La tesi analizza e confronta il linguaggio penalistico di Francia e Italia attraverso i filtri epistemologici offerti dalla scienza comparatistica. Il lavoro ha inizio con la ricerca della definizione di linguaggio e del ruolo che esso esercita nella individuazione delle famiglie penalistiche. La trattazione prosegue dedicando ad ogni formante dei sistemi posti a confronto (in particolare, il formante legale, giurisprudenziale e sapienziale) una specifica analisi. il capitolo che tratta del linguaggio della legge penale compie una disamina storico-comparativa della codificazione penale francese e italiana, evidenziandone i punti più problematici. Segue poi il capitolo inerente l'indagine sul linguaggio impiegato dalle Corti dei rispettivi Paesi, nonché l'analisi della sentenza come vero e proprio genere letterario, senza trascurare fenomeni idiosincratici della pratica giurisprudenziale, quale l'applicazione criptica dei principi della responsabilità oggettiva. L'ultimo capitolo, infine, prende in considerazione il ruolo e lo stile che il formante sapienziale si è ritagliato, storicamente ed attualmente, negli ordinamenti giuridici dei due Stati. L'elaborato termina esaminando le principali creazioni della dottrina francese e italiana, tra le quali il principio di legalità e i suoi corollari, le varie teoriche della colpevolezza e il tentativo, avendo cura di controllarne il grado di coerenza intra ed extra-sistemica.
Confronto fra linguaggi penalistici: il linguaggio francese e il linguaggio italiano.
ARLOTTO, ALESSANDRO
2012/2013
Abstract
La tesi analizza e confronta il linguaggio penalistico di Francia e Italia attraverso i filtri epistemologici offerti dalla scienza comparatistica. Il lavoro ha inizio con la ricerca della definizione di linguaggio e del ruolo che esso esercita nella individuazione delle famiglie penalistiche. La trattazione prosegue dedicando ad ogni formante dei sistemi posti a confronto (in particolare, il formante legale, giurisprudenziale e sapienziale) una specifica analisi. il capitolo che tratta del linguaggio della legge penale compie una disamina storico-comparativa della codificazione penale francese e italiana, evidenziandone i punti più problematici. Segue poi il capitolo inerente l'indagine sul linguaggio impiegato dalle Corti dei rispettivi Paesi, nonché l'analisi della sentenza come vero e proprio genere letterario, senza trascurare fenomeni idiosincratici della pratica giurisprudenziale, quale l'applicazione criptica dei principi della responsabilità oggettiva. L'ultimo capitolo, infine, prende in considerazione il ruolo e lo stile che il formante sapienziale si è ritagliato, storicamente ed attualmente, negli ordinamenti giuridici dei due Stati. L'elaborato termina esaminando le principali creazioni della dottrina francese e italiana, tra le quali il principio di legalità e i suoi corollari, le varie teoriche della colpevolezza e il tentativo, avendo cura di controllarne il grado di coerenza intra ed extra-sistemica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/129302