Poiché viviamo oggi nella Società della Conoscenza, società in cui l'apprendere fa sempre più parte della vita degli individui, occorre domandarsi quale sia il valore aggiunto che rimane alle persone dopo un percorso formativo, riflettere sui processi principali attraverso cui la Formazione può creare valore e infine tenere presente chi siano i fruitori di tale valore. La conoscenza dunque diventa il motore di tutto e la Formazione rappresenta uno strumento fondamentale in tutti i contesti organizzativi, compresi quelli sanitari. All'interno di tale cornice, diventa dunque fondamentale prevedere la realizzazione di percorsi di Valutazione della Formazione, come strumenti di indagine più approfonditi, nonché come mezzi utili a dare conto dell'utilizzo delle risorse che vengono impiegate. L'intento di questo lavoro non è tanto quello di condurre una valutazione di carattere economico, quanto quello di utilizzare la Valutazione, attraverso la relazione con il soggetto, con un'attenzione al contesto di riferimento: le persone, i bisogni, le criticità, etc. Una valutazione che consenta di creare spazi di riflessione ed opportunità di miglioramento. Mediante una serie di interviste, è stata quindi condotta una valutazione qualitativa rispetto a due percorsi formativi realizzati in un'azienda sanitaria locale: l'ASL TO3. Gli obiettivi della ricerca erano cercare di capire quale fosse la percezione che le persone avevano rispetto ai percorsi formativi a cui prendevano parte, quali fossero le motivazioni che li muovevano in tale direzione e cosa potesse rimanere nei contesti operativi di tutto ciò che veniva appreso. L'interesse era rivolto a cercare di capire altresì se il Sistema E.C.M costituisse un mero obbligo di legge e quindi un limite per le persone che partecipano ai corsi di formazione. Per tentare di dare una risposta alle questioni sopra esposte, sono stati intervistati alcuni degli operatori sanitari che hanno preso parte ai corsi di formazione, relativi colleghi e coordinatori. In ultima analisi, i dati raccolti con la valutazione qualitativa sono stati confrontati con dati quantitativi emersi dai questionari di gradimento e apprendimento somministrati a fine corso. Il lavoro condotto ha permesso di scoprire che il Sistema E.C.M. gioca sicuramente un ruolo importante, anche se non fondamentale, nel determinare la partecipazione agli eventi formativi da parte delle persone. Per quel che riguarda cosa rimane nelle persone dopo aver preso parte ad un'esperienza formativa e quale sia pertanto la ricaduta nei contesti operativi, le persone hanno manifestato un bisogno ¿ non sempre soddisfatto ¿ di poter operare in contesti che permettano loro di mettere in atto quanto appreso e pare vivano e lavorino accompagnati da un sentimento negativo di disillusione e demotivazione. Si è manifestata una certa sofferenza legata in parte al clima, permeato da continui cambiamenti e imprevedibilità, che si respira oggi in tutte le organizzazioni e, in parte, alle difficoltà tipiche dell'attuale momento storico che si sostanziano fondamentalmente in una carenza di risorse intese sia come strumenti che come figure professionali. I dati quantitativi hanno invece confermato che un'elevata soddisfazione rispetto al corso e buoni livelli di apprendimento non comportano necessariamente un riscontro effettivo di trasferimento sul lavoro.

QUANDO E PER CHI LA FORMAZIONE ACQUISTA VALORE

FERRO, VALENTINA
2011/2012

Abstract

Poiché viviamo oggi nella Società della Conoscenza, società in cui l'apprendere fa sempre più parte della vita degli individui, occorre domandarsi quale sia il valore aggiunto che rimane alle persone dopo un percorso formativo, riflettere sui processi principali attraverso cui la Formazione può creare valore e infine tenere presente chi siano i fruitori di tale valore. La conoscenza dunque diventa il motore di tutto e la Formazione rappresenta uno strumento fondamentale in tutti i contesti organizzativi, compresi quelli sanitari. All'interno di tale cornice, diventa dunque fondamentale prevedere la realizzazione di percorsi di Valutazione della Formazione, come strumenti di indagine più approfonditi, nonché come mezzi utili a dare conto dell'utilizzo delle risorse che vengono impiegate. L'intento di questo lavoro non è tanto quello di condurre una valutazione di carattere economico, quanto quello di utilizzare la Valutazione, attraverso la relazione con il soggetto, con un'attenzione al contesto di riferimento: le persone, i bisogni, le criticità, etc. Una valutazione che consenta di creare spazi di riflessione ed opportunità di miglioramento. Mediante una serie di interviste, è stata quindi condotta una valutazione qualitativa rispetto a due percorsi formativi realizzati in un'azienda sanitaria locale: l'ASL TO3. Gli obiettivi della ricerca erano cercare di capire quale fosse la percezione che le persone avevano rispetto ai percorsi formativi a cui prendevano parte, quali fossero le motivazioni che li muovevano in tale direzione e cosa potesse rimanere nei contesti operativi di tutto ciò che veniva appreso. L'interesse era rivolto a cercare di capire altresì se il Sistema E.C.M costituisse un mero obbligo di legge e quindi un limite per le persone che partecipano ai corsi di formazione. Per tentare di dare una risposta alle questioni sopra esposte, sono stati intervistati alcuni degli operatori sanitari che hanno preso parte ai corsi di formazione, relativi colleghi e coordinatori. In ultima analisi, i dati raccolti con la valutazione qualitativa sono stati confrontati con dati quantitativi emersi dai questionari di gradimento e apprendimento somministrati a fine corso. Il lavoro condotto ha permesso di scoprire che il Sistema E.C.M. gioca sicuramente un ruolo importante, anche se non fondamentale, nel determinare la partecipazione agli eventi formativi da parte delle persone. Per quel che riguarda cosa rimane nelle persone dopo aver preso parte ad un'esperienza formativa e quale sia pertanto la ricaduta nei contesti operativi, le persone hanno manifestato un bisogno ¿ non sempre soddisfatto ¿ di poter operare in contesti che permettano loro di mettere in atto quanto appreso e pare vivano e lavorino accompagnati da un sentimento negativo di disillusione e demotivazione. Si è manifestata una certa sofferenza legata in parte al clima, permeato da continui cambiamenti e imprevedibilità, che si respira oggi in tutte le organizzazioni e, in parte, alle difficoltà tipiche dell'attuale momento storico che si sostanziano fondamentalmente in una carenza di risorse intese sia come strumenti che come figure professionali. I dati quantitativi hanno invece confermato che un'elevata soddisfazione rispetto al corso e buoni livelli di apprendimento non comportano necessariamente un riscontro effettivo di trasferimento sul lavoro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/130188