Nel corso della tesi ci si è occupati delle disposizioni contenute negli Statuti delle Banche di Credito Cooperativo in Piemonte, dalla costituzione all'analisi degli organi che le compongono. Si parte da un breve excursus sulla storia di questo tipo di banche , e sulla normativa del T.U. del 1937, per arrivare all'analisi degli Statuti attuali delle Banche , integrati dalla normativa del T.u.b del 1993, dalle norme contenute nelle Disposizioni di Vigilanza emanate dalla Banca d'Italia e dalle disposizioni del codice civile. Dall'analisi emergono quelle che sono le caratteristiche del Credito Cooperativo, che si sono andate rafforzando nel corso della storia del movimento: - la mutualità, prevista come inderogabile dalla legge, fa sì che le B.c.c. debbano esercitare prevalentemente il credito a favore di soci. Come già detto, la prevalenza è rispettata quando più del 50% delle attività di rischio sono destinate a soci o ad attività a ponderazione zero. - il localismo, in quanto i soci sono espressione del territorio in cui la Banca opera e l'attività di questa è rivolta a sostegno dell'economia locale. Il radicamento sul territorio fa sì anche che gli amministratori vengano scelti secondo valutazioni personali dirette e il credito venga erogato non solo in base a ciò che uno possiede, ma anche in base alle caratteristiche personali e le capacità professionali e imprenditoriali del socio. - la democrazia interna, che si esprime soprattutto nel sistema del voto capitario, il quale permette che ogni socio abbia un solo voto in assemblea qualunque sia il numero delle azioni possedute, e nel principio della porta aperta, che fa sì che chiunque abbia i requisiti per diventare socio possa essere ammesso senza necessità di modifiche dell'atto costitutivo.
LE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO IN PIEMONTE: UN'ANALISI DEGLI STATUTI
BARELLO, STEFANIA
2011/2012
Abstract
Nel corso della tesi ci si è occupati delle disposizioni contenute negli Statuti delle Banche di Credito Cooperativo in Piemonte, dalla costituzione all'analisi degli organi che le compongono. Si parte da un breve excursus sulla storia di questo tipo di banche , e sulla normativa del T.U. del 1937, per arrivare all'analisi degli Statuti attuali delle Banche , integrati dalla normativa del T.u.b del 1993, dalle norme contenute nelle Disposizioni di Vigilanza emanate dalla Banca d'Italia e dalle disposizioni del codice civile. Dall'analisi emergono quelle che sono le caratteristiche del Credito Cooperativo, che si sono andate rafforzando nel corso della storia del movimento: - la mutualità, prevista come inderogabile dalla legge, fa sì che le B.c.c. debbano esercitare prevalentemente il credito a favore di soci. Come già detto, la prevalenza è rispettata quando più del 50% delle attività di rischio sono destinate a soci o ad attività a ponderazione zero. - il localismo, in quanto i soci sono espressione del territorio in cui la Banca opera e l'attività di questa è rivolta a sostegno dell'economia locale. Il radicamento sul territorio fa sì anche che gli amministratori vengano scelti secondo valutazioni personali dirette e il credito venga erogato non solo in base a ciò che uno possiede, ma anche in base alle caratteristiche personali e le capacità professionali e imprenditoriali del socio. - la democrazia interna, che si esprime soprattutto nel sistema del voto capitario, il quale permette che ogni socio abbia un solo voto in assemblea qualunque sia il numero delle azioni possedute, e nel principio della porta aperta, che fa sì che chiunque abbia i requisiti per diventare socio possa essere ammesso senza necessità di modifiche dell'atto costitutivo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/129444