. The results of the analysis allowed to understand the need to use different lasers according to the ornithic species: the white feathers) were treated with Nd:YAG laser in QS mode (532 nm); for the macaw feathers, instead, a Nd:YAG laser in LQS mode was used. The key point of the experimentation was the XPS analysis of the Blue-and-yellow macaw feathers after the laser treatment. In this way it was possible to understand that the chosen radiation does not induce changes in the chemical components which characterize the feathers. The phases of restoring the shape and of consolidation included indirect humidification, which made it possible to recover the serious deformations of the feathers and the subsequent consolidation of the rachis. The method chosen for the consolidation of the vanes, which is totally reversible and recognizable, was taken from the textile restoration techniques. The areas compromised by the widespread drops of material were in fact incorporated in a system of specially dyed silk veils. The restoration work was concluded with an exhibition proposal aimed at restoring the formal and aesthetic values of the artefacts to the public.

Il caso studio tratta l'intervento di recupero conservativo di un arco con sei frecce Bororo di proprietà del Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino. L'intervento, preceduto da indagini diagnostiche mirate, ha permesso di elaborare strategie conservative calibrate alle problematiche del materiale ornitico con cui sono decorati i manufatti. Le frecce, sono frecce di uso quotidiano; l'arco invece è un tipico arco cerimoniale, usato nell'ambito di riti tradizionali e religiosi. I manufatti sono caratterizzati dalla vivace cromia delle penne di Ara ararauna e Ara chloroptera. Queste sono per gli indios un elemento spirituale di estrema importanza: secondo la loro religione infatti, le anime dei cari al termine della loro trasmigrazione post-mortem si reincarnano nelle ara. Grazie al supporto di specialisti ornitologi, sono state identificate anche altre specie ornitiche autoctone: sull'arco infatti vi sono resti di Cariama cristata e di un esemplare riconducibile alla famiglia delle anatidi. Dopo il riconoscimento dei materiali costitutivi, lo studio preliminare dei manufatti ha previsto l'analisi dello stato di conservazione e delle cause di degrado. Le criticità rilevate sulle penne possono distinguersi in alterazioni legate alla presenza di materiali estranei e alterazioni di entità più grave a carico della struttura delle penne, quali deformazioni, fratture e mancanze di materiale causate da un passato attacco entomatico che ha creato numerose lacune, mettendo a rischio la stabilità del materiale. Da qui l'esigenza di elaborare un progetto di intervento che prevedesse la pulitura selettiva delle penne e che allo stesso tempo ne tutelasse la struttura chimico-fisica; in secondo luogo è stato studiato un metodo di consolidamento reversibile e rispettoso dei materiali originali, della loro valenza estetica e, non in ultimo, del loro significato spirituale. Per la pulitura sono stati esclusi i metodi tradizionali di pulitura ad umido a favore di un approccio sperimentale basato sull'uso della strumentazione LASER. È stato messo a punto un protocollo che ha previsto la raccolta di provini idonei e invecchiati artificialmente, la scelta di indagini diagnostiche atte ad individuare eventuali alterazioni nel materiale ed infine una serie di prove di pulitura con LASER Nd:YAG in modalità QS e LQS. I risultati delle analisi hanno permesso di comprendere la necessità di utilizzare LASER differenti in base alla specie ornitica: le penne bianche sono state trattate con LASER Nd:YAG in modalità QS (532 nm); per le penne di ara invece è stato utilizzato un LASER Nd:YAG in modalità LQS. Punto chiave della sperimentazione, è stata l'analisi XPS delle penne di Ara ararauna in seguito al trattamento LASER: con questa si è potuto comprendere che la radiazione scelta non va ad indurre modificazioni nelle componenti chimiche caratteristiche della penna. Le fasi di rimessa in forma e di consolidamento hanno previsto l'umificazione indiretta che ha consentito di recuperare le gravi deformazioni delle penne e il successivo consolidamento del rachide. Il metodo scelto per il consolidamento del vessillo, reversibile e riconoscibile, è stato desunto dalle tecniche del restauro tessile: le aree compromesse dalle diffuse cadute di materiale sono state inglobate in un sistema di veli di seta tinti ad hoc. L'intervento di restauro si è concluso con una proposta espositiva finalizzata alla restituzione al pubblico dei valori formali ed estetici dei manufatti.