La nascita di Frankenstein risale, come la stessa Mary Wollstonecraft Shelley ricorda nella sua introduzione alla terza edizione del testo (1831) all¿estate del 1816. Dalla prima intuizione dell¿autrice, alla versione manoscritta contenuta nei due Notebooks che compongono il Draft, ed infine, passando per la Fairy copy del 1817, alle tre differenti edizioni pubblicate ¿ 1818; 1826; 1831 ¿ il testo del romanzo si è sviluppato e si è modificato a più riprese. Se del primissimo stadio del racconto, l¿ur-text probabilmente contenuto nelle pagine ora perdute del diario di Mary Wollstonecraft Shelley e Percy Bysshe Shelley, si sono perse le tracce, presso la collezione di manoscritti di Oxford sono ancora conservati, quasi interamente, il Draft e la Fairy Copy ¿ la bella copia sempre in manoscritto, destinata agli editori. Soprattutto il primo è di grande interesse poichè si tratta di un vero e proprio work in progress: un testo ancora aperto, dove Mary ed il compagno, Percy Bysshe Shelley, apportano continuamente varianti e correzioni. Un percorso di critica genetica attraverso il testo di Mary Shelley può cogliere diverse specificità dell¿età vittoriana e dello sviluppo del romanzo moderno. Alcuni aspetti, anche formali, del dibattito scientifico tra vitalisti e meccanicisti sono, in questa discussione, fondamentali per comprendere le ragioni e le cause che hanno portato alla creazione del mito del Prometeo moderno. All¿interno degli stessi ambienti accademici, la controversia scientifica soffriva di un certo impedimento culturale che poteva limitare la discussione a questioni di ordine morale e teologico: sostenere che la vita umana non abbia avuto origine da un disegno divino, bensì da una casuale serie di circostanze e coincidenze appariva un affronto insostenibile anche per la maggior parte dei luminari scientifici.. Allo stesso modo, le discussioni avvenute a Villa Diodati circa le origini e i principi della vita non devono essere unicamente considerate come parte di un dibattito scientifico intorno alla fisiologia umana, ma come un confronto tra differenti teleologie. Seguendo l¿ordine narrativo ¿ e non compositivo ¿ del testo sono analizzate le quattro lettere di Walton, introduttive al romanzo. Per meglio cogliere certi tratti della poetica di queste epistole prima di entrare nel merito dell¿analisi filologica e testuale delle suddette lettere, si propone una trattazione in cui sono esaminate l¿estetica del Sublime, secondo l¿indagine filosofica di Edmund Burke, e alcune caratteristiche della letteratura di viaggio contemporanea all¿autrice di Frankenstein. Seguendo i Journals emerge chiaramente l¿interesse di Mary per questa particolare forma di racconto. Dal momento della sua fuga dalla casa paterna, in compagnia di Percy e Claire, il viaggio diviene per Mary un¿esperienza fondamentale e irrinunciabile lungo tutto il corso della sua vita: significativamente il primo ¿ History of a Six Weeks' Tour (1817) ¿ e l¿ultimo testo ¿ Rambles in Germany and Italy in 1840, 1842, and 1843 ¿ da lei pubblicati sono appunto due racconti di viaggio. Infine, attraverso l¿interpretazione del concetto di ¿unheimlich¿ suggerita da Sigmund Freud, è costruita una analisi di Frankenstein sulla base di un¿analogia con il racconto di E. T. A. Hoffmann Der Sandmann (1816) di cui tratta Freud nel saggio Das Unhemliche. Il riferimento allo scritto di Freud offre una chiave per accedere ad una dimensione sotterranea del romanzo qui esaminato.
Frankenstein, or the Modern Prometheus. Origini e composizione del testo di Mary Shelley.
CARRERA, TOMMASO
2009/2010
Abstract
La nascita di Frankenstein risale, come la stessa Mary Wollstonecraft Shelley ricorda nella sua introduzione alla terza edizione del testo (1831) all¿estate del 1816. Dalla prima intuizione dell¿autrice, alla versione manoscritta contenuta nei due Notebooks che compongono il Draft, ed infine, passando per la Fairy copy del 1817, alle tre differenti edizioni pubblicate ¿ 1818; 1826; 1831 ¿ il testo del romanzo si è sviluppato e si è modificato a più riprese. Se del primissimo stadio del racconto, l¿ur-text probabilmente contenuto nelle pagine ora perdute del diario di Mary Wollstonecraft Shelley e Percy Bysshe Shelley, si sono perse le tracce, presso la collezione di manoscritti di Oxford sono ancora conservati, quasi interamente, il Draft e la Fairy Copy ¿ la bella copia sempre in manoscritto, destinata agli editori. Soprattutto il primo è di grande interesse poichè si tratta di un vero e proprio work in progress: un testo ancora aperto, dove Mary ed il compagno, Percy Bysshe Shelley, apportano continuamente varianti e correzioni. Un percorso di critica genetica attraverso il testo di Mary Shelley può cogliere diverse specificità dell¿età vittoriana e dello sviluppo del romanzo moderno. Alcuni aspetti, anche formali, del dibattito scientifico tra vitalisti e meccanicisti sono, in questa discussione, fondamentali per comprendere le ragioni e le cause che hanno portato alla creazione del mito del Prometeo moderno. All¿interno degli stessi ambienti accademici, la controversia scientifica soffriva di un certo impedimento culturale che poteva limitare la discussione a questioni di ordine morale e teologico: sostenere che la vita umana non abbia avuto origine da un disegno divino, bensì da una casuale serie di circostanze e coincidenze appariva un affronto insostenibile anche per la maggior parte dei luminari scientifici.. Allo stesso modo, le discussioni avvenute a Villa Diodati circa le origini e i principi della vita non devono essere unicamente considerate come parte di un dibattito scientifico intorno alla fisiologia umana, ma come un confronto tra differenti teleologie. Seguendo l¿ordine narrativo ¿ e non compositivo ¿ del testo sono analizzate le quattro lettere di Walton, introduttive al romanzo. Per meglio cogliere certi tratti della poetica di queste epistole prima di entrare nel merito dell¿analisi filologica e testuale delle suddette lettere, si propone una trattazione in cui sono esaminate l¿estetica del Sublime, secondo l¿indagine filosofica di Edmund Burke, e alcune caratteristiche della letteratura di viaggio contemporanea all¿autrice di Frankenstein. Seguendo i Journals emerge chiaramente l¿interesse di Mary per questa particolare forma di racconto. Dal momento della sua fuga dalla casa paterna, in compagnia di Percy e Claire, il viaggio diviene per Mary un¿esperienza fondamentale e irrinunciabile lungo tutto il corso della sua vita: significativamente il primo ¿ History of a Six Weeks' Tour (1817) ¿ e l¿ultimo testo ¿ Rambles in Germany and Italy in 1840, 1842, and 1843 ¿ da lei pubblicati sono appunto due racconti di viaggio. Infine, attraverso l¿interpretazione del concetto di ¿unheimlich¿ suggerita da Sigmund Freud, è costruita una analisi di Frankenstein sulla base di un¿analogia con il racconto di E. T. A. Hoffmann Der Sandmann (1816) di cui tratta Freud nel saggio Das Unhemliche. Il riferimento allo scritto di Freud offre una chiave per accedere ad una dimensione sotterranea del romanzo qui esaminato.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
341225_frankensteinorthemodernprometheus.tommasocarrera.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.41 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.41 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/129322