Background and aims: the main objective of the study is to highlight the new developments regarding HBcrAg (Hepatitis B core-related Antigen), a new marker for the diagnosis and follow-up of patients with chronic HBV (Hepatitis B Virus) infection, that is, to describe the variation of the latter during each phase of HBV infection and evaluate its performance in predicting the levels of liver fibrosis and the onset of HCC (HepatoCellular Carcinoma), compared to HBsAg (Hepatitis B surface Antigen) and HBV-DNA. Furthermore, it is hypothesized that it may be predictive in determining HBV clearance and be used, in the future, as a possible marker in the diagnosis of inactive carriers (Chronic Infection HBeAg-negative). Methods: the study, observational and retrospective, is based on the analysis of the medical records of 288 patients with chronic HBV infection. The inclusion criteria included the recruitment of all patients with previous infection, chronic infection, inactive carriers and HDV coinfection. HBcrAg was incorporated into the routine follow-up of the latter, starting from October 2021 and until January 2024. We analyzed the data of 148/288 patients, tested for HBcrAg (122 had only one measurement and 27 had two). Continuous variables are reported as median and interquartile range (IQR) and categorical variables, as absolute numbers and percentages. The associations between the different variables were studied using "equality of medians test" and "multivariate linear regression analysis". All P-values were estimated with the “two-tailed test” and for all analyses, a value of P <0.05 was considered significant. Results: difference in medians between baseline HBcrAg values and each of the following variables: HBV characterization, degree of liver fibrosis (FibroScan), liver cirrhosis, HCC, diabetes, arterial hypertension, depression, dyslipidemia, thyroid disease and autoimmune diseases. The difference in medians, between HBcrAg and HBV characterization, does not show any statistically significant variation (P=0.099) of HBcrAg, in the different phases of HBV infection and HDV coinfection, when compared with each other. Therefore, we performed another test, between HBcrAg and a dichotomous variable (0=Chronic Infection HBeAg-negative and 1=all other classes). The difference in medians shows statistical significance (P=0.009) when comparing HBcrAg levels in patients with HBeAg-negative Chronic Infection and those belonging to all other classes. The FibroScan variable is also statistically significant (P=0.04), since the median HBcrAg value decreases from F0 to F4, that is, with the progression of the liver fibrosis stage. After correction for liver cirrhosis, age and sex, HBsAg and HBV-DNA levels directly correlated with HBcrAg levels (P<0.001 each); positive correlation, statistically significant (Coefficient >0). This result shows that with the increase in HBcrAg levels, in a statistically significant way, those of HBV-DNA and HBsAg also increase. Also for the FibroScan variable, the multivariate linear regression analysis is statistically significant (Coefficient >0 and P<0.05); hepatic elastography values are inversely correlated to those of HBcrAg. Conclusions: the study demonstrates that HBcrAg can be used to help define the HBeAg-negative infection phase of chronic HBV infection (Chronic Infection HBeAg-negative), therefore, it could begin to be used routinely in diagnosis of inactive carriers of HBV infection.
Background and aims: l’obiettivo principale dello studio è evidenziare le novità che emergono riguardo l’HBcrAg (Hepatitis B core-related Antigen), nuovo marcatore per la diagnosi ed il follow-up dei pazienti con infezione cronica da HBV (Hepatitis B Virus), ovvero, descrivere la variazione di quest’ultimo durante ciascuna fase dell’infezione da HBV e valutare la sua performance nel predire i livelli di fibrosi epatica e l’insorgenza dell’HCC (HepatoCellular Carcinoma), rispetto all’HBsAg (Hepatitis B surface Antigen) ed all’HBV-DNA. Inoltre, s’ipotizza che possa essere predittivo nel determinare la clearance dell’HBV ed essere utilizzato, in futuro, come possibile marcatore nella diagnosi dei portatori inattivi (Chronic Infection HBeAg-negative). Methods: lo studio, osservazionale e retrospettivo, è basato sull’analisi delle cartelle cliniche di 288 pazienti con infezione cronica da HBV. I criteri d’inclusione prevedevano il reclutamento di tutti i pazienti con pregressa infezione, infezione cronica, portatori inattivi e coinfezione HDV. L’HBcrAg è stato incorporato nel follow-up di routine di questi ultimi, a partire da ottobre 2021 e fino a gennaio 2024. Abbiamo analizzato i dati di 148/288 pazienti, testati per HBcrAg (122 avevano una sola misurazione e 27 ne avevano due). Le variabili continue sono riportate come mediana e range interquartile (IQR) e quelle categoriche, come numeri assoluti e percentuali. Le associazioni tra le diverse variabili, sono state studiate mediante “test di uguaglianza delle mediane” ed “analisi di regressione lineare multipla”. Tutti i P-value sono stati stimati con il “test a due code” e per tutte le analisi, è stato considerato significativo un valore di P <0,05. Results: differenza delle mediane tra i valori di base di HBcrAg e ciascuna delle seguenti variabili: caratterizzazione HBV, grado di fibrosi epatica (FibroScan), cirrosi epatica, HCC, diabete, ipertensione arteriosa, depressione, dislipidemia, tireopatia e malattie autoimmuni. La differenza delle mediane, tra HBcrAg e caratterizzazione HBV, non mostra alcuna variazione statisticamente significativa (P=0,099) di HBcrAg, nelle diverse fasi d’infezione da HBV e coinfezione HDV, quando vengono confrontati tra loro. Dunque, abbiamo eseguito un altro test, tra HBcrAg ed una variabile dicotomica (0=Chronic Infection HBeAg-negative ed 1=tutte le altre classi). La differenza delle mediane mostra una significatività statistica (P=0,009) quando si confronta i livelli di HBcrAg, in pazienti con Chronic Infection HBeAg-negative e quelli che appartengono a tutte le altre classi. La variabile FibroScan è anche statisticamente significativa (P=0,04), poiché il valore mediano dell’HBcrAg, diminuisce da F0 a F4, ovvero, con la progressione dello stadio di fibrosi epatica. Dopo la correzione per cirrosi epatica, età e sesso, i livelli di HBsAg ed HBV-DNA sono direttamente correlati a quelli di HBcrAg (P<0,001 ciascuno); correlazione positiva, statisticamente significativa (Coefficiente >0). Questo risultato mostra che con l’aumento dei livelli di HBcrAg, in modo statisticamente significativo, aumentano anche quelli di HBV-DNA ed HBsAg. Anche per la variabile FibroScan, l’analisi di regressione lineare multipla è statisticamente significativa (Coefficiente >0 e P<0,05); i valori dell’elastografia epatica sono inversamente correlati a quelli di HBcrAg. Conclusions: lo studio dimostra che l’HBcrAg, può essere utilizzato per aiutare a definire la fase d’infezione HBeAg-negativa dell’infezione cronica da HBV (Chronic Infection HBeAg-negative), quindi, potrebbe iniziare ad essere utilizzato di routine, nella diagnosi dei portatori inattivi dell’infezione da HBV.
HBcr: un nuovo marcatore per la diagnosi e il follow-up del paziente con infezione cronica HBV. L'esperienza torinese nel set dei pazienti cronici afferenti all'ambulatorio. Quali novità emergono?
GOMEZ DE LA CRUZ, EDISON ENRIQUE
2022/2023
Abstract
Background and aims: l’obiettivo principale dello studio è evidenziare le novità che emergono riguardo l’HBcrAg (Hepatitis B core-related Antigen), nuovo marcatore per la diagnosi ed il follow-up dei pazienti con infezione cronica da HBV (Hepatitis B Virus), ovvero, descrivere la variazione di quest’ultimo durante ciascuna fase dell’infezione da HBV e valutare la sua performance nel predire i livelli di fibrosi epatica e l’insorgenza dell’HCC (HepatoCellular Carcinoma), rispetto all’HBsAg (Hepatitis B surface Antigen) ed all’HBV-DNA. Inoltre, s’ipotizza che possa essere predittivo nel determinare la clearance dell’HBV ed essere utilizzato, in futuro, come possibile marcatore nella diagnosi dei portatori inattivi (Chronic Infection HBeAg-negative). Methods: lo studio, osservazionale e retrospettivo, è basato sull’analisi delle cartelle cliniche di 288 pazienti con infezione cronica da HBV. I criteri d’inclusione prevedevano il reclutamento di tutti i pazienti con pregressa infezione, infezione cronica, portatori inattivi e coinfezione HDV. L’HBcrAg è stato incorporato nel follow-up di routine di questi ultimi, a partire da ottobre 2021 e fino a gennaio 2024. Abbiamo analizzato i dati di 148/288 pazienti, testati per HBcrAg (122 avevano una sola misurazione e 27 ne avevano due). Le variabili continue sono riportate come mediana e range interquartile (IQR) e quelle categoriche, come numeri assoluti e percentuali. Le associazioni tra le diverse variabili, sono state studiate mediante “test di uguaglianza delle mediane” ed “analisi di regressione lineare multipla”. Tutti i P-value sono stati stimati con il “test a due code” e per tutte le analisi, è stato considerato significativo un valore di P <0,05. Results: differenza delle mediane tra i valori di base di HBcrAg e ciascuna delle seguenti variabili: caratterizzazione HBV, grado di fibrosi epatica (FibroScan), cirrosi epatica, HCC, diabete, ipertensione arteriosa, depressione, dislipidemia, tireopatia e malattie autoimmuni. La differenza delle mediane, tra HBcrAg e caratterizzazione HBV, non mostra alcuna variazione statisticamente significativa (P=0,099) di HBcrAg, nelle diverse fasi d’infezione da HBV e coinfezione HDV, quando vengono confrontati tra loro. Dunque, abbiamo eseguito un altro test, tra HBcrAg ed una variabile dicotomica (0=Chronic Infection HBeAg-negative ed 1=tutte le altre classi). La differenza delle mediane mostra una significatività statistica (P=0,009) quando si confronta i livelli di HBcrAg, in pazienti con Chronic Infection HBeAg-negative e quelli che appartengono a tutte le altre classi. La variabile FibroScan è anche statisticamente significativa (P=0,04), poiché il valore mediano dell’HBcrAg, diminuisce da F0 a F4, ovvero, con la progressione dello stadio di fibrosi epatica. Dopo la correzione per cirrosi epatica, età e sesso, i livelli di HBsAg ed HBV-DNA sono direttamente correlati a quelli di HBcrAg (P<0,001 ciascuno); correlazione positiva, statisticamente significativa (Coefficiente >0). Questo risultato mostra che con l’aumento dei livelli di HBcrAg, in modo statisticamente significativo, aumentano anche quelli di HBV-DNA ed HBsAg. Anche per la variabile FibroScan, l’analisi di regressione lineare multipla è statisticamente significativa (Coefficiente >0 e P<0,05); i valori dell’elastografia epatica sono inversamente correlati a quelli di HBcrAg. Conclusions: lo studio dimostra che l’HBcrAg, può essere utilizzato per aiutare a definire la fase d’infezione HBeAg-negativa dell’infezione cronica da HBV (Chronic Infection HBeAg-negative), quindi, potrebbe iniziare ad essere utilizzato di routine, nella diagnosi dei portatori inattivi dell’infezione da HBV.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/1302