Pneumonectomy is a surgical procedure of anatomical resection of a whole lung, which finds among its indications the treatment of non-small cell lung tumors (NSCLC) not resectable with other surgical techniques, such as pulmonary lobectomy. It is related to an increased risk of morbidity and post-operative mortality, which is about 5% after left pneumonectomy and 10% after right pneumonectomy. Patients who are candidates for this surgery are often smokers or ex-smokers, aged > 70 years and with multiple comorbidities; which are independent risk factors for post-operative complications themselves. During preoperative evaluation, the cardiopulmonary exercise testing (CPET) is one of the main tools in identifying patients at increased cardio-respiratory risk Objective The objective of the study is the evaluation of the prognostic role of CPET in predicting the risk of post-operative complications and peri-operative mortality and at 90 days after pneumonectomy surgery in NSCLC patients Materials and Methods Retrospective study on a cohort of patients with NSCLC who underwent pneumonectomy at the AOU "San Luigi Gonzaga" in Orbassano from January 2001 to December 2019, divided into two groups based on the execution of the CPET The two groups were compared in terms of preoperative, intra-operative and post-operative variables through the use of the Student’s t-test for the comparison of continuous variables, and the Chi-square test for discrete variables. The statistical significance has been indicated through the calculation of p-value, for values of p <0,05 (error of first species α). The 90-day survival and comparison between the two groups were analyzed using Kaplan Meier’s curves and related Log Rank test Results The study population consists of 270 patients, 137 in the CPET+ group and 133 in the CPET- group. There weren’t significant differences between the two groups in terms of age, sex, BMI, disease stage. The two groups differed significantly in terms of active smoking (p-value=0.04), comorbidity (p-value=0.05), FEV1 < 80% (p-value < 0.00002) and DLCO < 80% (p-value < 0.00001). From the point of view of postoperative course, there were no statistically significant differences in terms of postoperative complications. Peri-operative mortality was 5.3% (7 patients) in the CPET - group and 1.5% (2 patients) in the CPET + group (p-value=0.08). At 90 days deaths were 1 (0.8%) in the group that did not perform CPET and 3 (2.2%) in the group tested (p-value=0.3) Conclusions The study confirmed the data in the literature that recognize active cigarette smoking, comorbidities and reduced respiratory function values compared to predicted, as independent variables in inducing an increased risk of post-complications and in defining in the preoperative period the patients as "high risk". The role of CPET in high-risk patients is crucial for careful preoperative selection. In fact, although statistical significance has not been achieved, CPET has proven to be essential for recognizing high-risk patients and selecting candidates for pneumonectomy by reducing the rate of post-complications surgery, perioperative mortality, and 90 days after surgery
La pneumonectomia è una procedura chirurgica di resezione anatomica di un polmone, che trova tra le sue indicazioni il trattamento di tumori polmonari non a piccole cellule (NSCLC) non resecabili con altre tecniche chirurgiche, come la lobectomia polmonare. Si correla ad un aumentato rischio di morbidità e mortalità post-operatoria, la quale si attesta a circa il 5% dopo pneumonectomia sinistra e al 10% dopo quella destra. I pazienti candidati a tale chirurgia sono spesso fumatori o ex-fumatori, con età > 70 anni e con plurime comorbidità, anch’essi fattori di rischio indipendenti per complicanze post-operatorie. Durante la valutazione preoperatoria, il test cardiopolmonare sotto-sforzo (CPET) rappresenta uno dei principali strumenti nell’individuare i pazienti a maggior rischio cardio-respiratorio Obiettivo L’obiettivo dello studio è la valutazione del ruolo prognostico del CPET nel predire il rischio di complicanze post-operatorie e di mortalità peri-operatoria e a 90 giorni dopo un intervento chirurgico di pneumonectomia in pazienti affetti da NSCLC Materiali e Metodi Studio retrospettivo su una coorte di pazienti affetti da NSCLC sottoposti a pneumonectomia presso l’AOU “San Luigi Gonzaga” di Orbassano dal gennaio 2001 al dicembre 2019, suddivisa in due in gruppi in base all’esecuzione del CPET. I due gruppi sono stati confrontati in termini di variabili preoperatorie, intra-operatorie e post-operatorie attraverso l’utilizzo del test T Student per il confronto delle variabili continue, e il test Chi Quadro per le variabili discrete. La significatività statistica è stata indicata attraverso il calcolo del p-value, per valori di p <0,05 (errore di prima specie α). La sopravvivenza a 90 giorni e il confronto tra i due gruppi sono stati analizzati mediante curve di Kaplan Meier e relativo Log Rank test (test dei ranghi logaritmici) Risultati La popolazione dello studio è composta da 270 pazienti, 137 nel gruppo CPET+ e 133 nel gruppo CPET-. Non si sono riscontrate differenze significative tra i due gruppi in termini di età, sesso, BMI, stadio di malattia. I due gruppi differivano significativamente in termini di fumo attivo (p=0,04), comorbidità (p=0,05), FEV1 < 80% (p < 0.00002) e DLCO < 80% (p < 0.00001). Dal punto di vista del decorso post-operatorio, non si sono riscontrate differenze statisticamente significative in termini di complicanze postoperatorie. La mortalità peri-operatoria è risultata pari al 5,3% (7 pazienti) nel gruppo CPET – e del 1,5% (2 pazienti) nel gruppo CPET + (p-value=0.08). A 90 giorni i decessi sono stati 1 (0,8%) nel gruppo che non ha eseguito il CPET e 3 (2,2%) nel gruppo sottoposto al test (p-value=0.3) Conclusioni Lo studio in oggetto ha confermato i dati in letteratura che riconoscono fumo attivo di sigaretta, comorbidità e valori di funzione respiratoria ridotti rispetto al predetto come variabili indipendenti nell’indurre un rischio aumentato di complicanze post-operatorie e nel definire nel periodo preoperatorio i pazienti come “ad alto rischio”. Il ruolo del CPET in pazienti ad alto rischio risulta fondamentale nell’effettuarne una accurata selezione preoperatoria. Infatti, nonostante non si sia raggiunta una significatività statistica, il CPET si è dimostrato essere uno strumento fondamentale nel riconoscere i pazienti ad alto rischio e selezionare i candidati a pneumonectomia riducendo il tasso di complicanze post-operatorie, la mortalità peri-operatoria e a 90 giorni dall’intervento chirurgico
Il valore prognostico del test da sforzo cardiopolmonare nei pazienti affetti da tumore non a piccole cellule sottoposti a pneumonectomia
MIRTO, FRANCESCA
2021/2022
Abstract
La pneumonectomia è una procedura chirurgica di resezione anatomica di un polmone, che trova tra le sue indicazioni il trattamento di tumori polmonari non a piccole cellule (NSCLC) non resecabili con altre tecniche chirurgiche, come la lobectomia polmonare. Si correla ad un aumentato rischio di morbidità e mortalità post-operatoria, la quale si attesta a circa il 5% dopo pneumonectomia sinistra e al 10% dopo quella destra. I pazienti candidati a tale chirurgia sono spesso fumatori o ex-fumatori, con età > 70 anni e con plurime comorbidità, anch’essi fattori di rischio indipendenti per complicanze post-operatorie. Durante la valutazione preoperatoria, il test cardiopolmonare sotto-sforzo (CPET) rappresenta uno dei principali strumenti nell’individuare i pazienti a maggior rischio cardio-respiratorio Obiettivo L’obiettivo dello studio è la valutazione del ruolo prognostico del CPET nel predire il rischio di complicanze post-operatorie e di mortalità peri-operatoria e a 90 giorni dopo un intervento chirurgico di pneumonectomia in pazienti affetti da NSCLC Materiali e Metodi Studio retrospettivo su una coorte di pazienti affetti da NSCLC sottoposti a pneumonectomia presso l’AOU “San Luigi Gonzaga” di Orbassano dal gennaio 2001 al dicembre 2019, suddivisa in due in gruppi in base all’esecuzione del CPET. I due gruppi sono stati confrontati in termini di variabili preoperatorie, intra-operatorie e post-operatorie attraverso l’utilizzo del test T Student per il confronto delle variabili continue, e il test Chi Quadro per le variabili discrete. La significatività statistica è stata indicata attraverso il calcolo del p-value, per valori di p <0,05 (errore di prima specie α). La sopravvivenza a 90 giorni e il confronto tra i due gruppi sono stati analizzati mediante curve di Kaplan Meier e relativo Log Rank test (test dei ranghi logaritmici) Risultati La popolazione dello studio è composta da 270 pazienti, 137 nel gruppo CPET+ e 133 nel gruppo CPET-. Non si sono riscontrate differenze significative tra i due gruppi in termini di età, sesso, BMI, stadio di malattia. I due gruppi differivano significativamente in termini di fumo attivo (p=0,04), comorbidità (p=0,05), FEV1 < 80% (p < 0.00002) e DLCO < 80% (p < 0.00001). Dal punto di vista del decorso post-operatorio, non si sono riscontrate differenze statisticamente significative in termini di complicanze postoperatorie. La mortalità peri-operatoria è risultata pari al 5,3% (7 pazienti) nel gruppo CPET – e del 1,5% (2 pazienti) nel gruppo CPET + (p-value=0.08). A 90 giorni i decessi sono stati 1 (0,8%) nel gruppo che non ha eseguito il CPET e 3 (2,2%) nel gruppo sottoposto al test (p-value=0.3) Conclusioni Lo studio in oggetto ha confermato i dati in letteratura che riconoscono fumo attivo di sigaretta, comorbidità e valori di funzione respiratoria ridotti rispetto al predetto come variabili indipendenti nell’indurre un rischio aumentato di complicanze post-operatorie e nel definire nel periodo preoperatorio i pazienti come “ad alto rischio”. Il ruolo del CPET in pazienti ad alto rischio risulta fondamentale nell’effettuarne una accurata selezione preoperatoria. Infatti, nonostante non si sia raggiunta una significatività statistica, il CPET si è dimostrato essere uno strumento fondamentale nel riconoscere i pazienti ad alto rischio e selezionare i candidati a pneumonectomia riducendo il tasso di complicanze post-operatorie, la mortalità peri-operatoria e a 90 giorni dall’intervento chirurgicoFile | Dimensione | Formato | |
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