Background The number of transplants in Italy, including renal transplants, is constantly increasing and despite the fact that social reintegration and the achievement or maintenance of personal and economic independence, achievable through work reintegration, represent a pivotal point in the quality of life of transplant patients, to date there are no specific guidelines available on post-transplant work reintegration and it is difficult both to achieve organizational adaptation in the workplace and to offer practical solutions suitable to ensure the protection of the people concerned and to reconcile production needs with the rights of the person (including the right to health and the right to work). Purpose The purpose of this preliminary analysis is to better understand the health status, general and renal, obtained in the post-transplant period, to assess how the latter, along with other variables, has affected both work ability and occupational status (for better or worse), and, in general, to increase knowledge regarding the transplanted individual's reintegration into work. Methods The study participants, recruited among patients attending post-renal transplant followup visits, were selected according to both age (18-68) and the period in which they underwent transplantation (2018-2023), excluding those found to be in work retirement. The included subjects were administered the WHODAS 2.0 (World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0) questionnaire, the WAI (Work Ability Index) questionnaire, and a self-made questionnaire regarding issues related to Occupational Medicine. Further information was retrieved from medical records. Results Renal health status (assessed by e-GFR) was found to be in association with age, gender, number of hospitalizations, surgical complications, and rejection. General health status (assessed by WHODAS 2.0 questionnaire) was found to be associated with number of hospitalizations, percentage of disability, number of comorbidities, WAI score, gender, education, donor type, time to return to work, and pre-transplant work status. Self-reported work ability was found to be associated with education, pre-transplant work status, age, and WHODAS 2.0 score. Total WAI score was found to be associated with e-GFR, education level, age, number of hospitalizations, time needed to resume work, WHODAS 2.0 score, and donor type. Post-transplantation employment rate was found to be correlated with nationality, education, donor type, maintenance of one's work eligibility during illness, pre-transplantation employment status, WHODAS score, work capacity, and number of comorbidities. Conclusion According to the results obtained from the following preliminary analysis, kidney transplant patients do not appear to have a different employment rate from either the pre-transplant rate or that of the general population. However, employed individuals who previously underwent transplantation appear to have only modest residual work capacity with lower self-reported work ability and Work Ability Index (WAI) scores than their non-transplanted counterparts. Therefore, for the future, it would be appropriate to implement the focus on transplanted individuals with risk factors for non-return to work as well as increase the employment measures undertaken at post-transplant return in order to maximize each individual's work ability while still ensuring their health status and dignity.
Introduzione Il numero di trapianti in Italia, tra cui quelli renali, è in costante aumento e nonostante la reintegrazione sociale e il raggiungimento o mantenimento di una indipendenza personale ed economica, ottenibili attraverso il reinserimento lavorativo, rappresentino un punto cardine della qualità di vita dei pazienti trapiantati, ad oggi non sono disponibili linee guida specifiche sul rientro lavorativo post-trapianto ed è difficile sia ottenere un adattamento organizzativo nei luoghi di lavoro sia offrire soluzioni pratiche, atte a garantire la tutela delle persone interessate e a conciliare le esigenze produttive con i diritti della persona (tra cui il diritto alla salute e il diritto al lavoro). Finalità L’obiettivo di questa analisi preliminare è quello di comprendere meglio lo stato di salute, generale e renale, ottenuto nel periodo post-trapianto, valutare come quest’ultimo, assieme ad altre variabili, abbia influenzato sia la capacità lavorativa e sia la condizione professionale (in meglio o in peggio) e, in generale, di accrescere la conoscenza in merito al reinserimento lavorativo del soggetto trapiantato. Metodi I partecipanti allo studio, reclutati tra i pazienti in visita di follow up post-trapianto renale, sono stati selezionati sia in base all’età (18-68) e sia in base al periodo in cui sono stati sottoposti a trapianto (2018-2023) escludendo coloro risultati in quiescenza lavorativa. Ai soggetti inclusi, sono stati somministrati il questionario WHODAS 2.0 (World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0), il questionario WAI (Work Ability Index) e un questionario self-made riguardante problematiche inerenti alla Medicina del Lavoro. Ulteriori informazioni sono state reperite dalle cartelle cliniche. Risultati Lo stato di salute renale (valutato tramite l’e-GFR) è risultato essere in associazione con l’età, il genere, il numero di ricoveri, le complicanze chirurgiche e il rigetto. Lo stato di salute generale (valutato tramite il questionario WHODAS 2.0) è risultato essere associato con il numero di ricoveri, la percentuale di disabilità, il numero di comorbilità, il punteggio WAI, il genere, l’istruzione, il tipo di donatore, il tempo necessario al rientro lavorativo e lo stato lavorativo pre-trapianto. La capacità lavorativa autoriferita è risultata associata all’istruzione, allo stato lavorativo pre-trapianto, all’età e al punteggio WHODAS 2.0. Il punteggio totale WAI è risultato essere associato con l’e-GFR, il livello di istruzione, l’età, il numero di ricoveri, il tempo necessitato per la ripresa lavorativa, il punteggio WHODAS 2.0 e il tipo di donatore. Il tasso di occupazione post-trapianto è risultato essere correlato con la nazionalità, l’istruzione, il tipo di donatore, il mantenimento della propria idoneità lavorativa durante la malattia, lo stato occupazionale pre-trapianto, il punteggio WHODAS, la capacità lavorativa e il numero di comorbilità. Conclusione Secondo i risultati ottenuti dalla seguente analisi preliminare, i pazienti sottoposti a trapianto di rene non sembrano presentare un tasso di occupazione diverso né da quello pre-trapianto né da quello della popolazione generale. Tuttavia, i soggetti occupati precedentemente sottoposti a trapianto sembrano avere una capacità lavorativa residua solamente modesta con una capacità lavorativa autoriferita e un punteggio al WAI (Work Ability Index) minori dei loro colleghi non sottoposti a trapianto. Per il futuro, sarebbe quindi opportuno implementare l’attenzione sui soggetti trapianti con fattori di rischio per un mancato rientro lavorativo nonché aumentare le misure occupazionali intraprese al rientro post-trapianto al fine di massimizzare le abilità lavorative di ciascun individuo sempre garantendone lo stato di salute e la dignità.
Il reinserimento lavorativo dei pazienti sottoposti a trapianto di rene: analisi dei dati preliminari relativi al periodo 2018-2023 in una grande A.O.U. piemontese
MATTALIA, FULVIO
2022/2023
Abstract
Introduzione Il numero di trapianti in Italia, tra cui quelli renali, è in costante aumento e nonostante la reintegrazione sociale e il raggiungimento o mantenimento di una indipendenza personale ed economica, ottenibili attraverso il reinserimento lavorativo, rappresentino un punto cardine della qualità di vita dei pazienti trapiantati, ad oggi non sono disponibili linee guida specifiche sul rientro lavorativo post-trapianto ed è difficile sia ottenere un adattamento organizzativo nei luoghi di lavoro sia offrire soluzioni pratiche, atte a garantire la tutela delle persone interessate e a conciliare le esigenze produttive con i diritti della persona (tra cui il diritto alla salute e il diritto al lavoro). Finalità L’obiettivo di questa analisi preliminare è quello di comprendere meglio lo stato di salute, generale e renale, ottenuto nel periodo post-trapianto, valutare come quest’ultimo, assieme ad altre variabili, abbia influenzato sia la capacità lavorativa e sia la condizione professionale (in meglio o in peggio) e, in generale, di accrescere la conoscenza in merito al reinserimento lavorativo del soggetto trapiantato. Metodi I partecipanti allo studio, reclutati tra i pazienti in visita di follow up post-trapianto renale, sono stati selezionati sia in base all’età (18-68) e sia in base al periodo in cui sono stati sottoposti a trapianto (2018-2023) escludendo coloro risultati in quiescenza lavorativa. Ai soggetti inclusi, sono stati somministrati il questionario WHODAS 2.0 (World Health Organization Disability Assessment Schedule 2.0), il questionario WAI (Work Ability Index) e un questionario self-made riguardante problematiche inerenti alla Medicina del Lavoro. Ulteriori informazioni sono state reperite dalle cartelle cliniche. Risultati Lo stato di salute renale (valutato tramite l’e-GFR) è risultato essere in associazione con l’età, il genere, il numero di ricoveri, le complicanze chirurgiche e il rigetto. Lo stato di salute generale (valutato tramite il questionario WHODAS 2.0) è risultato essere associato con il numero di ricoveri, la percentuale di disabilità, il numero di comorbilità, il punteggio WAI, il genere, l’istruzione, il tipo di donatore, il tempo necessario al rientro lavorativo e lo stato lavorativo pre-trapianto. La capacità lavorativa autoriferita è risultata associata all’istruzione, allo stato lavorativo pre-trapianto, all’età e al punteggio WHODAS 2.0. Il punteggio totale WAI è risultato essere associato con l’e-GFR, il livello di istruzione, l’età, il numero di ricoveri, il tempo necessitato per la ripresa lavorativa, il punteggio WHODAS 2.0 e il tipo di donatore. Il tasso di occupazione post-trapianto è risultato essere correlato con la nazionalità, l’istruzione, il tipo di donatore, il mantenimento della propria idoneità lavorativa durante la malattia, lo stato occupazionale pre-trapianto, il punteggio WHODAS, la capacità lavorativa e il numero di comorbilità. Conclusione Secondo i risultati ottenuti dalla seguente analisi preliminare, i pazienti sottoposti a trapianto di rene non sembrano presentare un tasso di occupazione diverso né da quello pre-trapianto né da quello della popolazione generale. Tuttavia, i soggetti occupati precedentemente sottoposti a trapianto sembrano avere una capacità lavorativa residua solamente modesta con una capacità lavorativa autoriferita e un punteggio al WAI (Work Ability Index) minori dei loro colleghi non sottoposti a trapianto. Per il futuro, sarebbe quindi opportuno implementare l’attenzione sui soggetti trapianti con fattori di rischio per un mancato rientro lavorativo nonché aumentare le misure occupazionali intraprese al rientro post-trapianto al fine di massimizzare le abilità lavorative di ciascun individuo sempre garantendone lo stato di salute e la dignità.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Rientro lavorativo post-trapianto renale.pdf
non disponibili
Dimensione
2.27 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.27 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/1294