Il corretto utilizzo dei metodi contraccettivi è indispensabile per prevenire gravidanze indesiderate e limitare la trasmissione delle malattie veneree. I primi metodi contraccettivi risalgono al 3900 a. C e diversi sono quelli ad oggi utilizzati: contraccettivi barriera, contraccettivi “naturali”, contraccettivi chimici e contraccettivi ormonali. Un’altra tipologia di contraccezione da utilizzare come metodo “di scorta” è rappresentata dalla contraccezione d’emergenza la quale prevede un intervento di due tipi: farmacologico e non farmacologico. La presente tesi si pone all’interno di un progetto con l’obiettivo di indagare quali conoscenze fossero possedute dai giovani riguardo ai contraccettivi, come avessero/avrebbero affrontato l’utilizzo di un contraccettivo d’emergenza e al contempo far conoscere fra le nuove generazioni la figura del farmacista in qualità di counsellor. A tale scopo sono stati intervistati gli studenti (di età compresa tra i 15 e 21 anni) delle classi terze, quarte e quinte di 5 scuole secondarie di secondo grado, della Città Metropolitana di Torino. I dati sono stati raccolti tramite la somministrazione di un questionario sui metodi contraccettivi e sulla contraccezione d’emergenza. Esso è stato sottoposto con il supporto degli insegnanti degli istituti durante interventi a distanza che si sono tenuti tra gennaio e febbraio 2021. Sono stati raccolti in totale 472 questionari. Dall’analisi è risultato che 99,79% degli intervistati ha già sentito parlare di “contraccettivi” e di questi la maggior parte da amici (22,55%), su internet (19,46%) e a scuola (19,60%). Tra i metodi contraccettivi più conosciuti troviamo i metodi barriera (23,35%), i contraccettivi d’emergenza (22,75%) e quelli ormonali (20,67%). Il 78,60% dei ragazzi ha dichiarato che durante un rapporto sessuale fa/farebbe regolarmente uso di contraccettivi e il 79,03% che avere rapporti sessuali non protetti è rischioso in quanto espone al rischio di gravidanze indesiderate e al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. L’89,83% degli studenti ha già sentito parlare dei contraccettivi d’emergenza, il 79,66% sostiene che questi metodi non proteggano dal rischio di contrarre malattie veneree e il 60,38% dichiara che essi non si possano utilizzare in alternativa ad altri metodi contraccettivi; solamente il 30,51% è a conoscenza del fatto che un contraccettivo d’emergenza non è un medicinale abortivo. L’80,08% afferma che in farmacia si possa trovare un contraccettivo d’emergenza e in caso di aiuto sull’utilizzo di tali medicinali i ragazzi chiederebbero informazioni/aiuto in prevalenza in farmacia (27,79%). Alcuni ragazzi (13,35%) hanno già fatto uso di un contraccettivo d’emergenza, reperendo il medicinale principalmente in farmacia. Tuttavia solamente al 77,78% sono state illustrate le modalità di assunzione, al 58,73% non sono state spiegate in modo esaustivo le possibili reazioni avverse e solo al 38,10% sono state illustrate con chiarezza le controindicazioni e possibili interazioni. Dall’indagine emerge quindi la necessità di progettare un intervento in due direzioni: da un lato sarebbe utile potenziare l’educazione sessuale nelle scuole per colmare alcune delle lacune che gli studenti hanno mostrato; dall’altro, è necessario sensibilizzare, ed eventualmente formare, il farmacista sull’importanza di fornire all’utente, soprattutto quando si tratta di un giovane, tutte le informazioni necessarie affinché l’assunzione di un contracettivo d’emergenza possa essere una scelta sicura e consapevole.

I metodi contraccettivi: le conoscenze dei giovani e il ruolo del farmacista in qualità di counsellor. Un'indagine fra gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

GARIGLIO, FRANCESCA
2020/2021

Abstract

Il corretto utilizzo dei metodi contraccettivi è indispensabile per prevenire gravidanze indesiderate e limitare la trasmissione delle malattie veneree. I primi metodi contraccettivi risalgono al 3900 a. C e diversi sono quelli ad oggi utilizzati: contraccettivi barriera, contraccettivi “naturali”, contraccettivi chimici e contraccettivi ormonali. Un’altra tipologia di contraccezione da utilizzare come metodo “di scorta” è rappresentata dalla contraccezione d’emergenza la quale prevede un intervento di due tipi: farmacologico e non farmacologico. La presente tesi si pone all’interno di un progetto con l’obiettivo di indagare quali conoscenze fossero possedute dai giovani riguardo ai contraccettivi, come avessero/avrebbero affrontato l’utilizzo di un contraccettivo d’emergenza e al contempo far conoscere fra le nuove generazioni la figura del farmacista in qualità di counsellor. A tale scopo sono stati intervistati gli studenti (di età compresa tra i 15 e 21 anni) delle classi terze, quarte e quinte di 5 scuole secondarie di secondo grado, della Città Metropolitana di Torino. I dati sono stati raccolti tramite la somministrazione di un questionario sui metodi contraccettivi e sulla contraccezione d’emergenza. Esso è stato sottoposto con il supporto degli insegnanti degli istituti durante interventi a distanza che si sono tenuti tra gennaio e febbraio 2021. Sono stati raccolti in totale 472 questionari. Dall’analisi è risultato che 99,79% degli intervistati ha già sentito parlare di “contraccettivi” e di questi la maggior parte da amici (22,55%), su internet (19,46%) e a scuola (19,60%). Tra i metodi contraccettivi più conosciuti troviamo i metodi barriera (23,35%), i contraccettivi d’emergenza (22,75%) e quelli ormonali (20,67%). Il 78,60% dei ragazzi ha dichiarato che durante un rapporto sessuale fa/farebbe regolarmente uso di contraccettivi e il 79,03% che avere rapporti sessuali non protetti è rischioso in quanto espone al rischio di gravidanze indesiderate e al rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. L’89,83% degli studenti ha già sentito parlare dei contraccettivi d’emergenza, il 79,66% sostiene che questi metodi non proteggano dal rischio di contrarre malattie veneree e il 60,38% dichiara che essi non si possano utilizzare in alternativa ad altri metodi contraccettivi; solamente il 30,51% è a conoscenza del fatto che un contraccettivo d’emergenza non è un medicinale abortivo. L’80,08% afferma che in farmacia si possa trovare un contraccettivo d’emergenza e in caso di aiuto sull’utilizzo di tali medicinali i ragazzi chiederebbero informazioni/aiuto in prevalenza in farmacia (27,79%). Alcuni ragazzi (13,35%) hanno già fatto uso di un contraccettivo d’emergenza, reperendo il medicinale principalmente in farmacia. Tuttavia solamente al 77,78% sono state illustrate le modalità di assunzione, al 58,73% non sono state spiegate in modo esaustivo le possibili reazioni avverse e solo al 38,10% sono state illustrate con chiarezza le controindicazioni e possibili interazioni. Dall’indagine emerge quindi la necessità di progettare un intervento in due direzioni: da un lato sarebbe utile potenziare l’educazione sessuale nelle scuole per colmare alcune delle lacune che gli studenti hanno mostrato; dall’altro, è necessario sensibilizzare, ed eventualmente formare, il farmacista sull’importanza di fornire all’utente, soprattutto quando si tratta di un giovane, tutte le informazioni necessarie affinché l’assunzione di un contracettivo d’emergenza possa essere una scelta sicura e consapevole.
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