Questo studio si fonda sull'idea o, meglio, sull'assunto, che l'arbitrato e la proprietà intellettuale costituiscono un binomio o un'accoppiata potenzialmente perfetta. Questa idea sorge sia da considerazioni attinenti allo studio della materia, dove la proprietà intellettuale, infatti, come lo si vedrà meglio nel testo, essendo un bene immateriale, che non esiste de rerum naturam ma costituisce piuttosto una creazione dell'ordinamento giuridico, richiede doppiamente la tutela, non solo per la sua protezione come ogni altro diritto soggettivo, ma anche per la sua stessa esistenza. Inoltre, la proprietà intellettuale rappresenta una delle materie più specialistiche esistenti nell'ordinamento, dove l'esigenza di specializzazione dei giudici è stata sentita dall'ordinamento stesso con la creazione delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale (oggi Tribunale delle imprese) ad opera del d.lgs. n 168 del 2003. Non meno importante della specializzazione dei giudicanti è nella materia in questione il fattore tempo, sentito in questo ambito forse più che in altri settori dell'ordinamento, dove le conseguenze lesive del ritardo possono avere conseguenze rilevanti dal punto di vista economico, se non irreversibili. Un'altra esigenza molto sentita dalla materia è quella di confidenzialità, non solo in ordine al materiale e alle informazioni segrete circolanti nel giudizio, ma anche in ordine all'esistenza del giudizio stesso, dove spesso, come nel caso di grandi aziende quotate in borsa, la notizia stessa di una controversia brevettuale o di contraffazione di marchio, può determinare gravi danni economici. Orbene a tutte queste esigenze sembra offrire una risposta soddisfacente, forse meglio del giudizio ordinario, lo strumento dell'arbitrato. Esso rappresenta infatti uno strumento snello, duttile, modificabile dalle parti a seconda delle loro esigenze, come se fosse ¿un abito su misura fatto dalle mani di un abile sarto¿.
L'arbitrato in materia di proprietà intellettuale.
TOSLLUKU, ARMANDO
2015/2016
Abstract
Questo studio si fonda sull'idea o, meglio, sull'assunto, che l'arbitrato e la proprietà intellettuale costituiscono un binomio o un'accoppiata potenzialmente perfetta. Questa idea sorge sia da considerazioni attinenti allo studio della materia, dove la proprietà intellettuale, infatti, come lo si vedrà meglio nel testo, essendo un bene immateriale, che non esiste de rerum naturam ma costituisce piuttosto una creazione dell'ordinamento giuridico, richiede doppiamente la tutela, non solo per la sua protezione come ogni altro diritto soggettivo, ma anche per la sua stessa esistenza. Inoltre, la proprietà intellettuale rappresenta una delle materie più specialistiche esistenti nell'ordinamento, dove l'esigenza di specializzazione dei giudici è stata sentita dall'ordinamento stesso con la creazione delle sezioni specializzate in materia di proprietà industriale e intellettuale (oggi Tribunale delle imprese) ad opera del d.lgs. n 168 del 2003. Non meno importante della specializzazione dei giudicanti è nella materia in questione il fattore tempo, sentito in questo ambito forse più che in altri settori dell'ordinamento, dove le conseguenze lesive del ritardo possono avere conseguenze rilevanti dal punto di vista economico, se non irreversibili. Un'altra esigenza molto sentita dalla materia è quella di confidenzialità, non solo in ordine al materiale e alle informazioni segrete circolanti nel giudizio, ma anche in ordine all'esistenza del giudizio stesso, dove spesso, come nel caso di grandi aziende quotate in borsa, la notizia stessa di una controversia brevettuale o di contraffazione di marchio, può determinare gravi danni economici. Orbene a tutte queste esigenze sembra offrire una risposta soddisfacente, forse meglio del giudizio ordinario, lo strumento dell'arbitrato. Esso rappresenta infatti uno strumento snello, duttile, modificabile dalle parti a seconda delle loro esigenze, come se fosse ¿un abito su misura fatto dalle mani di un abile sarto¿.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/130206