È una grandiosa opera idraulica che si sviluppa da Cogne a Aymavilles quella voluta dall'imprenditore padovano Caius Avillius Caimus nel I secolo a.C., di cui l'imponente ponte-acquedotto di Pondel costituisce la parte monumentale di maggiore risalto architettonico. Una viabilità secondaria consentiva di raggiungere Aymavilles, dopo aver superato la Dora a sud di Augusta Praetoria e aver attraversato i territori di Gressan e Jovencan. Territori che hanno restituito numerose tracce riconducibili all'epoca romana, ricchi di materie prime (puddinga, travertino, marmo bardiglio, calce) utilizzabili in edilizia. La disponibilità locale di questi materiali deve aver senz'altro favorito l'avvio di un processo di ¿industrializzazione¿ che sembra avere coinvolto anche Caius Avillius Caimus, esponente di una facoltosa famiglia veneta legata al settore dell'industria edile e al trattamento delle materie prime, il cui nome compare nell'iscrizione posta sulla fronte nord del Pondel. Il ponte-acquedotto è una grandiosa opera in muratura che supera con un'unica arcata il torrente Grand Eyvia nella Valle di Cogne. Originariamente pensata per un doppio utilizzo, la struttura comprende un condotto idrico (specus) superiore, pavimentato in grosse lastre litiche e impermeabilizzato con cocciopesto idraulico, e al di sotto un passaggio coperto, largo 1,10 m, areato e illuminato da apposite aperture, accessibile tramite due ingressi rivolti a valle. Sulla base dei dati finora acquisiti, la destinazione d'uso di questa straordinaria opera privata potrebbe essere riconducibile allo sfruttamento delle cave di bardiglio, un marmo largamente sfruttato nella costruzione e decorazione dei monumenti di Augusta Praetoria, localizzate a Pesse (Aymavilles). Visto il suo diffuso impiego sotto forma di lastre, è presumibile che l'acqua venisse utilizzata nei procedimenti di taglio all'interno della cava. Il Pondel per la particolare struttura articolata su due livelli, anche alla luce delle nuove scoperte relative alla sua ossatura interna, non trova confronti diretti con nessun acquedotto romano, caratterizzandosi quindi come una soluzione unica, studiata appositamente per uno specifico territorio montano. Un progetto integrato di ricerca, restauro e valorizzazione con la creazione di un nuovo percorso di visita, è stato realizzato con grande successo tra il 2010 e il 2013 consentendo oggi di riscoprire questa eccezionale struttura che si fonde perfettamente con il paesaggio circostante.
L'acquedotto di Caius Avillius Caimus. Ingegneria e paesaggio montano nella Valle d'Aosta di età romana
TILLIER, CHRISTEL
2013/2014
Abstract
È una grandiosa opera idraulica che si sviluppa da Cogne a Aymavilles quella voluta dall'imprenditore padovano Caius Avillius Caimus nel I secolo a.C., di cui l'imponente ponte-acquedotto di Pondel costituisce la parte monumentale di maggiore risalto architettonico. Una viabilità secondaria consentiva di raggiungere Aymavilles, dopo aver superato la Dora a sud di Augusta Praetoria e aver attraversato i territori di Gressan e Jovencan. Territori che hanno restituito numerose tracce riconducibili all'epoca romana, ricchi di materie prime (puddinga, travertino, marmo bardiglio, calce) utilizzabili in edilizia. La disponibilità locale di questi materiali deve aver senz'altro favorito l'avvio di un processo di ¿industrializzazione¿ che sembra avere coinvolto anche Caius Avillius Caimus, esponente di una facoltosa famiglia veneta legata al settore dell'industria edile e al trattamento delle materie prime, il cui nome compare nell'iscrizione posta sulla fronte nord del Pondel. Il ponte-acquedotto è una grandiosa opera in muratura che supera con un'unica arcata il torrente Grand Eyvia nella Valle di Cogne. Originariamente pensata per un doppio utilizzo, la struttura comprende un condotto idrico (specus) superiore, pavimentato in grosse lastre litiche e impermeabilizzato con cocciopesto idraulico, e al di sotto un passaggio coperto, largo 1,10 m, areato e illuminato da apposite aperture, accessibile tramite due ingressi rivolti a valle. Sulla base dei dati finora acquisiti, la destinazione d'uso di questa straordinaria opera privata potrebbe essere riconducibile allo sfruttamento delle cave di bardiglio, un marmo largamente sfruttato nella costruzione e decorazione dei monumenti di Augusta Praetoria, localizzate a Pesse (Aymavilles). Visto il suo diffuso impiego sotto forma di lastre, è presumibile che l'acqua venisse utilizzata nei procedimenti di taglio all'interno della cava. Il Pondel per la particolare struttura articolata su due livelli, anche alla luce delle nuove scoperte relative alla sua ossatura interna, non trova confronti diretti con nessun acquedotto romano, caratterizzandosi quindi come una soluzione unica, studiata appositamente per uno specifico territorio montano. Un progetto integrato di ricerca, restauro e valorizzazione con la creazione di un nuovo percorso di visita, è stato realizzato con grande successo tra il 2010 e il 2013 consentendo oggi di riscoprire questa eccezionale struttura che si fonde perfettamente con il paesaggio circostante.File | Dimensione | Formato | |
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