Le distrofie miotoniche sono malattie genetiche a carattere autosomico dominante che colpiscono prevalentemente il muscolo scheletrico.[1] La pentamidina, farmaco in terapia come antiparassitario, è stato proposto nel trattamento della distrofia miotonica di tipo 1, patologia causata da un’aberrante espansione della tripletta CTG nella regione 3’ UTR del gene codificante la miotonina, posto sul braccio lungo del cromosoma 19q13.3. Tale mutazione genetica comporta errori nello splicing alternativo (mis-splicing) di alcuni pre-mRNA coinvolti nella fisiopatogenesi della malattia. Sebbene il meccanismo d’azione della pentamidina non sia stato ancora del tutto chiarito, recenti studi hanno dimostrato che essa è capace di controllare fenomeni di mis-splicing responsabili della sintomatologia.[2] Tuttavia, la pentamidina è caratterizzata da una tossicità aspecifica che ne limita l’utilizzo in vivo. Sulla base di queste premesse, il presente lavoro propone la formulazione di nanoparticelle polimeriche di poli(lattide-co-glicolide) (PLGA) funzionalizzate con stearoil-L-carnitina come agente di targeting attivo per migliorare l’uptake della pentamidina da parte delle cellule muscolari. Oltre alla pentamidina, nelle nanoparticelle è stato incorporato un marker fluorescente, il Nile Red, per valutare il trafficking intracellulare. Al fine di ottenere nanoparticelle stabili, durante la formulazione è stato utilizzato come fase acquosa un tampone acido borico/borato di sodio pH 7. Le nanoparticelle sono state formulate con la tecnica della nanoprecipitazione, purificate mediante Amicon® e caratterizzate valutandone il diametro medio, il potenziale zeta, la stabilità fisica per 4 settimane e l’efficienza di incorporazione del farmaco. Le nanoparticelle ottenute hanno dimensioni inferiori agli 80 nm e indice di polidispersione compreso fra 0,2 e 0,3. Il potenziale zeta è sempre negativo, con valori compresi tra -11 e -35 mV. La stabilità fisica nel tempo è complessivamente buona. Infine, sono stati condotti preliminari studi in vitro per valutare l’eventuale citotossicità delle nanoparticelle direzionate. Parole chiave: nanoparticelle, PLGA, pentamidina, carnitina, Amicon®, distrofia miotonica Bibliografia [1] Machuca-Tzili L., Brook D., Hilton J.D. Clinical and molecular aspects of the myotonic dystrophies: A review. Muscle and Nerve. 2005;32(1):1-18. doi:10.1002/mus.20301 [2] Warf M.B., Nakamori M., Matthys C.M., Thornton C.A., Berglund J.A. Pentamidine reverses the splicing defects associated with myotonic dystrophy. Proc. Natl. Acad. Sci. USA. 2009;106(44):18551-18556. doi:10.1073/pnas.0903234106

Incorporazione di principi attivi in nanoparticelle polimeriche direzionate con carnitina

POPESCU, DANA EMILIA
2020/2021

Abstract

Le distrofie miotoniche sono malattie genetiche a carattere autosomico dominante che colpiscono prevalentemente il muscolo scheletrico.[1] La pentamidina, farmaco in terapia come antiparassitario, è stato proposto nel trattamento della distrofia miotonica di tipo 1, patologia causata da un’aberrante espansione della tripletta CTG nella regione 3’ UTR del gene codificante la miotonina, posto sul braccio lungo del cromosoma 19q13.3. Tale mutazione genetica comporta errori nello splicing alternativo (mis-splicing) di alcuni pre-mRNA coinvolti nella fisiopatogenesi della malattia. Sebbene il meccanismo d’azione della pentamidina non sia stato ancora del tutto chiarito, recenti studi hanno dimostrato che essa è capace di controllare fenomeni di mis-splicing responsabili della sintomatologia.[2] Tuttavia, la pentamidina è caratterizzata da una tossicità aspecifica che ne limita l’utilizzo in vivo. Sulla base di queste premesse, il presente lavoro propone la formulazione di nanoparticelle polimeriche di poli(lattide-co-glicolide) (PLGA) funzionalizzate con stearoil-L-carnitina come agente di targeting attivo per migliorare l’uptake della pentamidina da parte delle cellule muscolari. Oltre alla pentamidina, nelle nanoparticelle è stato incorporato un marker fluorescente, il Nile Red, per valutare il trafficking intracellulare. Al fine di ottenere nanoparticelle stabili, durante la formulazione è stato utilizzato come fase acquosa un tampone acido borico/borato di sodio pH 7. Le nanoparticelle sono state formulate con la tecnica della nanoprecipitazione, purificate mediante Amicon® e caratterizzate valutandone il diametro medio, il potenziale zeta, la stabilità fisica per 4 settimane e l’efficienza di incorporazione del farmaco. Le nanoparticelle ottenute hanno dimensioni inferiori agli 80 nm e indice di polidispersione compreso fra 0,2 e 0,3. Il potenziale zeta è sempre negativo, con valori compresi tra -11 e -35 mV. La stabilità fisica nel tempo è complessivamente buona. Infine, sono stati condotti preliminari studi in vitro per valutare l’eventuale citotossicità delle nanoparticelle direzionate. Parole chiave: nanoparticelle, PLGA, pentamidina, carnitina, Amicon®, distrofia miotonica Bibliografia [1] Machuca-Tzili L., Brook D., Hilton J.D. Clinical and molecular aspects of the myotonic dystrophies: A review. Muscle and Nerve. 2005;32(1):1-18. doi:10.1002/mus.20301 [2] Warf M.B., Nakamori M., Matthys C.M., Thornton C.A., Berglund J.A. Pentamidine reverses the splicing defects associated with myotonic dystrophy. Proc. Natl. Acad. Sci. USA. 2009;106(44):18551-18556. doi:10.1073/pnas.0903234106
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/129383