Le nostre classi sono come puzzle composte da individui che comunicano tra loro in lingua italiana, ma che ne conoscono anche altre che utilizzano fuori dall’edificio scolastico. Essi assaporano quotidianamente cibi e tradizioni diverse da quelle del proprio vicino di banco e si confrontano su gusti e pensieri doversi, con curiosità e senza giudizio. Sono figli di genitori immigrati, nati in Italia, spesso in possesso di nazionalità italiana, non più stranieri, ma cittadini del mondo. Tra coloro si individuano anche gli alunni di origine albanese, che non si distinguono dai propri coetanei autoctoni per la diversa cittadinanza, ma per la propria identità, in continua formazione. La storia ci insegna come l’immigrazione si evolva nel tempo, influenzando lingua, cultura, usi e abitudini dei contesti in cui si verifica. La scelta di lasciare il proprio Paese dà origine ad una storia sconosciuta, che colorerà di sfumature nuove sia la famiglia d’origine che si lascia, sia quella nuova che si andrà a generare. In questo modo i nostri alunni di origine albanese custodiscono nella propria identità una storia di immigrazione che non hanno vissuto direttamente, ma che li accompagna nel proprio percorso di crescita. Quella albanese è un’immigrazione che ha messo radici in Italia, di cui oggi si possono osservare non solo i ricongiungimenti famigliari, ma delle vere ricostruzioni famigliari, all’interno di contesti che sempre di più valorizzano l’intercultura. È proprio all’interno di uno di questi contesti interculturali, sul territorio braidese della provincia di Cuneo, che si sviluppa questa ricerca, che ha lo scopo di andare ad individuare quali potrebbero essere le caratteristiche che oggi colorano le identità dei nostri alunni albanesi e che, in qualche modo, potrebbero influenzare il loro percorso formativo e personale. Attraverso un lavoro intenso caratterizzato da osservazione partecipante e somministrazione di interviste ad alunni, genitori, insegnanti e mediatore interculturale si sono voluti indagare tre ambiti principali: la relazione con la lingua d’origine, la relazione con il Paese d’origine dei genitori e la relazione scuola famiglia. Ascoltare le voci dei protagonisti mi ha offerto l’opportunità di osservare i temi indagati da punti di vista differenti; la mia esperienza personale e famigliare si sono rivelati fondamentali per la rilettura delle loro parole, mentre il mio ruolo di ricercatrice è stato indispensabile per riuscire a mantenere una posizione oggettiva nei momenti più intensi. Una doppia cultura è una doppia ricchezza, che non dobbiamo tenere solo per noi, ma far sì che sia utile in diverse situazioni, come il presente lavoro.

Intercultura a scuola. Gli alunni di origine albanese: una ricerca esplorativa all'interno del territorio braidese

MARKU, ESMERALDA
2020/2021

Abstract

Le nostre classi sono come puzzle composte da individui che comunicano tra loro in lingua italiana, ma che ne conoscono anche altre che utilizzano fuori dall’edificio scolastico. Essi assaporano quotidianamente cibi e tradizioni diverse da quelle del proprio vicino di banco e si confrontano su gusti e pensieri doversi, con curiosità e senza giudizio. Sono figli di genitori immigrati, nati in Italia, spesso in possesso di nazionalità italiana, non più stranieri, ma cittadini del mondo. Tra coloro si individuano anche gli alunni di origine albanese, che non si distinguono dai propri coetanei autoctoni per la diversa cittadinanza, ma per la propria identità, in continua formazione. La storia ci insegna come l’immigrazione si evolva nel tempo, influenzando lingua, cultura, usi e abitudini dei contesti in cui si verifica. La scelta di lasciare il proprio Paese dà origine ad una storia sconosciuta, che colorerà di sfumature nuove sia la famiglia d’origine che si lascia, sia quella nuova che si andrà a generare. In questo modo i nostri alunni di origine albanese custodiscono nella propria identità una storia di immigrazione che non hanno vissuto direttamente, ma che li accompagna nel proprio percorso di crescita. Quella albanese è un’immigrazione che ha messo radici in Italia, di cui oggi si possono osservare non solo i ricongiungimenti famigliari, ma delle vere ricostruzioni famigliari, all’interno di contesti che sempre di più valorizzano l’intercultura. È proprio all’interno di uno di questi contesti interculturali, sul territorio braidese della provincia di Cuneo, che si sviluppa questa ricerca, che ha lo scopo di andare ad individuare quali potrebbero essere le caratteristiche che oggi colorano le identità dei nostri alunni albanesi e che, in qualche modo, potrebbero influenzare il loro percorso formativo e personale. Attraverso un lavoro intenso caratterizzato da osservazione partecipante e somministrazione di interviste ad alunni, genitori, insegnanti e mediatore interculturale si sono voluti indagare tre ambiti principali: la relazione con la lingua d’origine, la relazione con il Paese d’origine dei genitori e la relazione scuola famiglia. Ascoltare le voci dei protagonisti mi ha offerto l’opportunità di osservare i temi indagati da punti di vista differenti; la mia esperienza personale e famigliare si sono rivelati fondamentali per la rilettura delle loro parole, mentre il mio ruolo di ricercatrice è stato indispensabile per riuscire a mantenere una posizione oggettiva nei momenti più intensi. Una doppia cultura è una doppia ricchezza, che non dobbiamo tenere solo per noi, ma far sì che sia utile in diverse situazioni, come il presente lavoro.
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