BACKGROUND Acromioclavicular (AC) dislocation typically occurs in young, athletic adults who play contact sports (such as rugby, hockey, judo) or sports at risk of potential falls (such as cycling or skiing). Most of these injuries can be treated successfully without surgery; the most suitable treatment should be considered if the diagnostic grade, the patient's age, symptom severity, and activity level make surgery necessary. Over the years, several surgical techniques have been proposed, but actually, there is no one unanimously considered better than the others. Undoubtedly, the advent of arthroscopy allowed it possible to treat these lesions in an increasingly less invasive way and to intervene immediately in the treatment of any associated lesions. OBJECTIVES We evaluated the radiographic results obtained with arthroscopic stabilization with the DogBone system in the acute treatment of AC dislocations. In particular, we focused on the evaluation of the degree of bone lysis of the tunnels made on the clavicle and on the coracoid process through which the tapes necessary to reduce the dislocation and stabilize the AC joint pass, in the system with three DogBones, by comparing these results with those obtained in the “classic” intervention with two DogBones. METHODS We analyzed the control radiographs of the AC dislocation reduction surgery, performed in arthroscopy with the DogBone system, at the CTO hospital in Turin, in the period between 30/05/2015 and 14/05/2020. Inclusion criteria include diagnosis of acute AC dislocation, arthroscopic treatment with the DogBone technique, and a minimum follow-up period of 3 months. The exclusion criteria instead: diagnosis of a clavicle fracture or chronic AC dislocation, "open" surgical treatment, other surgical techniques, follow up less than three months. 14 patients are selected, placed in two different groups according to the type of surgery. Finally, the measurements of the cranial and caudal diameters and surfaces of the various bone tunnels are carried out using the radiographic software. RESULTS Based on the measurements and results obtained, no statistically significant difference emerged between the size of the clavicular holes in the two different groups examined. Several results were obtained at the level of the coracoid, where we observed a statistically significant difference between the two different types of techniques. CONCLUSION Thanks to the analysis carried out, it can be seen that despite the proposed intervention with the three DogBone two tapes are passed externally to the coracoid hole, the degree of bone lysis is still higher than the classic two DogBone intervention. Since numerous studies in the literature confirm that the technique with three DogBones from a clinical point of view gives better results in terms of stability and resistance, it would be useful further to investigate this aspect.
BaACKGROUND La lussazione acromion-claveare (AC) è un evento piuttosto frequente che interessa prevalentemente individui giovani, che praticano sport di contatto (come rugby, hockey, judo) o sport soggetti a potenziali cadute (come ciclismo o sci). La maggior parte di tali lesioni può esser trattata con successo senza ricorrere ad un intervento chirurgico, ma qualora il grado diagnostico, l'età del paziente, la gravità dei sintomi e il livello di attività del soggetto lo rendano necessario, si dovrà valutare il trattamento più idoneo. Nel corso degli anni sono state proposte innumerevoli tecniche chirurgiche, anche se ad oggi non ne esiste una unanimemente considerata migliore delle altre. Indubbiamente l'avvento dell'artroscopia ha permesso di trattare tali lesioni in modo sempre meno invasivo, e di intervenire immediatamente nel trattamento di eventuali lesioni associate. OBIETTIVI Sono stati valutati i risultati radiografici ottenuti con la stabilizzazione artroscopica con sistema DogBone nel trattamento acuto delle lussazioni AC. In particolare, ci si è focalizzati sulla valutazione del grado di lisi ossea a livello dei tunnel praticati sulla clavicola e sul processo coracoideo attraverso i quali passano i tapes necessari per ridurre la lussazione e stabilizzare l'articolazione AC, nel sistema con tre DogBone, mettendo a confronto tali risultati con quelli ottenuti nel “classico” intervento con due DogBone. METODI Sono state prese in analisi le radiografie di controllo degli interventi di riduzione della lussazione acromion-claveare, effettuate in artroscopia con sistema DogBone, presso il presidio ospedaliero CTO di Torino, nel periodo compreso tra il 30/05/2015 e il 14/05/2020. I criteri di inclusione nello studio comprendono: diagnosi di lussazione AC acuta, trattamento artroscopico con tecnica DogBone e follow up minimo di 3 mesi. I criteri di esclusione invece: diagnosi di frattura clavicola o lussazione AC cronica, trattamento chirurgico "open", altre tecniche chirurgiche, follow up inferiore a 3 mesi. Vengono selezionati 14 pazienti, inseriti in due diversi gruppi a seconda del tipo di intervento al quale sono stati sottoposti (due o tre DogBone). Tramite il software radiografico vengono infine effettuate le misurazioni dei diametri e delle superfici craniale e caudale dei diversi tunnel ossei. RISULTATI In base alle misurazioni effettuate e ai risultati ottenuti, non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa tra le dimensioni dei fori a livello clavicolare nei due diversi gruppi presi in esame. Diversi i risultati ottenuti a livello della coracoide, dove è stata osservata una differenza statisticamente significativa tra i due diversi tipi di tecniche. CONCLUSIONE Grazie all'analisi effettuata, si evince come, nonostante nell'intervento proposto con tecnica a tre DogBone due tapes vengano fatti passare esternamente al foro coracoideo, il grado di lisi ossea risulti comunque maggiore rispetto al classico intervento a due DogBone. Dal momento che in letteratura numerosissimi studi confermano come la tecnica con tre DogBone da un punto di vista clinico dia risultati migliori in termini di stabilità e resistenza, sarebbe utile approfondire ulteriormente tale aspetto.
CORACOSINDESMOPESSI: studio preliminare con tecnica "one hole - four tapes"
SANSONE, DONATELLA MADDALENA
2019/2020
Abstract
BaACKGROUND La lussazione acromion-claveare (AC) è un evento piuttosto frequente che interessa prevalentemente individui giovani, che praticano sport di contatto (come rugby, hockey, judo) o sport soggetti a potenziali cadute (come ciclismo o sci). La maggior parte di tali lesioni può esser trattata con successo senza ricorrere ad un intervento chirurgico, ma qualora il grado diagnostico, l'età del paziente, la gravità dei sintomi e il livello di attività del soggetto lo rendano necessario, si dovrà valutare il trattamento più idoneo. Nel corso degli anni sono state proposte innumerevoli tecniche chirurgiche, anche se ad oggi non ne esiste una unanimemente considerata migliore delle altre. Indubbiamente l'avvento dell'artroscopia ha permesso di trattare tali lesioni in modo sempre meno invasivo, e di intervenire immediatamente nel trattamento di eventuali lesioni associate. OBIETTIVI Sono stati valutati i risultati radiografici ottenuti con la stabilizzazione artroscopica con sistema DogBone nel trattamento acuto delle lussazioni AC. In particolare, ci si è focalizzati sulla valutazione del grado di lisi ossea a livello dei tunnel praticati sulla clavicola e sul processo coracoideo attraverso i quali passano i tapes necessari per ridurre la lussazione e stabilizzare l'articolazione AC, nel sistema con tre DogBone, mettendo a confronto tali risultati con quelli ottenuti nel “classico” intervento con due DogBone. METODI Sono state prese in analisi le radiografie di controllo degli interventi di riduzione della lussazione acromion-claveare, effettuate in artroscopia con sistema DogBone, presso il presidio ospedaliero CTO di Torino, nel periodo compreso tra il 30/05/2015 e il 14/05/2020. I criteri di inclusione nello studio comprendono: diagnosi di lussazione AC acuta, trattamento artroscopico con tecnica DogBone e follow up minimo di 3 mesi. I criteri di esclusione invece: diagnosi di frattura clavicola o lussazione AC cronica, trattamento chirurgico "open", altre tecniche chirurgiche, follow up inferiore a 3 mesi. Vengono selezionati 14 pazienti, inseriti in due diversi gruppi a seconda del tipo di intervento al quale sono stati sottoposti (due o tre DogBone). Tramite il software radiografico vengono infine effettuate le misurazioni dei diametri e delle superfici craniale e caudale dei diversi tunnel ossei. RISULTATI In base alle misurazioni effettuate e ai risultati ottenuti, non è emersa alcuna differenza statisticamente significativa tra le dimensioni dei fori a livello clavicolare nei due diversi gruppi presi in esame. Diversi i risultati ottenuti a livello della coracoide, dove è stata osservata una differenza statisticamente significativa tra i due diversi tipi di tecniche. CONCLUSIONE Grazie all'analisi effettuata, si evince come, nonostante nell'intervento proposto con tecnica a tre DogBone due tapes vengano fatti passare esternamente al foro coracoideo, il grado di lisi ossea risulti comunque maggiore rispetto al classico intervento a due DogBone. Dal momento che in letteratura numerosissimi studi confermano come la tecnica con tre DogBone da un punto di vista clinico dia risultati migliori in termini di stabilità e resistenza, sarebbe utile approfondire ulteriormente tale aspetto.File | Dimensione | Formato | |
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