Scopo del lavoro 1) Valutare il recupero funzionale di ciascun arto operato confrontando le GRF tra il periodo pre e post operatorio, 2) Valutare le differenze di recupero funzionale in base alla condizione pre-operatoria dell’anca controlaterale (normale /OA/THR). Materiali e metodi Sono stati arruolati nello studio cani riferiti presso l’Ospedale Veterinario Universitario (OVU) dell’Università di Torino per grave coxartrosi secondaria a displasia dell’anca e trattati mediante protesi totale d’anca non cementata “Modello Zurigo” (ZC-THR). Per ciascun paziente è stata effettuata l’analisi dell’andatura mediante pedana di forza in sede pre-operatoria (T0) e su un follow-up di lungo periodo a 180 (T180). Le seguenti “ground reaction forces” sono state analizzate: Il picco di forza L’impulso Il tempo di appoggio, L’indice di simmetria (S.I.) calcolato sul picco di forza verticale, La percentuale di carico del peso corporeo (BW%) sugli arti. L’analisi statistica dei dati è stata effettuata sia sulla totalità dei casi che in seguito alla suddivisione in 3 gruppi in base alle condizioni di partenza dell’articolazione coxofemorale controlaterale: Gruppo 1: THR/Normale Gruppo 2: THR/OA Gruppo 3: THR/THR Risultati I criteri di inclusione sono stati soddisfatti in 27 cani per un totale di 30 casi operati di protesi totale d’anca. L’analisi statistica effettuata sulla totalità dei 30 casi ha permesso di evidenziare differenze statisticamente significative riguardanti: il picco di forza verticale (PVF), il picco di forza di propulsione (PPF), il picco di impulso verticale (PVI), il picco di impulso di propulsione (PPI), la percentuale di carico del peso (BW%) ed il tempo di appoggio (s) tra il periodo T0 e T180. Successivamente sono stati analizzati i 3 gruppi separatamente: Gruppo 1: non sono state dimostrate differenze statisticamente significative. Gruppo 2: sono state riscontrate differenze statisticamente significative riguardanti: il picco di forza verticale (PVF), il picco di forza di propulsione (PPF), il picco di impulso verticale (PVI), il picco di impulso di propulsione (PPI) ed il tempo di appoggio (s) tra il periodo T0 e T180 sull’arto operato (THR). Gruppo 3: sono state riscontrate differenze statisticamente significative riguardanti: il picco di forza verticale (PVF), il picco di impulso verticale (PVI) ed il picco di impulso di propulsione (PPI) tra il periodo T0 e T180 . Distribuzione percentuale dei peso corporeo sui 4 arti (BW%) L’analisi statistica non ha evidenziato differenze significative sulla distribuzione del peso tra i 4 arti (BW%). La statistica descrittiva, tuttavia, evidenzia una distribuzione dei carichi più uniforme sugli arti posteriori per il gruppo 3 rispetto al gruppo 2, mentre permangono differenze tra arto sano e arto operato nel gruppo 1. Conclusioni Alla luce dei dati analizzati in questo studio possiamo affermare che l’intervento di protesi totale d’anca non cementata “Modello Zurigo” porta ad un miglioramento obiettivo della funzionalità dell’arto operato su un follow-up di lungo periodo rispetto alla condizione pre-operatoria. Sembrerebbero ottenere un miglior recupero funzionale i pazienti sottoposti a protesi totale d’anca bilaterale rispetto ai pazienti operati monolateralmente.
Valutazione del recupero funzionale di cani sottoposti a protesi totale d’anca non cementata Modello Zurigo mediante l’utilizzo di pedana di forza
MARELLO, ALICE
2020/2021
Abstract
Scopo del lavoro 1) Valutare il recupero funzionale di ciascun arto operato confrontando le GRF tra il periodo pre e post operatorio, 2) Valutare le differenze di recupero funzionale in base alla condizione pre-operatoria dell’anca controlaterale (normale /OA/THR). Materiali e metodi Sono stati arruolati nello studio cani riferiti presso l’Ospedale Veterinario Universitario (OVU) dell’Università di Torino per grave coxartrosi secondaria a displasia dell’anca e trattati mediante protesi totale d’anca non cementata “Modello Zurigo” (ZC-THR). Per ciascun paziente è stata effettuata l’analisi dell’andatura mediante pedana di forza in sede pre-operatoria (T0) e su un follow-up di lungo periodo a 180 (T180). Le seguenti “ground reaction forces” sono state analizzate: Il picco di forza L’impulso Il tempo di appoggio, L’indice di simmetria (S.I.) calcolato sul picco di forza verticale, La percentuale di carico del peso corporeo (BW%) sugli arti. L’analisi statistica dei dati è stata effettuata sia sulla totalità dei casi che in seguito alla suddivisione in 3 gruppi in base alle condizioni di partenza dell’articolazione coxofemorale controlaterale: Gruppo 1: THR/Normale Gruppo 2: THR/OA Gruppo 3: THR/THR Risultati I criteri di inclusione sono stati soddisfatti in 27 cani per un totale di 30 casi operati di protesi totale d’anca. L’analisi statistica effettuata sulla totalità dei 30 casi ha permesso di evidenziare differenze statisticamente significative riguardanti: il picco di forza verticale (PVF), il picco di forza di propulsione (PPF), il picco di impulso verticale (PVI), il picco di impulso di propulsione (PPI), la percentuale di carico del peso (BW%) ed il tempo di appoggio (s) tra il periodo T0 e T180. Successivamente sono stati analizzati i 3 gruppi separatamente: Gruppo 1: non sono state dimostrate differenze statisticamente significative. Gruppo 2: sono state riscontrate differenze statisticamente significative riguardanti: il picco di forza verticale (PVF), il picco di forza di propulsione (PPF), il picco di impulso verticale (PVI), il picco di impulso di propulsione (PPI) ed il tempo di appoggio (s) tra il periodo T0 e T180 sull’arto operato (THR). Gruppo 3: sono state riscontrate differenze statisticamente significative riguardanti: il picco di forza verticale (PVF), il picco di impulso verticale (PVI) ed il picco di impulso di propulsione (PPI) tra il periodo T0 e T180 . Distribuzione percentuale dei peso corporeo sui 4 arti (BW%) L’analisi statistica non ha evidenziato differenze significative sulla distribuzione del peso tra i 4 arti (BW%). La statistica descrittiva, tuttavia, evidenzia una distribuzione dei carichi più uniforme sugli arti posteriori per il gruppo 3 rispetto al gruppo 2, mentre permangono differenze tra arto sano e arto operato nel gruppo 1. Conclusioni Alla luce dei dati analizzati in questo studio possiamo affermare che l’intervento di protesi totale d’anca non cementata “Modello Zurigo” porta ad un miglioramento obiettivo della funzionalità dell’arto operato su un follow-up di lungo periodo rispetto alla condizione pre-operatoria. Sembrerebbero ottenere un miglior recupero funzionale i pazienti sottoposti a protesi totale d’anca bilaterale rispetto ai pazienti operati monolateralmente.File | Dimensione | Formato | |
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