L'argomento della tesi è la fedeltà al testo originale nell'ambito della traduzione e dell'adattamento per il doppiaggio di un prodotto audiovisivo giapponese. Il materiale scelto e tradotto è costituito dai dialoghi dell'OAV Fushigi Yūgi ¿ Eikōden, attualmente inedito in Italia. L'idea è nata perché nella società odierna è diffusa la convinzione che l'adattamento e il doppiaggio siano fedeli solo se riportano esattamente parola per parola i dialoghi originali. Con questo elaborato si vuole, invece, dimostrare che un adattamento per il doppiaggio può essere fedele e allo stesso tempo scorrevole nella lingua di arrivo, con il raggiungimento dell'equilibrio tra la traduzione letterale e quella libera, tenendo conto di tutti gli elementi che costituiscono il testo originale: linguistici, semantici, culturali, e così via. La traduzione dei dialoghi è stata tratta dai sottotitoli per non udenti. L'adattamento della traduzione è stato redatto e strutturato secondo le regole del copione italiano. Le strutture e i simboli del copione italiano e di quello giapponese sono stati messi a confronto per poterne cogliere le differenze e le analogie e sono stati inseriti sotto forma di glossario. Prima di procedere con la traduzione e l'adattamento è stato necessario estrapolare i sottotitoli dal video, ottenendo un documento contenente i dialoghi e il time code. Successivamente è stata creata la tabella sinottica che riporta: il time code, i nomi dei personaggi, il testo originale e la traduzione in italiano (non sempre curata nella forma perché costituisce un livello transitorio di comprensione del testo originale che poi viene ulteriormente adattata per il doppiaggio). Da questa tabella è stato sviluppato il copione adattato, strutturato in scene nelle quali viene indicato il time code di inizio. Attraverso la consultazione di siti internet giapponesi che trattano il tema del doppiaggio, è stato possibile comparare le strutture del copione italiano e di quello giapponese. Da questo confronto sono emerse analogie e differenze per quanto riguarda l'impaginazione e i simboli utilizzati nelle indicazioni per i doppiatori, ma anche nel modo di gestire i turni in sala. All'interno della tesi viene presentato il concetto di fedeltà della traduzione al testo originale come è stato concepito nelle teorie di vari studiosi nel corso della storia. Da ricerche svolte su testi specializzati in materia di traduttologia, è emerso che il concetto di fedeltà non ha una definizione precisa e tutt'ora non è ancora possibile definirlo. Si parla di fedeltà letterale nel caso in cui si cerchino delle corrispondenze linguistiche perfette tra le singole parole o tra le unità di significato della lingua di partenza e di quella di arrivo. La traduzione cosiddetta libera, che si allontana dalla lingua di partenza, viene considerata infedele, soprattutto quando l'allontanamento dalla lettera coincide con un allontanamento anche dal senso e dal messaggio dell'originale. Ma si può essere fedeli al testo originale anche mantenendone il ritmo narrativo, oppure rispettando le scelte stilistiche dell'autore e rispettando gli aspetti culturali, sociali e geografici riscontrabili nel testo stesso. Io penso che la fedeltà al testo originale dovrebbe riflettere, come tanti specchi, tutti questi aspetti e che sia il punto di incontro, tra la libertà di espressione della lingua di arrivo e i limiti posti dalla lingua di partenza.

Fedeltà nell'adattamento. Il caso della traduzione dei dialoghi dell'OAV Fushigi Yūgi - Eikōden

MARONGIU, LAURA
2016/2017

Abstract

L'argomento della tesi è la fedeltà al testo originale nell'ambito della traduzione e dell'adattamento per il doppiaggio di un prodotto audiovisivo giapponese. Il materiale scelto e tradotto è costituito dai dialoghi dell'OAV Fushigi Yūgi ¿ Eikōden, attualmente inedito in Italia. L'idea è nata perché nella società odierna è diffusa la convinzione che l'adattamento e il doppiaggio siano fedeli solo se riportano esattamente parola per parola i dialoghi originali. Con questo elaborato si vuole, invece, dimostrare che un adattamento per il doppiaggio può essere fedele e allo stesso tempo scorrevole nella lingua di arrivo, con il raggiungimento dell'equilibrio tra la traduzione letterale e quella libera, tenendo conto di tutti gli elementi che costituiscono il testo originale: linguistici, semantici, culturali, e così via. La traduzione dei dialoghi è stata tratta dai sottotitoli per non udenti. L'adattamento della traduzione è stato redatto e strutturato secondo le regole del copione italiano. Le strutture e i simboli del copione italiano e di quello giapponese sono stati messi a confronto per poterne cogliere le differenze e le analogie e sono stati inseriti sotto forma di glossario. Prima di procedere con la traduzione e l'adattamento è stato necessario estrapolare i sottotitoli dal video, ottenendo un documento contenente i dialoghi e il time code. Successivamente è stata creata la tabella sinottica che riporta: il time code, i nomi dei personaggi, il testo originale e la traduzione in italiano (non sempre curata nella forma perché costituisce un livello transitorio di comprensione del testo originale che poi viene ulteriormente adattata per il doppiaggio). Da questa tabella è stato sviluppato il copione adattato, strutturato in scene nelle quali viene indicato il time code di inizio. Attraverso la consultazione di siti internet giapponesi che trattano il tema del doppiaggio, è stato possibile comparare le strutture del copione italiano e di quello giapponese. Da questo confronto sono emerse analogie e differenze per quanto riguarda l'impaginazione e i simboli utilizzati nelle indicazioni per i doppiatori, ma anche nel modo di gestire i turni in sala. All'interno della tesi viene presentato il concetto di fedeltà della traduzione al testo originale come è stato concepito nelle teorie di vari studiosi nel corso della storia. Da ricerche svolte su testi specializzati in materia di traduttologia, è emerso che il concetto di fedeltà non ha una definizione precisa e tutt'ora non è ancora possibile definirlo. Si parla di fedeltà letterale nel caso in cui si cerchino delle corrispondenze linguistiche perfette tra le singole parole o tra le unità di significato della lingua di partenza e di quella di arrivo. La traduzione cosiddetta libera, che si allontana dalla lingua di partenza, viene considerata infedele, soprattutto quando l'allontanamento dalla lettera coincide con un allontanamento anche dal senso e dal messaggio dell'originale. Ma si può essere fedeli al testo originale anche mantenendone il ritmo narrativo, oppure rispettando le scelte stilistiche dell'autore e rispettando gli aspetti culturali, sociali e geografici riscontrabili nel testo stesso. Io penso che la fedeltà al testo originale dovrebbe riflettere, come tanti specchi, tutti questi aspetti e che sia il punto di incontro, tra la libertà di espressione della lingua di arrivo e i limiti posti dalla lingua di partenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/129782