ABSTRACT “Clinical role of neutrophil-related biomarkers myeloperoxidase and resistin during severe sepsis and septic shock” Introduction: Sepsis is a dysregulated response of the host to infection. Severe sepsis is defined as an infection associated with at least one sign of systemic inflammatory reaction, and at least one acute, severe organ dysfunction. Septic shock is a clinical condition where severe sepsis is associated with a score of 3 or 4 for the cardiovascular component of the Sequential Organ Failure Assessment score (SOFA score). Inflammatory biomarkers are useful in detecting patients with sepsis. The prognostic role of resistin and myeloperoxidase (MPO) has been investigated in sepsis. Materials and methods: 957 patients enrolled in Albumin Italian Outcome Sepsis (ALBIOS) trial were considered. Plasma resistin and MPO were measured in each patient on days 1,2 and 7. The association between resistin and MPO level on day 1, 2 and 7 and 90-day mortality was assessed. Results: Plasma resistin and MPO concentrations were higher at day 1 and decreased until day 7. Both biomarkers were positively correlated with each other and with physiological parameters. The degree of severity of organ dysfunction, assessed by SOFA score on day 1, increased with the concentration of resistin and MPO. Higher levels of resistin and MPO on day 1 were associated with the development of new organ failures. Patients experiencing death at 90 days showed higher levels of resistin and MPO compared with survivors. At day 1, only MPO in the 4th quartile (Q4), but not resistin, was found to predict 90-day death (adjusted hazard ratio [aHR] 1,55 vs Q1). At day 2, resistin in the Q3 and Q4 predicted a > 40% increase in mortality as also did MPO in the Q4. On day 7, Q4 resistin was able to predict 90-day mortality, while all quartiles of MPO were not. Conclusions: The study showed a potential role for resistin and MPO in sepsis as markers of organ and tissue dysfunction and disease severity. The findings suggest, not only that early neutrophil hyperactivation is detrimental in patients with sepsis, but also that the burden of the inflammatory process in related to severity of sepsis. A prognostic role on long-term mortality has been shown for MPO on day 1, but not for resistin. However, further clinical studies investigating additional markers of neutrophil are needed to clarify whether an exaggerated neutrophil response may be beneficial or detrimental in the early phases of severe sepsis and septic shock.

ABSTRACT “Ruolo clinico dei marcatori di funzione neutrofila mieloperossidasi e resistina durante sepsi grave e shock settico” Introduzione: La sepsi è la disregolata risposta dell'ospite ad un'infezione. La sepsi severa è definita come un'infezione associata ad almeno un segno di reazione infiammatoria sistemica e ad almeno una disfunzione d'organo severa ad insorgenza acuta. Lo shock settico è un quadro nel quale alla sepsi grave si associa un punteggio di 3 o 4 per quanto riguarda la componente cardiovascolare del Sequential Organ Failure Assessment score (SOFA score). I biomarcatori infiammatori sono utili per rilevare i pazienti con sepsi. Il ruolo prognostico di resistina e mieloperossidasi (MPO) è stato studiato in un campione di pazienti settici. Materiali e metodi: Sono stati presi in considerazione 957 pazienti arruolati nello studio Albumin Italian Outcome Sepsis (ALBIOS). A ciascun paziente è stata misurata la concentrazione plasmatica di resistina e MPO nei giorni 1, 2 e 7. È stata valutata l'associazione tra i livelli di resistina e MPO nei giorni 1, 2 e 7 e la mortalità di 90 giorni. Risultati: Le concentrazioni plasmatiche di resistina e MPO erano più alte al giorno 1 e sono diminuite gradualmente fino al giorno 7. Entrambi i biomarcatori sono risultati correlati positivamente tra loro e con i parametri fisiologici. Il livello di severità della disfunzione d'organo, valutato tramite il SOFA score al giorno 1, aumenta con le concentrazioni di resistina ed MPO. Livelli più elevati di resistina ed MPO il giorno 1 sono stati associati allo sviluppo di nuove insufficienze d'organo. I pazienti deceduti a 90 giorni hanno mostrato livelli più elevati di resistina ed MPO rispetto ai sopravvissuti. Al giorno 1, solo l'MPO nel 4 ° quartile (Q4), ma non la resistina, è risultato predire la morte a 90 giorni (rapporto di rischio aggiustato [aHR] 1,55 vs Q1). Al giorno 2, la resistina in Q3 e Q4 ha un valore predittivo sulla mortalità > 40%, come l'MPO in Q4. Al giorno 7, la resistina del Q4 è in grado di predire la mortalità a 90 giorni, caratteristica non riscontrabile per i valori di MPO. Conclusioni: Lo studio ha mostrato un potenziale ruolo della resistina e MPO nella sepsi come marcatori della disfunzione di organi e tessuti e della severità di malattia. I risultati suggeriscono, non solo che l'iperattivazione precoce dei neutrofili sia dannosa nei pazienti con sepsi, ma anche che il carico del processo infiammatorio sia collegato alla gravità della sepsi. È stato dimostrato un ruolo prognostico sulla mortalità a lungo termine per l'MPO del giorno 1, ma non per la resistina. Dunque, sono necessari ulteriori studi che ricerchino altri marker neutrofilici al fine di chiarire se una risposta esagerata dei neutrofili possa essere benefica o dannosa nelle prime fasi di sepsi grave e shock settico.

Ruolo clinico dei marcatori di funzione neutrofila mieloperossidasi e resistina durante sepsi grave e shock settico

BODANZA, BIAGIO
2019/2020

Abstract

ABSTRACT “Ruolo clinico dei marcatori di funzione neutrofila mieloperossidasi e resistina durante sepsi grave e shock settico” Introduzione: La sepsi è la disregolata risposta dell'ospite ad un'infezione. La sepsi severa è definita come un'infezione associata ad almeno un segno di reazione infiammatoria sistemica e ad almeno una disfunzione d'organo severa ad insorgenza acuta. Lo shock settico è un quadro nel quale alla sepsi grave si associa un punteggio di 3 o 4 per quanto riguarda la componente cardiovascolare del Sequential Organ Failure Assessment score (SOFA score). I biomarcatori infiammatori sono utili per rilevare i pazienti con sepsi. Il ruolo prognostico di resistina e mieloperossidasi (MPO) è stato studiato in un campione di pazienti settici. Materiali e metodi: Sono stati presi in considerazione 957 pazienti arruolati nello studio Albumin Italian Outcome Sepsis (ALBIOS). A ciascun paziente è stata misurata la concentrazione plasmatica di resistina e MPO nei giorni 1, 2 e 7. È stata valutata l'associazione tra i livelli di resistina e MPO nei giorni 1, 2 e 7 e la mortalità di 90 giorni. Risultati: Le concentrazioni plasmatiche di resistina e MPO erano più alte al giorno 1 e sono diminuite gradualmente fino al giorno 7. Entrambi i biomarcatori sono risultati correlati positivamente tra loro e con i parametri fisiologici. Il livello di severità della disfunzione d'organo, valutato tramite il SOFA score al giorno 1, aumenta con le concentrazioni di resistina ed MPO. Livelli più elevati di resistina ed MPO il giorno 1 sono stati associati allo sviluppo di nuove insufficienze d'organo. I pazienti deceduti a 90 giorni hanno mostrato livelli più elevati di resistina ed MPO rispetto ai sopravvissuti. Al giorno 1, solo l'MPO nel 4 ° quartile (Q4), ma non la resistina, è risultato predire la morte a 90 giorni (rapporto di rischio aggiustato [aHR] 1,55 vs Q1). Al giorno 2, la resistina in Q3 e Q4 ha un valore predittivo sulla mortalità > 40%, come l'MPO in Q4. Al giorno 7, la resistina del Q4 è in grado di predire la mortalità a 90 giorni, caratteristica non riscontrabile per i valori di MPO. Conclusioni: Lo studio ha mostrato un potenziale ruolo della resistina e MPO nella sepsi come marcatori della disfunzione di organi e tessuti e della severità di malattia. I risultati suggeriscono, non solo che l'iperattivazione precoce dei neutrofili sia dannosa nei pazienti con sepsi, ma anche che il carico del processo infiammatorio sia collegato alla gravità della sepsi. È stato dimostrato un ruolo prognostico sulla mortalità a lungo termine per l'MPO del giorno 1, ma non per la resistina. Dunque, sono necessari ulteriori studi che ricerchino altri marker neutrofilici al fine di chiarire se una risposta esagerata dei neutrofili possa essere benefica o dannosa nelle prime fasi di sepsi grave e shock settico.
ITA
ABSTRACT “Clinical role of neutrophil-related biomarkers myeloperoxidase and resistin during severe sepsis and septic shock” Introduction: Sepsis is a dysregulated response of the host to infection. Severe sepsis is defined as an infection associated with at least one sign of systemic inflammatory reaction, and at least one acute, severe organ dysfunction. Septic shock is a clinical condition where severe sepsis is associated with a score of 3 or 4 for the cardiovascular component of the Sequential Organ Failure Assessment score (SOFA score). Inflammatory biomarkers are useful in detecting patients with sepsis. The prognostic role of resistin and myeloperoxidase (MPO) has been investigated in sepsis. Materials and methods: 957 patients enrolled in Albumin Italian Outcome Sepsis (ALBIOS) trial were considered. Plasma resistin and MPO were measured in each patient on days 1,2 and 7. The association between resistin and MPO level on day 1, 2 and 7 and 90-day mortality was assessed. Results: Plasma resistin and MPO concentrations were higher at day 1 and decreased until day 7. Both biomarkers were positively correlated with each other and with physiological parameters. The degree of severity of organ dysfunction, assessed by SOFA score on day 1, increased with the concentration of resistin and MPO. Higher levels of resistin and MPO on day 1 were associated with the development of new organ failures. Patients experiencing death at 90 days showed higher levels of resistin and MPO compared with survivors. At day 1, only MPO in the 4th quartile (Q4), but not resistin, was found to predict 90-day death (adjusted hazard ratio [aHR] 1,55 vs Q1). At day 2, resistin in the Q3 and Q4 predicted a > 40% increase in mortality as also did MPO in the Q4. On day 7, Q4 resistin was able to predict 90-day mortality, while all quartiles of MPO were not. Conclusions: The study showed a potential role for resistin and MPO in sepsis as markers of organ and tissue dysfunction and disease severity. The findings suggest, not only that early neutrophil hyperactivation is detrimental in patients with sepsis, but also that the burden of the inflammatory process in related to severity of sepsis. A prognostic role on long-term mortality has been shown for MPO on day 1, but not for resistin. However, further clinical studies investigating additional markers of neutrophil are needed to clarify whether an exaggerated neutrophil response may be beneficial or detrimental in the early phases of severe sepsis and septic shock.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/130082