It seems important to clarify the subjective boundaries of the constitutional solidarity principle, expecially because of the challenges that the development of multicultural societes and the emerging related social conflicts put to the pluralism of the present constitutional systems. This is crucial also because the solidarity principle has been introduced by the Republican Constitution of Italy exactly with the object of creating a minimum level of unity and social cohesion in a disomogeneous social context. For this reason, after having followed in the first chapter the historical, philosophical and juridical evolution of the concept and having underlined the ambivalence of its use, the analisys has been focused on its main accomplishments on a constitutional ground, in order to recognize in the social rights and in the duties of solidarity the mechanical and exclusivist nature of the principle or the organic and inclusive one. The research has then been completed, in the fourth chapter, by addressing the issues related to the limited access of strangers to social rights in Italy and to the possibility of extending to them the imperative duties of solidarity too. The picture of the situation which comes out is that of a deep difference between citizens¿ rights and duties roots and those of the rights and the duties of strangers; besides, this difference stems from the exclusion of strangers from the political community and is then irrespective of the fact that they nonetheless contribute to the social and economic development of the community composed by those who live on the same territory. Infact, as it emerged from the third chapter, the birth of constitutionalism and the introduction of principles in the twentieth-century¿s law transformed the nature of the law itself, which is now, for citizens, no longer relying only on the force of the holder of the power, but needs a minimum of consent from the population as well. On the contrary, this is not the case in regard to strangers, whose relationship with the power is still sticking to the one which characterized the most autoritharian experiences related to the continental models of German Rechstaat and French État de droit. This fundamental difference, which corresponds to a shift in the application of the solidarity principle to citizens and to strangers, could be overcome if the crisis of State sovereignity and the citizenship de-nationalization processes would continue to wear away its same basis. Nevertheless it is also possible a revival of the autoritharian aspect of the State towards both citizens and strangers. Then, with the scope of avoiding this scenario, it seems advisable to fully accept the consequences of the constitutional adoption of an organic idea of solidarity, which is able to join together not only citizens with different political opinions or social conditions, but also citizens and non-citizens in the present multicultural societes.
Di fronte alle sfide poste ai sistemi costituzionali pluralistici dall¿emergere di società multiculturali e dei conflitti che le contraddistinguono, sembra importante chiarire quali siano i confini soggettivi del principio di solidarietà, attraverso il quale la Costituzione repubblicana italiana ha da subito tentato di costruire in una società già disomogenea un livello minimo di unità e di coesione. Per questo motivo, dopo aver ricostruito nel primo capitolo la parabola storico-filosofica ed, infine, giuridica del concetto-valore di solidarietà ed averne sottolineato l¿intrinseca ambivalenza, si sono analizzate le principali concretizzazioni dello stesso a livello costituzionale, anche al fine di individuarne la natura meccanica ed escludente ovvero organica ed inclusiva. Tale indagine è stata completata, infine, nel quarto capitolo, affrontando le problematiche relative all¿accesso ai diritti sociali da parte degli stranieri ed alla possibilità di estendere ad essi anche la titolarità dei doveri inderogabili di solidarietà. Dall¿analisi è emerso un quadro all¿interno del quale profondamente diverse sono le radici dei diritti e dei doveri dei cittadini rispetto a quelli di coloro che della comunità politica in senso stretto non fanno parte, ma che tuttavia partecipano alla vita della più generale comunità di residenza e contribuiscono al suo sviluppo ed al suo arricchimento. Infatti, come si è visto nel corso del terzo capitolo, l¿emersione del costituzionalismo e della logica giuridica dei principi hanno fatto sì che, nei confronti dei cittadini, il diritto non fosse più il mero strumento della forza, attribuendo al contrario ad esso una dimensione sostanziale di giustizia che gli garantisce il consenso da parte della comunità che deve ordinare, mentre invece i diritti ed i doveri degli stranieri restano ancorati alle logiche proprie dello Stato di diritto liberale. Tale delimitazione, che corrisponde inoltre ad una differente applicazione del principio di solidarietà nei confronti di cittadini e stranieri, potrebbe essere superata se la crisi della sovranità dello Stato ed i processi di denazionalizzazione della cittadinanza continuassero ad eroderne i fondamenti stessi. Altrettanto possibile, tuttavia, è l¿opposto scenario, ovvero la rinascita nei confronti di tutti i soggetti dell¿ordinamento giuridico delle logiche autoritarie di alcuni dei modelli storici che allo Stato di diritto liberale si ricollegano. Al fine di scongiurare tale pericolo, dunque, si propone innanzitutto la piena accettazione delle conseguenze dell¿adozione a livello costituzionale di un concetto di solidarietà di natura organica, capace di unire al di là delle differenze non solo i cittadini separati dalla diversità di opinioni politiche e di condizioni sociali , ma anche i cittadini ed i non cittadini tra loro.
Il principio di solidarietà e l'estensione della comunità politica
CERRUTI, ALESSANDRA
2009/2010
Abstract
Di fronte alle sfide poste ai sistemi costituzionali pluralistici dall¿emergere di società multiculturali e dei conflitti che le contraddistinguono, sembra importante chiarire quali siano i confini soggettivi del principio di solidarietà, attraverso il quale la Costituzione repubblicana italiana ha da subito tentato di costruire in una società già disomogenea un livello minimo di unità e di coesione. Per questo motivo, dopo aver ricostruito nel primo capitolo la parabola storico-filosofica ed, infine, giuridica del concetto-valore di solidarietà ed averne sottolineato l¿intrinseca ambivalenza, si sono analizzate le principali concretizzazioni dello stesso a livello costituzionale, anche al fine di individuarne la natura meccanica ed escludente ovvero organica ed inclusiva. Tale indagine è stata completata, infine, nel quarto capitolo, affrontando le problematiche relative all¿accesso ai diritti sociali da parte degli stranieri ed alla possibilità di estendere ad essi anche la titolarità dei doveri inderogabili di solidarietà. Dall¿analisi è emerso un quadro all¿interno del quale profondamente diverse sono le radici dei diritti e dei doveri dei cittadini rispetto a quelli di coloro che della comunità politica in senso stretto non fanno parte, ma che tuttavia partecipano alla vita della più generale comunità di residenza e contribuiscono al suo sviluppo ed al suo arricchimento. Infatti, come si è visto nel corso del terzo capitolo, l¿emersione del costituzionalismo e della logica giuridica dei principi hanno fatto sì che, nei confronti dei cittadini, il diritto non fosse più il mero strumento della forza, attribuendo al contrario ad esso una dimensione sostanziale di giustizia che gli garantisce il consenso da parte della comunità che deve ordinare, mentre invece i diritti ed i doveri degli stranieri restano ancorati alle logiche proprie dello Stato di diritto liberale. Tale delimitazione, che corrisponde inoltre ad una differente applicazione del principio di solidarietà nei confronti di cittadini e stranieri, potrebbe essere superata se la crisi della sovranità dello Stato ed i processi di denazionalizzazione della cittadinanza continuassero ad eroderne i fondamenti stessi. Altrettanto possibile, tuttavia, è l¿opposto scenario, ovvero la rinascita nei confronti di tutti i soggetti dell¿ordinamento giuridico delle logiche autoritarie di alcuni dei modelli storici che allo Stato di diritto liberale si ricollegano. Al fine di scongiurare tale pericolo, dunque, si propone innanzitutto la piena accettazione delle conseguenze dell¿adozione a livello costituzionale di un concetto di solidarietà di natura organica, capace di unire al di là delle differenze non solo i cittadini separati dalla diversità di opinioni politiche e di condizioni sociali , ma anche i cittadini ed i non cittadini tra loro.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/129334