Nel presente lavoro si è tentato di evidenziare le possibili connessioni tra il culto, diffuso nella devozione popolare, dei Santi Innocenti e il singolare episodio dell' iter puerorum del 1212. In seguito all'analisi dei versetti di Mt 2.16-18 e dell'episodio dell'adorazione dei Magi, si è voluto concentrare l'attenzione su quei teologi e predicatori che, a partire dal V fino al XIII sec., hanno contribuito con i loro sermoni alla diffusione, nell'immaginario collettivo dell'epoca, del racconto evangelico in questione e dei suoi giovanissimi protagonisti. Una funzione altrettanto importante è stata svolta dalla sacra rappresentazione, a metà strada fra la liturgia e il teatro stesso; in particolare, dall'Officium Stellae in cui, con il trascorrere del tempo e con la progressiva definizione dei ruoli e dei luoghi dell'azione scenica, l'episodio della Strage degli Innocenti ha assunto un'importanza primaria, svincolandosi completamente dal resto della rappresentazione originaria. Una volta stabilita la rilevanza di Mt 2.16-18 nella religiosità popolare, si è analizzato l'iter puerorum del 1212 mettendolo, prima di tutto, in relazione con le crociate «regolari» e successivamente soffermandosi sulle due spedizioni, quella tedesca e quella francese, che lo hanno caratterizzato. Infine, una volta definita la reale natura dei pueri mediante il ricorso alle cronache contemporanee all'avvenimento e agli storici che hanno affrontato l'argomento, si è individuato il trait d'union tra la narrazione evangelica della Strage degli Innocenti e le peregrinationes di Nikolaus e di Etienne, ovvero il tema dell'elezione del fanciullo, che larga fortuna aveva riscontrato nell'Europa occidentale tra il X e il XIV sec., in particolar modo nel folclore e negli scritti agiografici dell'epoca.

"Sancti" e "Novi Innocentes": connessioni tra Matteo 2.16-18 e l'Iter puerorum del 1212.

OTTA, FABIO
2011/2012

Abstract

Nel presente lavoro si è tentato di evidenziare le possibili connessioni tra il culto, diffuso nella devozione popolare, dei Santi Innocenti e il singolare episodio dell' iter puerorum del 1212. In seguito all'analisi dei versetti di Mt 2.16-18 e dell'episodio dell'adorazione dei Magi, si è voluto concentrare l'attenzione su quei teologi e predicatori che, a partire dal V fino al XIII sec., hanno contribuito con i loro sermoni alla diffusione, nell'immaginario collettivo dell'epoca, del racconto evangelico in questione e dei suoi giovanissimi protagonisti. Una funzione altrettanto importante è stata svolta dalla sacra rappresentazione, a metà strada fra la liturgia e il teatro stesso; in particolare, dall'Officium Stellae in cui, con il trascorrere del tempo e con la progressiva definizione dei ruoli e dei luoghi dell'azione scenica, l'episodio della Strage degli Innocenti ha assunto un'importanza primaria, svincolandosi completamente dal resto della rappresentazione originaria. Una volta stabilita la rilevanza di Mt 2.16-18 nella religiosità popolare, si è analizzato l'iter puerorum del 1212 mettendolo, prima di tutto, in relazione con le crociate «regolari» e successivamente soffermandosi sulle due spedizioni, quella tedesca e quella francese, che lo hanno caratterizzato. Infine, una volta definita la reale natura dei pueri mediante il ricorso alle cronache contemporanee all'avvenimento e agli storici che hanno affrontato l'argomento, si è individuato il trait d'union tra la narrazione evangelica della Strage degli Innocenti e le peregrinationes di Nikolaus e di Etienne, ovvero il tema dell'elezione del fanciullo, che larga fortuna aveva riscontrato nell'Europa occidentale tra il X e il XIV sec., in particolar modo nel folclore e negli scritti agiografici dell'epoca.
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