ASSUMPTIONS OF THE STUDY – Hematopoietic stem cell transplantation (HSCT) is a crucial part of the therapy of pediatric patients affected by acute myelogenous leukemia (AML). However, there is a significant proportion of patients for whom it is not possible to identify neither an HLA-identical sibling neither a matched unrelated donor. For these patients the transplantation from an haploidentical related donor followed by in vivo T-cell depletion by administration of Cyclophosphamide (Haplo) represents a valid alternative. Although the results of several retrospective studies aimed to compare this approach to other type of HSCT have been reported, data specifically focused on pediatric population affected by AML are limited. OBJECTIVES – Main aim of this study is to highlight differences in the event-free survival (EFS) of patients undergoing Haplo transplantation or matched unrelated donor transplantation (MUD), using as a further term of comparison the results of transplantation from sibling. Secondary aims of the study are to analyze any differences in terms of overall survival (OS), non-relapse mortality (NRM) and relapse incidence (RI), in the three groups of patients. PATIENTS AND METHODS - This study included 33 consecutive pediatric patients affected by AML who underwent transplantation from MUD, sibling or HaploHSCT between January 2015 and December 2020 at Pediatric Oncohematology Center of the Regina Margherita Children's Hospital. RESULTS - The 5-year overall event-free survival (EFS) of the study population was 66% (95% CI 49-83), the OS 73% (95% CI 57-89), the relapse incidence (RI) of 19% (95% CI 9-40) and non-relapse mortality (NRM) of 13% (95% CI 5-33). In univariate and multivariate analyzes, the parameters considered were different in the three groups of patients, but these discrepancies were never statistically significant. CONCLUSIONS – Our data suggest that haploidentical T-depleted transplantation in vivo is a clinical option able to offer long-term control of the disease with comparable risks, in terms of serious toxicity, to MUD HSCT.

PRESUPPOSTI DELLO STUDIO – In ambito pediatrico, il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche rappresenta per molti pazienti affetti da leucemia mieloide acuta (LAM) una strategia terapeutica essenziale per il controllo a lungo termine della malattia. Tuttavia, esiste una proporzione significativa di soggetti che non dispone né di un donatore familiare HLA identico né di un donatore non correlato compatibile. Per questi pazienti il trapianto da donatore familiare aploidentico T-depleto in vivo costituisce una valida alternativa terapeutica. Benché in letteratura siano riportati i risultati di diversi studi retrospettivi finalizzati al confronto fra questa e le altre tipologie di trapianto non esistono dati specifici relativi alla popolazione pediatrica affetta da LAM. OBIETTIVI - L’obiettivo di questo studio è quello di valutare un’eventuale differenza di sopravvivenza libera da eventi (EFS) fra i pazienti sottoposti ad HaploTCSE T-depleto in vivo (HaploTCSE) e i pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo da donatore non correlato (MUD) per Leucemia Mieloide Acuta, utilizzando come ulteriore termine di paragone i risultati del trapianto da donatore familiare (sibling). Secondariamente, lo studio si pone come obiettivo l’analisi di eventuali differenze in termini di sopravvivenza globale (OS), mortalità non dovuta a recidiva (NRM) e incidenza di recidiva di malattia (RI), nei tre gruppi di pazienti presi in considerazione. PAZIENTI E METODI – Questo studio ha incluso 33 pazienti affetti da LAM sottoposti consecutivamente a trapianto da MUD, sibling o HaploTCSE tra il gennaio 2015 e il dicembre 2020 presso il Centro di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita. RISULTATI - La sopravvivenza globale libera da eventi (EFS), a 5 anni, della popolazione in studio è risultata del 66% (95% CI 49-83), l’OS del 73% (95% CI 57-89), l’incidenza di recidiva (RI) del 19% (95% CI 9-40) e la non-relapse mortality (NRM) del 13% (95% CI 5-33). In analisi univariata e multivariata, i parametri presi in considerazione sono stati differenti nei tre gruppi di pazienti, ma tali discrepanze non sono mai risultate statisticamente significative. CONCLUSIONI – I dati ottenuti confermano che il trapianto aploidentico T-depleto in vivo è un'opzione clinica in grado di offrire un controllo a lungo termine della malattia con rischi comparabili, in termini di tossicità grave, ai pazienti pediatrici che necessitano di TCSE, ma che siano privi di un donatore MUD.

Confronto fra trapianto aploidentico T depleto in vivo e trapianto da donatore non correlato nel trattamento della leucemia mieloide acuta in età pediatrica: risultati di uno studio retrospettivo monocentrico

DIPASQUALE, GIUSEPPE
2020/2021

Abstract

PRESUPPOSTI DELLO STUDIO – In ambito pediatrico, il trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche rappresenta per molti pazienti affetti da leucemia mieloide acuta (LAM) una strategia terapeutica essenziale per il controllo a lungo termine della malattia. Tuttavia, esiste una proporzione significativa di soggetti che non dispone né di un donatore familiare HLA identico né di un donatore non correlato compatibile. Per questi pazienti il trapianto da donatore familiare aploidentico T-depleto in vivo costituisce una valida alternativa terapeutica. Benché in letteratura siano riportati i risultati di diversi studi retrospettivi finalizzati al confronto fra questa e le altre tipologie di trapianto non esistono dati specifici relativi alla popolazione pediatrica affetta da LAM. OBIETTIVI - L’obiettivo di questo studio è quello di valutare un’eventuale differenza di sopravvivenza libera da eventi (EFS) fra i pazienti sottoposti ad HaploTCSE T-depleto in vivo (HaploTCSE) e i pazienti sottoposti a trapianto di midollo osseo da donatore non correlato (MUD) per Leucemia Mieloide Acuta, utilizzando come ulteriore termine di paragone i risultati del trapianto da donatore familiare (sibling). Secondariamente, lo studio si pone come obiettivo l’analisi di eventuali differenze in termini di sopravvivenza globale (OS), mortalità non dovuta a recidiva (NRM) e incidenza di recidiva di malattia (RI), nei tre gruppi di pazienti presi in considerazione. PAZIENTI E METODI – Questo studio ha incluso 33 pazienti affetti da LAM sottoposti consecutivamente a trapianto da MUD, sibling o HaploTCSE tra il gennaio 2015 e il dicembre 2020 presso il Centro di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Infantile Regina Margherita. RISULTATI - La sopravvivenza globale libera da eventi (EFS), a 5 anni, della popolazione in studio è risultata del 66% (95% CI 49-83), l’OS del 73% (95% CI 57-89), l’incidenza di recidiva (RI) del 19% (95% CI 9-40) e la non-relapse mortality (NRM) del 13% (95% CI 5-33). In analisi univariata e multivariata, i parametri presi in considerazione sono stati differenti nei tre gruppi di pazienti, ma tali discrepanze non sono mai risultate statisticamente significative. CONCLUSIONI – I dati ottenuti confermano che il trapianto aploidentico T-depleto in vivo è un'opzione clinica in grado di offrire un controllo a lungo termine della malattia con rischi comparabili, in termini di tossicità grave, ai pazienti pediatrici che necessitano di TCSE, ma che siano privi di un donatore MUD.
ITA
ASSUMPTIONS OF THE STUDY – Hematopoietic stem cell transplantation (HSCT) is a crucial part of the therapy of pediatric patients affected by acute myelogenous leukemia (AML). However, there is a significant proportion of patients for whom it is not possible to identify neither an HLA-identical sibling neither a matched unrelated donor. For these patients the transplantation from an haploidentical related donor followed by in vivo T-cell depletion by administration of Cyclophosphamide (Haplo) represents a valid alternative. Although the results of several retrospective studies aimed to compare this approach to other type of HSCT have been reported, data specifically focused on pediatric population affected by AML are limited. OBJECTIVES – Main aim of this study is to highlight differences in the event-free survival (EFS) of patients undergoing Haplo transplantation or matched unrelated donor transplantation (MUD), using as a further term of comparison the results of transplantation from sibling. Secondary aims of the study are to analyze any differences in terms of overall survival (OS), non-relapse mortality (NRM) and relapse incidence (RI), in the three groups of patients. PATIENTS AND METHODS - This study included 33 consecutive pediatric patients affected by AML who underwent transplantation from MUD, sibling or HaploHSCT between January 2015 and December 2020 at Pediatric Oncohematology Center of the Regina Margherita Children's Hospital. RESULTS - The 5-year overall event-free survival (EFS) of the study population was 66% (95% CI 49-83), the OS 73% (95% CI 57-89), the relapse incidence (RI) of 19% (95% CI 9-40) and non-relapse mortality (NRM) of 13% (95% CI 5-33). In univariate and multivariate analyzes, the parameters considered were different in the three groups of patients, but these discrepancies were never statistically significant. CONCLUSIONS – Our data suggest that haploidentical T-depleted transplantation in vivo is a clinical option able to offer long-term control of the disease with comparable risks, in terms of serious toxicity, to MUD HSCT.
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