Background. Pelvic organ prolapse is a common condition, causing symptoms that reduce the quality of life of affected patients. A widely performed surgical correction technique is vaginal hysterectomy, associated with McCall's culdoplasty. However, this procedure has a high incidence of anterior prolapse recurrence. Objective. The aim of this study is to test whether fixing uterosacral ligaments to the anterior vaginal wall, during the execution of a modified McCall culdoplasty, can reduce the incidence of anterior prolapse recurrence. Methods. The study is a retrospective analysis of women submitted to vaginal hysterectomy with subsequent modified McCall culdoplasty and anterior colporraphy for prolapse repair. Patients who had anterior fixation to uterosacral ligaments in conjunction with these procedures were compared with women submitted only to colporraphy and modified McCall culdoplasty, assessing potential differences in anatomical result of prolapse repair at 12 months, incidence of anterior recurrence over time, operative data and post-operative morbidity. Results. Women submitted to modified McCall culdoplasty with concomitant anterior fixation (n = 45), compared with patients in which only modified McCall culdoplasty was performed (n=77), showed, at 12 months, better anatomical support of the anterior compartment, documented by the parameters of the POP-Q staging system Aa (-1.8 cm compared to -1.2 cm , p 0.0025) and Ba (-2.0 cm compared to -1.3 cm, p 0.00015), and a lower incidence of anterior recurrence (11.1% compared to 29.9%, p 0.025). No significant difference was observed in the other prolapse staging parameters or in the operative data and postoperative morbidity. Follow-up confirmed a longer disease-free survival for women treated with modified McCall culdoplasty with concomitant anterior fixation (p 0.028). Conclusions. Fixation of uterosacral ligaments to anterior vaginal wall at time of post-hysterectomy modified McCall culdoplasty appears to improve anatomic outcomes of the procedure, reducing the risk of anterior prolapse without implying a reduction of safety, nor a greater surgical complexity.

Background. Il prolasso degli organi pelvici femminili è una condizione comune, causante sintomi che riducono la qualità di vita delle pazienti affette. Una tecnica di correzione chirurgica molto eseguita è l’isterectomia vaginale, associata alla culdoplastica di McCall. Questa procedura presenta però un’alta incidenza di recidiva di prolasso anteriore. Obiettivo. L’obiettivo di questo studio è di verificare se la fissazione dei legamenti uterosacrali alla parete vaginale anteriore, durante l’esecuzione di una culdoplastica di McCall modificata, possa ridurre l’incidenza della recidiva di prolasso anteriore. Metodi. Lo studio è un’analisi retrospettiva su donne sottoposte a isterectomia vaginale con successiva culdoplastica di McCall modificata e colporrafia anteriore per la riparazione del prolasso. Sono state confrontate pazienti in cui si è eseguita la fissazione anteriore ai legamenti uterosacrali in concomitanza a queste procedure con donne sottoposte soltanto a colporrafia e culdoplastica di McCall modificata, valutando le potenziali differenze in termini di risultato anatomico della riparazione a 12 mesi, incidenza di recidiva anteriore nel tempo, dati operatori e morbosità postoperatoria. Risultati. Le donne sottoposte alla culdoplastica di McCall modificata con concomitante fissazione anteriore (n = 45), comparate con le pazienti in cui è stata eseguita solo la culdoplastica di McCall modificata (n=77), hanno mostrato, a 12 mesi, un miglior supporto anatomico del compartimento anteriore, documentato dai parametri del sistema di stadiazione POP-Q Aa (-1,8 cm in confronto a -1,2 cm, p 0,0025) e Ba (-2,0 cm in confronto a -1,3 cm, p 0,00015), e una minor incidenza di recidiva anteriore (11,1% in confronto a 29,9%, p 0,025). Non si è osservata nessuna differenza significativa negli altri parametri di stadiazione del prolasso o riguardo ai dati operatori e alla morbosità postoperatoria. Il Follow up ha confermato una sopravvivenza libera da malattia più lunga per le donne trattate con la fissazione anteriore concomitante alla culdoplastica di McCall modificata (p 0,028). Conclusioni. La fissazione dei legamenti uterosacrali alla parete vaginale anteriore concomitante alla culdoplastica di McCall modificata post isterectomia sembra migliorare i risultati anatomici della procedura e ridurre il rischio di prolasso anteriore, non implicando una riduzione della sicurezza o un aumento della complessità chirurgica.

Fissazione anteriore dei legamenti uterosacrali: una strategia per la prevenzione del prolasso vescicale dopo isterectomia vaginale

TESTA, FRANCESCO
2020/2021

Abstract

Background. Il prolasso degli organi pelvici femminili è una condizione comune, causante sintomi che riducono la qualità di vita delle pazienti affette. Una tecnica di correzione chirurgica molto eseguita è l’isterectomia vaginale, associata alla culdoplastica di McCall. Questa procedura presenta però un’alta incidenza di recidiva di prolasso anteriore. Obiettivo. L’obiettivo di questo studio è di verificare se la fissazione dei legamenti uterosacrali alla parete vaginale anteriore, durante l’esecuzione di una culdoplastica di McCall modificata, possa ridurre l’incidenza della recidiva di prolasso anteriore. Metodi. Lo studio è un’analisi retrospettiva su donne sottoposte a isterectomia vaginale con successiva culdoplastica di McCall modificata e colporrafia anteriore per la riparazione del prolasso. Sono state confrontate pazienti in cui si è eseguita la fissazione anteriore ai legamenti uterosacrali in concomitanza a queste procedure con donne sottoposte soltanto a colporrafia e culdoplastica di McCall modificata, valutando le potenziali differenze in termini di risultato anatomico della riparazione a 12 mesi, incidenza di recidiva anteriore nel tempo, dati operatori e morbosità postoperatoria. Risultati. Le donne sottoposte alla culdoplastica di McCall modificata con concomitante fissazione anteriore (n = 45), comparate con le pazienti in cui è stata eseguita solo la culdoplastica di McCall modificata (n=77), hanno mostrato, a 12 mesi, un miglior supporto anatomico del compartimento anteriore, documentato dai parametri del sistema di stadiazione POP-Q Aa (-1,8 cm in confronto a -1,2 cm, p 0,0025) e Ba (-2,0 cm in confronto a -1,3 cm, p 0,00015), e una minor incidenza di recidiva anteriore (11,1% in confronto a 29,9%, p 0,025). Non si è osservata nessuna differenza significativa negli altri parametri di stadiazione del prolasso o riguardo ai dati operatori e alla morbosità postoperatoria. Il Follow up ha confermato una sopravvivenza libera da malattia più lunga per le donne trattate con la fissazione anteriore concomitante alla culdoplastica di McCall modificata (p 0,028). Conclusioni. La fissazione dei legamenti uterosacrali alla parete vaginale anteriore concomitante alla culdoplastica di McCall modificata post isterectomia sembra migliorare i risultati anatomici della procedura e ridurre il rischio di prolasso anteriore, non implicando una riduzione della sicurezza o un aumento della complessità chirurgica.
Anterior fixation of uterosacral ligaments: a strategy for bladder prolapse prevention after vaginal hysterectomy
Background. Pelvic organ prolapse is a common condition, causing symptoms that reduce the quality of life of affected patients. A widely performed surgical correction technique is vaginal hysterectomy, associated with McCall's culdoplasty. However, this procedure has a high incidence of anterior prolapse recurrence. Objective. The aim of this study is to test whether fixing uterosacral ligaments to the anterior vaginal wall, during the execution of a modified McCall culdoplasty, can reduce the incidence of anterior prolapse recurrence. Methods. The study is a retrospective analysis of women submitted to vaginal hysterectomy with subsequent modified McCall culdoplasty and anterior colporraphy for prolapse repair. Patients who had anterior fixation to uterosacral ligaments in conjunction with these procedures were compared with women submitted only to colporraphy and modified McCall culdoplasty, assessing potential differences in anatomical result of prolapse repair at 12 months, incidence of anterior recurrence over time, operative data and post-operative morbidity. Results. Women submitted to modified McCall culdoplasty with concomitant anterior fixation (n = 45), compared with patients in which only modified McCall culdoplasty was performed (n=77), showed, at 12 months, better anatomical support of the anterior compartment, documented by the parameters of the POP-Q staging system Aa (-1.8 cm compared to -1.2 cm , p 0.0025) and Ba (-2.0 cm compared to -1.3 cm, p 0.00015), and a lower incidence of anterior recurrence (11.1% compared to 29.9%, p 0.025). No significant difference was observed in the other prolapse staging parameters or in the operative data and postoperative morbidity. Follow-up confirmed a longer disease-free survival for women treated with modified McCall culdoplasty with concomitant anterior fixation (p 0.028). Conclusions. Fixation of uterosacral ligaments to anterior vaginal wall at time of post-hysterectomy modified McCall culdoplasty appears to improve anatomic outcomes of the procedure, reducing the risk of anterior prolapse without implying a reduction of safety, nor a greater surgical complexity.
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