The analysis of psychic life transgenerational transmission shows that child can become holder of unprocessed traumatic memories, maintaining its for over several generations, following on from transmission of no-negotiated contents between caregiver and child: clinical studies observed that this eventuality could be turn up with greater recurrence in a disorganized pattern of attachment. The relationship would be the means of narcissistic investments transmission, showing feelings of emptiness and anguish, giving voice to an apparently inexplicable pain. Identification with aggressor has been described a process in which mind defensively dissociates itself from traumatic events, anticipating thoughts and desires of the aggressor, in order to not plunge into a desperation state, as occurred in the presence of a frightening adult. Systemic-relationship theories investigated and described the family context in which dysfunctional bonds would develop and transmit throughout the generations, highlighting the importance of focusing psychotherapeutic intervention on the differentiation of the members. Some studies described the way in which the family plots would develop as invisible loyalties, in which role of loyalty has been inscribed, equilibrating debts and credits within the family group, generation by generation. Clinical studies carried out through group psychodrama and genosociogram corroborate the thesis that body is the holder of unprocessed suffering, manifesting itself through psychosomatic illnesses, through peculiar modalities belonging to the family group, giving voice to traumas not processed over centuries. These transmissions are manifested in psychotherapy through non-sayings and voids incorporated and transmitted as ghosts from one generation to the next one. Unconscious alienating identities can appear during psychotherapy, as a result of stories of other people. The construction of the family tree, conjoint family psychotherapy, recognition of unconscious dynamics that go beyond the own life history, would allow to restore the dignity of existence to no-manifested suffering, first step towards their elaboration. Therapeutic setting can acts as a corrective tool of memories related to traumatic experiences.
L'analisi della trasmissione transgenerazionale della vita psichica evidenzia che il bambino possa diventare portatore di memorie traumatiche non elaborate, perpetuandosi nel corso di varie generazioni, conseguentemente alla trasmissione di contenuti non negoziati tra il caregiver e il bambino: studi clinici hanno osservato il presentarsi di tale eventualità con maggior ricorrenza in uno stile di attaccamento disorganizzato. La relazione costituirebbe il mezzo di trasmissione di investimenti narcisistici, che si manifesterebbero con sensazioni di vuoto e angoscia, dando voce ad un dolore apparentemente inspiegabile. Il meccanismo dell'identificazione con l'aggressore è stato descritto come un processo in cui la mente si dissocerebbe difensivamente da eventi traumatici, anticipando pensieri e desideri dell'aggressore, al fine di non precipitare nella disperazione in cui si è imbattuta al cospetto di un adulto spaventante. Le teorie sistemico-familiari hanno indagato e descritto il contesto familiare in cui si svilupperebbero legami disfunzionali che il sistema stesso alimenterebbe e trasmetterebbe nel corso delle generazioni, evidenziando l'importanza di focalizzare l'intervento psicoterapeutico sulla differenziazione dei membri. Alcuni studi hanno descritto la modalità con cui le trame familiari si svilupperebbero alla stregua di lealtà invisibili, in cui verrebbero iscritti i ruoli di lealtà che, di generazione in generazione, equilibrerebbero i debiti e i crediti in seno al gruppo familiare. Studi clinici svolti tramite lo psicodramma di gruppo e il genosociogramma, avvalorano la tesi secondo cui il corpo si fa portatore di sofferenze non elaborate, manifestandosi attraverso malattie psicosomatiche, mediante peculiari modalità proprie del gruppo familiare in cui si dispiegano, per dar voce a traumi non elaborati nell'arco di secoli. Tali trasmissioni si manifestano in psicoterapia mediante non-detti e vuoti che vengono incorporati e si trasmetterebbero come fantasmi da una generazione alla successiva. Identificazioni inconsce alienanti possono fare la loro comparsa nel corso della psicoterapia, quale risultato di storie di vita altrui. La ricostruzione del proprio albero genealogico, la psicoterapia familiare congiunta, il riconoscimento di dinamiche inconsce che esulano la propria storia di vita, consentirebbe di restituire dignità di esistenza a sofferenze non manifestate, costituendo il primo passo verso la loro elaborazione. Il setting terapeutico potrà fungere da strumento correttivo di memorie legate ad esperienze traumatiche.
La trasmissione transgenerazionale nelle relazioni di attaccamento: trauma e dissociazione
ERETTA, SONIA
2016/2017
Abstract
L'analisi della trasmissione transgenerazionale della vita psichica evidenzia che il bambino possa diventare portatore di memorie traumatiche non elaborate, perpetuandosi nel corso di varie generazioni, conseguentemente alla trasmissione di contenuti non negoziati tra il caregiver e il bambino: studi clinici hanno osservato il presentarsi di tale eventualità con maggior ricorrenza in uno stile di attaccamento disorganizzato. La relazione costituirebbe il mezzo di trasmissione di investimenti narcisistici, che si manifesterebbero con sensazioni di vuoto e angoscia, dando voce ad un dolore apparentemente inspiegabile. Il meccanismo dell'identificazione con l'aggressore è stato descritto come un processo in cui la mente si dissocerebbe difensivamente da eventi traumatici, anticipando pensieri e desideri dell'aggressore, al fine di non precipitare nella disperazione in cui si è imbattuta al cospetto di un adulto spaventante. Le teorie sistemico-familiari hanno indagato e descritto il contesto familiare in cui si svilupperebbero legami disfunzionali che il sistema stesso alimenterebbe e trasmetterebbe nel corso delle generazioni, evidenziando l'importanza di focalizzare l'intervento psicoterapeutico sulla differenziazione dei membri. Alcuni studi hanno descritto la modalità con cui le trame familiari si svilupperebbero alla stregua di lealtà invisibili, in cui verrebbero iscritti i ruoli di lealtà che, di generazione in generazione, equilibrerebbero i debiti e i crediti in seno al gruppo familiare. Studi clinici svolti tramite lo psicodramma di gruppo e il genosociogramma, avvalorano la tesi secondo cui il corpo si fa portatore di sofferenze non elaborate, manifestandosi attraverso malattie psicosomatiche, mediante peculiari modalità proprie del gruppo familiare in cui si dispiegano, per dar voce a traumi non elaborati nell'arco di secoli. Tali trasmissioni si manifestano in psicoterapia mediante non-detti e vuoti che vengono incorporati e si trasmetterebbero come fantasmi da una generazione alla successiva. Identificazioni inconsce alienanti possono fare la loro comparsa nel corso della psicoterapia, quale risultato di storie di vita altrui. La ricostruzione del proprio albero genealogico, la psicoterapia familiare congiunta, il riconoscimento di dinamiche inconsce che esulano la propria storia di vita, consentirebbe di restituire dignità di esistenza a sofferenze non manifestate, costituendo il primo passo verso la loro elaborazione. Il setting terapeutico potrà fungere da strumento correttivo di memorie legate ad esperienze traumatiche.File | Dimensione | Formato | |
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