This dissertation wants to study a wooden column coming from Capello's Etrurian Studio in Racconigi Royal Castle. This artwork belongs to a four pieces collection commissioned by Carlo Alberto di Savoia. It was made by Gabriele Capello, one of the most important ebanists of the Eighteenth century, and stood over by Pelagio Palagi. The study of the object included the analysis of executive techniques, constituent materials and conservation status. In order to understand the source of object degradation, an efficient diagnostic plan and enviromental monitoring were carried out. Climatic conditions of the exposition space turned out to be crucial for the Etrurian Studio conservation. Therefore an appropriate restoration approach was designed to reduce the impact of these variables on the restored object. The involvement of experts with different competences and experiences (e.g. Lecturers of Turin University, Conservation and Restoration Centre ¿La Venaria Reale¿ staff and diagnostic experts) allowed also an in-depth analysis on artwork digital documentation, enjoyment and use. In order to promote the whole understanding of different aspects of an artwork in both the experts and public, several virtual documents were generated from tri-dimensional projections of the object into a virtual environment. Advanced techniques (e.g. photogrammetry, preliminary non-invasive analisys, as UV fluorescence, infasive analisys as infrared spectroscopy and the application of a computed axial tompography system developed by a dedicated project, the neu_ART project) were employed to generate data in digital format. In conclusion this thesis contains both restoration work details and information that are a starting point for future investigations aiming to improve artwork digital documentation, enjoyment and use. This thesis work was possible because of the concession released by the Government Department responsible for the Environment and Historical Buildings.
L'elaborato ha avuto come oggetto di studio un piedistallo in legno intarsiato proveniente dal Gabinetto Etrusco del Castello di Racconigi. L'opera fa parte di una serie di quattro piedistalli, simili tra loro, commissionati da Carlo Alberto di Savoia, tramite la figura di Pelagio Palagi, a Gabriele Capello, uno dei più famosi ebanisti che hanno agito nel Piemonte di metà dell'Ottocento. Grazie alla disponibilità concessa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte è stato possibile intraprendere un percorso di studio che, partendo dalla comprensione delle tecniche esecutive, dei materiali costitutivi e dello stato di conservazione dell'opera, ha permesso di impostare un progetto di restauro articolato e multidisciplinare. Dopo aver impostato un piano diagnostico ed aver effettuato il monitoraggio ambientale del Gabinetto Etrusco si è cercato di pianificare le modalità di intervento in base alle esigenze dettate dalle condizioni climatiche dell'ambiente espositivo. L'intero progetto è stato supportato dall'esperienza e dalla competenza di diverse figure professionali, come il corpo docenti dell'Università di Torino, il personale del Centro Conservazione e Restauro ¿La Venaria Reale¿, alcuni professionisti del settore diagnostico, attraverso un esperienza di équipe che ha permesso di approfondire, oltre alle dinamiche principali, alcuni interessanti aspetti nel campo della documentazione digitale e della fruizione. Sull'argomento sono stati creati, attraverso sistemi di acquisizione digitale dei dati, un certo numero di documenti virtuali basati sulla proiezione tridimensionale del manufatto in ambiente virtuale. Attraverso queste tecniche è stata effettuata un'indagine, solitamente condotta attraverso documenti bidimensionali, che potesse riproporre le informazioni relative allo stato di fatto di un'opera a tutto tondo in modo dettagliato. Lo scopo è stato quello di garantire la comprensione dei vari aspetti legati all'oggetto sia ai professionisti del settore che ai comuni fruitori. La digitalizzazione dei dati è stata possibile grazie ad alcune tecniche fotografiche innovative, come il rilievo fotogrammetrico, ad alcune indagini scientifiche previste dal piano diagnostico, come le indagini multispettrali e gli approfondimenti micro-invasivi, oltre che dalla possibilità di poter usufruire, grazie ai laboratori del CCR, di attrezzature sperimentali, come il sistema dedicato alla tomografia assiale computerizzata sviluppato dal progetto neu_Art. Questa esperienza, oltre ad aver definito e realizzato, seppur in parte, un intervento di restauro, ha creato le basi per alcuni approfondimenti nel campo della ricerca relativa al settore delle indagini diagnostiche e della fruizione dei beni culturali.
Dall'intervento di restauro alla digitalizzazione fruitiva: studio di una colonna lignea proveniente dal Gabinetto Etrusco del Castello di Racconigi attraverso le tecniche di acquisizione digitale dei dati e loro rielaborazione in un ambiente virtuale
SCHIAVONE, JONATHAN
2012/2013
Abstract
L'elaborato ha avuto come oggetto di studio un piedistallo in legno intarsiato proveniente dal Gabinetto Etrusco del Castello di Racconigi. L'opera fa parte di una serie di quattro piedistalli, simili tra loro, commissionati da Carlo Alberto di Savoia, tramite la figura di Pelagio Palagi, a Gabriele Capello, uno dei più famosi ebanisti che hanno agito nel Piemonte di metà dell'Ottocento. Grazie alla disponibilità concessa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Piemonte è stato possibile intraprendere un percorso di studio che, partendo dalla comprensione delle tecniche esecutive, dei materiali costitutivi e dello stato di conservazione dell'opera, ha permesso di impostare un progetto di restauro articolato e multidisciplinare. Dopo aver impostato un piano diagnostico ed aver effettuato il monitoraggio ambientale del Gabinetto Etrusco si è cercato di pianificare le modalità di intervento in base alle esigenze dettate dalle condizioni climatiche dell'ambiente espositivo. L'intero progetto è stato supportato dall'esperienza e dalla competenza di diverse figure professionali, come il corpo docenti dell'Università di Torino, il personale del Centro Conservazione e Restauro ¿La Venaria Reale¿, alcuni professionisti del settore diagnostico, attraverso un esperienza di équipe che ha permesso di approfondire, oltre alle dinamiche principali, alcuni interessanti aspetti nel campo della documentazione digitale e della fruizione. Sull'argomento sono stati creati, attraverso sistemi di acquisizione digitale dei dati, un certo numero di documenti virtuali basati sulla proiezione tridimensionale del manufatto in ambiente virtuale. Attraverso queste tecniche è stata effettuata un'indagine, solitamente condotta attraverso documenti bidimensionali, che potesse riproporre le informazioni relative allo stato di fatto di un'opera a tutto tondo in modo dettagliato. Lo scopo è stato quello di garantire la comprensione dei vari aspetti legati all'oggetto sia ai professionisti del settore che ai comuni fruitori. La digitalizzazione dei dati è stata possibile grazie ad alcune tecniche fotografiche innovative, come il rilievo fotogrammetrico, ad alcune indagini scientifiche previste dal piano diagnostico, come le indagini multispettrali e gli approfondimenti micro-invasivi, oltre che dalla possibilità di poter usufruire, grazie ai laboratori del CCR, di attrezzature sperimentali, come il sistema dedicato alla tomografia assiale computerizzata sviluppato dal progetto neu_Art. Questa esperienza, oltre ad aver definito e realizzato, seppur in parte, un intervento di restauro, ha creato le basi per alcuni approfondimenti nel campo della ricerca relativa al settore delle indagini diagnostiche e della fruizione dei beni culturali.File | Dimensione | Formato | |
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