Background and Objectives A prompt diagnosis of COVID-19 patients is essential both for starting the appropriate therapy and for implementing a management that reduces the risk of infection of other subjects and health workers. Therefore, the presence of patients with initial negative molecular swab test, but high clinical and radiological suspicion of disease, represents a significant clinical problem for the Emergency Department. The aim of our work is to provide a clinical and instrumental description of these patients, together with the identification of potential clinical, laboratory or imaging parameters related to the final diagnosis of COVID-19. Methods This observational and retrospective study enrolled consecutive adult patients with the following characteristics: symptoms suggestive of COVID-19, radiological findings suggestive of inflammation on high-resolution computed tomography and negative RT-PCR test on oral-pharyngeal swab at the admission of the patient. Demographic, clinical, radiological and laboratory data, related to the entire population included in the study, were collected. Patients with at least one positive virological test or positive IgG serology - performed at least 14 days after the onset of symptoms - were considered affected by COVID-19, in accordance with the World Health Organization guidelines. The COVID-19 patients’ demographic, anamnestic, clinical and radiological characteristics have then been compared with those of the rest of the population. Results 5831 patients, who underwent molecular swab test for SARS-CoV-2 between October 1st, 2020 and February 28th, 2021, were enrolled. After the application of the exclusion criteria, we obtained a study population of 85 patients, 7 of which with final diagnosis of COVID-19. Our study found a tendency for these subjects to be younger, to be more frequently diabetic and to have more severe respiratory failure at the admission. Furthermore, it can be noticed a tendency for these patients to show a greater level of inflammation: they tend to be more often febrile and have higher C-reactive protein and lactate values. Conclusions This study found that a negative swab test significantly suggests the absence of COVID-19, even in patients with a significant pre-test probability of disease. In our study, we observed that younger patients with a lower burden of comorbidity and severe respiratory failure have a higher likelihood of COVID-19 even with negative swab test result. The retrospective nature and the small sample size are the main limitations of the study. The application of such studies to pneumonia of different aetiology, the re-evaluation of data obtained in a context of mass vaccination against SARS-CoV-2 and the evaluation of the use of further instrumental tests in the diagnostic process of COVID-19 represent possible future research directions.

Introduzione e Obiettivi La tempestiva diagnosi di pazienti malati di COVID-19 è fondamentale sia per l’avvio dell’iter terapeutico adeguato sia per attuare una gestione che riduca il rischio di contagio di altri soggetti e del personale sanitario. La presenza di pazienti con tampone molecolare iniziale negativo ma elevato sospetto clinico e strumentale radiologico rappresenta quindi un problema clinico rilevante per il Dipartimento d’Emergenza. L’intento del nostro lavoro è quello di fornire una descrizione clinica e strumentale di tali pazienti, unitamente all’identificazione di potenziali parametri clinici, laboratoristici o di imaging correlati con la diagnosi finale di COVID-19. Materiali e Metodi Questo studio, di carattere osservazionale e retrospettivo, ha arruolato pazienti adulti consecutivi con le seguenti caratteristiche: sintomi suggestivi per COVID-19, reperti suggestivi per flogosi alla tomografia computerizzata ad alta risoluzione e RT-PCR su tampone oro-faringeo negativo per SARS-CoV-2 all’ingresso. Sono stati raccolti dati demografici, clinici, radiologici e laboratoristici relativi all’intera popolazione inclusa nello studio. Sono stati considerati affetti da COVID-19 i pazienti con almeno un dato virologico indicativo di malattia o sierologia IgG positiva ad almeno 14 giorni dall’insorgenza dei sintomi, in accordo con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le caratteristiche demografiche, anamnestiche, cliniche e radiologiche dei pazienti con diagnosi finale di COVID-19 sono state quindi confrontate con quelle del resto della popolazione. Risultati Sono stati arruolati 5831 pazienti, sottoposti a tampone molecolare per la ricerca del SARS-CoV-2 tra il 1° ottobre 2020 e il 28 febbraio 2021. Dopo l’applicazione dei criteri di esclusione si è ottenuta una popolazione in studio di 85 pazienti, di cui 7 con diagnosi finale di COVID-19. Il nostro studio ha rilevato una tendenza di tali soggetti di avere un’età più giovane, essere più frequentemente diabetici e presentare all’ingresso un’insufficienza respiratoria più grave. Inoltre, è da notare la tendenza a presentare segni di flogosi di maggiore intensità: i pazienti con diagnosi finale di COVID-19 tendono ad essere più spesso febbrili e a presentare valori di proteina C reattiva e di lattati più elevati. Conclusioni Questo studio ha rilevato come un tampone negativo suggerisca in modo rilevante l’assenza di malattia, anche in pazienti con una significativa probabilità pre-test di malattia. Nel nostro studio, abbiamo osservato che pazienti di età più giovane, con un ridotto carico di comorbidità e presentazione con grave insufficienza respiratoria presentano una più elevata probabilità di COVID-19 anche in presenza di tampone negativo. La natura retrospettiva e le ridotte dimensioni campionarie costituiscono dei limiti del nostro studio. Possibili prospettive future di ricerca sono rappresentate dall’applicazione di uno studio di questo tipo a polmoniti di diversa etiologia, dalla rivalutazione di dati ottenuti in un contesto di vaccinazione di massa contro il SARS-CoV-2 e dalla valutazione dell’utilizzo di ulteriori esami strumentali nell’iter diagnostico del COVID-19.

Approfondimento diagnostico dei pazienti con sospetta polmonite virale e accertamenti virologici iniziali negativi per SARS-Coronavirus-2

SALATO, FRANCESCA
2020/2021

Abstract

Introduzione e Obiettivi La tempestiva diagnosi di pazienti malati di COVID-19 è fondamentale sia per l’avvio dell’iter terapeutico adeguato sia per attuare una gestione che riduca il rischio di contagio di altri soggetti e del personale sanitario. La presenza di pazienti con tampone molecolare iniziale negativo ma elevato sospetto clinico e strumentale radiologico rappresenta quindi un problema clinico rilevante per il Dipartimento d’Emergenza. L’intento del nostro lavoro è quello di fornire una descrizione clinica e strumentale di tali pazienti, unitamente all’identificazione di potenziali parametri clinici, laboratoristici o di imaging correlati con la diagnosi finale di COVID-19. Materiali e Metodi Questo studio, di carattere osservazionale e retrospettivo, ha arruolato pazienti adulti consecutivi con le seguenti caratteristiche: sintomi suggestivi per COVID-19, reperti suggestivi per flogosi alla tomografia computerizzata ad alta risoluzione e RT-PCR su tampone oro-faringeo negativo per SARS-CoV-2 all’ingresso. Sono stati raccolti dati demografici, clinici, radiologici e laboratoristici relativi all’intera popolazione inclusa nello studio. Sono stati considerati affetti da COVID-19 i pazienti con almeno un dato virologico indicativo di malattia o sierologia IgG positiva ad almeno 14 giorni dall’insorgenza dei sintomi, in accordo con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le caratteristiche demografiche, anamnestiche, cliniche e radiologiche dei pazienti con diagnosi finale di COVID-19 sono state quindi confrontate con quelle del resto della popolazione. Risultati Sono stati arruolati 5831 pazienti, sottoposti a tampone molecolare per la ricerca del SARS-CoV-2 tra il 1° ottobre 2020 e il 28 febbraio 2021. Dopo l’applicazione dei criteri di esclusione si è ottenuta una popolazione in studio di 85 pazienti, di cui 7 con diagnosi finale di COVID-19. Il nostro studio ha rilevato una tendenza di tali soggetti di avere un’età più giovane, essere più frequentemente diabetici e presentare all’ingresso un’insufficienza respiratoria più grave. Inoltre, è da notare la tendenza a presentare segni di flogosi di maggiore intensità: i pazienti con diagnosi finale di COVID-19 tendono ad essere più spesso febbrili e a presentare valori di proteina C reattiva e di lattati più elevati. Conclusioni Questo studio ha rilevato come un tampone negativo suggerisca in modo rilevante l’assenza di malattia, anche in pazienti con una significativa probabilità pre-test di malattia. Nel nostro studio, abbiamo osservato che pazienti di età più giovane, con un ridotto carico di comorbidità e presentazione con grave insufficienza respiratoria presentano una più elevata probabilità di COVID-19 anche in presenza di tampone negativo. La natura retrospettiva e le ridotte dimensioni campionarie costituiscono dei limiti del nostro studio. Possibili prospettive future di ricerca sono rappresentate dall’applicazione di uno studio di questo tipo a polmoniti di diversa etiologia, dalla rivalutazione di dati ottenuti in un contesto di vaccinazione di massa contro il SARS-CoV-2 e dalla valutazione dell’utilizzo di ulteriori esami strumentali nell’iter diagnostico del COVID-19.
ITA
Background and Objectives A prompt diagnosis of COVID-19 patients is essential both for starting the appropriate therapy and for implementing a management that reduces the risk of infection of other subjects and health workers. Therefore, the presence of patients with initial negative molecular swab test, but high clinical and radiological suspicion of disease, represents a significant clinical problem for the Emergency Department. The aim of our work is to provide a clinical and instrumental description of these patients, together with the identification of potential clinical, laboratory or imaging parameters related to the final diagnosis of COVID-19. Methods This observational and retrospective study enrolled consecutive adult patients with the following characteristics: symptoms suggestive of COVID-19, radiological findings suggestive of inflammation on high-resolution computed tomography and negative RT-PCR test on oral-pharyngeal swab at the admission of the patient. Demographic, clinical, radiological and laboratory data, related to the entire population included in the study, were collected. Patients with at least one positive virological test or positive IgG serology - performed at least 14 days after the onset of symptoms - were considered affected by COVID-19, in accordance with the World Health Organization guidelines. The COVID-19 patients’ demographic, anamnestic, clinical and radiological characteristics have then been compared with those of the rest of the population. Results 5831 patients, who underwent molecular swab test for SARS-CoV-2 between October 1st, 2020 and February 28th, 2021, were enrolled. After the application of the exclusion criteria, we obtained a study population of 85 patients, 7 of which with final diagnosis of COVID-19. Our study found a tendency for these subjects to be younger, to be more frequently diabetic and to have more severe respiratory failure at the admission. Furthermore, it can be noticed a tendency for these patients to show a greater level of inflammation: they tend to be more often febrile and have higher C-reactive protein and lactate values. Conclusions This study found that a negative swab test significantly suggests the absence of COVID-19, even in patients with a significant pre-test probability of disease. In our study, we observed that younger patients with a lower burden of comorbidity and severe respiratory failure have a higher likelihood of COVID-19 even with negative swab test result. The retrospective nature and the small sample size are the main limitations of the study. The application of such studies to pneumonia of different aetiology, the re-evaluation of data obtained in a context of mass vaccination against SARS-CoV-2 and the evaluation of the use of further instrumental tests in the diagnostic process of COVID-19 represent possible future research directions.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/129652