Il parvovirus canino (CPV) è l'agente della parvovirosi canina, una patologia spesso fatale nei cuccioli. Ha diffusione globale e nel corso degli anni sono state scoperte differenti varianti. In questo studio sono stati campionati cuccioli di importazione correttamente vaccinati per questa patologia, che presentavano una sintomatologia particolare, non completamente sovrapponibile al CPV, ma in alcuni la PCR diagnostica ha dato esito positivo. Dalle analisi di laboratorio è stato possibile constatare la presenza di una positività da parvovirus nei tamponi fecali, in alcuni casi ascrivibile al virus vaccinale, ma in altri è stata scoperta la contemporanea presenza di virus vaccinale e virus di campo; quest'ultimo è stato comparato con le sequenze presenti online e si è scoperto essere per il 99,64% sovrapponibile ad una variante isolata nel 2018, che è stata definita “CPV-2a mutato”. Non è chiaro come mai nonostante la copertura vaccinale alcuni cuccioli si siano infettati con un ceppo selvaggio; probabilmente entrano in gioco fattori legati allo stress del trasporto ed al sovraffollamento, oltre alla possibilità che il ceppo vaccinale non offra completa protezione nei confronti di questa nuova variante.
Diagnosi di parvovirus e corretta interpretazione dei dati in cuccioli di importazione
GATTESCHI, MARA
2019/2020
Abstract
Il parvovirus canino (CPV) è l'agente della parvovirosi canina, una patologia spesso fatale nei cuccioli. Ha diffusione globale e nel corso degli anni sono state scoperte differenti varianti. In questo studio sono stati campionati cuccioli di importazione correttamente vaccinati per questa patologia, che presentavano una sintomatologia particolare, non completamente sovrapponibile al CPV, ma in alcuni la PCR diagnostica ha dato esito positivo. Dalle analisi di laboratorio è stato possibile constatare la presenza di una positività da parvovirus nei tamponi fecali, in alcuni casi ascrivibile al virus vaccinale, ma in altri è stata scoperta la contemporanea presenza di virus vaccinale e virus di campo; quest'ultimo è stato comparato con le sequenze presenti online e si è scoperto essere per il 99,64% sovrapponibile ad una variante isolata nel 2018, che è stata definita “CPV-2a mutato”. Non è chiaro come mai nonostante la copertura vaccinale alcuni cuccioli si siano infettati con un ceppo selvaggio; probabilmente entrano in gioco fattori legati allo stress del trasporto ed al sovraffollamento, oltre alla possibilità che il ceppo vaccinale non offra completa protezione nei confronti di questa nuova variante.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/130055