Vista l’elevata frequenza nella pratica clinica dell’ostruzione urinaria felina ed essendo la stessa una patologia di difficile gestione nel lungo periodo per la sua tendenza a recidivare, l’obiettivo della tesi è stato quello di valutare l’utilizzo dei rapporti neutrofili-linfociti (NLR), monociti-linfociti (MLR) e piastrine-linfociti (PLR) come indici prognostici in questa patologia. Sono state analizzate le cartelle cliniche di 117 gatti afferiti presso l’Ospedale Veterinario Universitario (OVU) nel periodo compreso tra ottobre 2015 e settembre 2020. Per ogni paziente, sono state ricercate le informazioni relative al segnalamento, alla visita clinica e ai risultati delle indagini collaterali. I risultati ottenuti non evidenziano correlazioni statisticamente significative tra gli indici infiammatori e le variabili analizzate. Questo sottolinea l’importanza di effettuare ulteriori studi, possibilmente con una popolazione più ampia ed analizzando i rapporti non solo al momento dell’ospedalizzazione, ma anche poco prima delle dimissioni, per avere un quadro più completo dello status infiammatorio sistemico del paziente.
VALUTAZIONE RETROSPETTIVA DEI RAPPORTI NEUTROFILI-LINFOCITI (NLR), MONOCITI-LINFOCITI (MLR) E PIASTRINE-LINFOCITI (PLR) NEI GATTI CON UROPATIA OSTRUTTIVA
MARINA, ARIANNA CAROLINA
2020/2021
Abstract
Vista l’elevata frequenza nella pratica clinica dell’ostruzione urinaria felina ed essendo la stessa una patologia di difficile gestione nel lungo periodo per la sua tendenza a recidivare, l’obiettivo della tesi è stato quello di valutare l’utilizzo dei rapporti neutrofili-linfociti (NLR), monociti-linfociti (MLR) e piastrine-linfociti (PLR) come indici prognostici in questa patologia. Sono state analizzate le cartelle cliniche di 117 gatti afferiti presso l’Ospedale Veterinario Universitario (OVU) nel periodo compreso tra ottobre 2015 e settembre 2020. Per ogni paziente, sono state ricercate le informazioni relative al segnalamento, alla visita clinica e ai risultati delle indagini collaterali. I risultati ottenuti non evidenziano correlazioni statisticamente significative tra gli indici infiammatori e le variabili analizzate. Questo sottolinea l’importanza di effettuare ulteriori studi, possibilmente con una popolazione più ampia ed analizzando i rapporti non solo al momento dell’ospedalizzazione, ma anche poco prima delle dimissioni, per avere un quadro più completo dello status infiammatorio sistemico del paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/130261