L'argomento che la presente tesi intende affrontare è lo studio dei siti contaminati e, in particolar modo, il processo di bonifica ad essi legato. Come è noto il tema delle bonifiche è quanto mai di pressante attualità nella realtà regionale piemontese, stante la presenza sul territorio di alcuni casi celebri a livello nazionale, e non solo, recentemente tornati sotto i riflettori degli operatori del settore e della collettività di riferimento dopo anni di sostanziale torpore. Su tutti, si consideri il caso Eternit, definito da molti come il più grande processo ambientale della storia. Era il 22 luglio 2009 quando il giudice Cristina Palmesino del Tribunale di Torino, rinviando a giudizio Stephan Schmideiny e Louis De Cartier, apriva ufficialmente il processo alla Eternit Spa. I due, alti dirigenti della multinazionale Eternit, venivano accusati dalla Procura della Repubblica di Torino dei reati di disastro doloso (per l'inquinamento e la dispersione nell'ambiente delle fibre di amianto) e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche negli stabilimenti di Casale Monferrato (Al), Cavagnolo (To), Rubiera (Re) e Bagnoli (Na). Il processo d'appello per la strage Eternit, che ha causato con i suoi quattro stabilimenti italiani circa tremila vittime, tra morti e malati di asbestosi nei comuni di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli, si è chiuso con la sentenza della Corte d'Appello di Torino, Sez. III del 03.06.2013 con una condanna più pesante di quella inflitta in primo grado al magnate svizzero Stephan Schmideiny: 18 anni di reclusione ma per il solo reato di disastro doloso. È stato invece considerato prescritto il reato di omissione dolosa di misure di sicurezza. Non luogo a procedere per l'altro coimputato, il barone belga Jean Louis de Cartier, deceduto prima della sentenza. È stato proprio questo processo e i fatti ad esso collegati che hanno spinto l'odierna esponente, nata e cresciuta a Casale Monferrato, ad analizzare la disciplina normativa della bonifica dei siti contaminati e il reato di danno ambientale. In queste pagine verrà analizzata l'evoluzione normativa in materia ambientale sino all'emanazione del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, cosi detto Codice dell'ambiente, nonché i principi, le definizioni, i soggetti, le procedure e quant'altro relativo alla bonifica dei siti contaminati Inoltre è presente una breve analisi del recente ¿Decreto sulla terra dei fuochi¿ (d.l. 10 dicembre 2013, n. 136) il quale, complice anche un formidabile battage mediatico, ha riportato il tema dell'ambiente al centro dell'attenzione della collettività. Da ultimo verrà analizzato il recentissimo decreto legge ¿destinazione Italia¿ (d.l. 23 dicembre 2013, n. 145) che con il suo articolo 4 ha integralmente riscritto l'articolo 252-bis del codice dell'ambiente.

Le bonifiche ambientali

PROVERA, STEFANIA
2012/2013

Abstract

L'argomento che la presente tesi intende affrontare è lo studio dei siti contaminati e, in particolar modo, il processo di bonifica ad essi legato. Come è noto il tema delle bonifiche è quanto mai di pressante attualità nella realtà regionale piemontese, stante la presenza sul territorio di alcuni casi celebri a livello nazionale, e non solo, recentemente tornati sotto i riflettori degli operatori del settore e della collettività di riferimento dopo anni di sostanziale torpore. Su tutti, si consideri il caso Eternit, definito da molti come il più grande processo ambientale della storia. Era il 22 luglio 2009 quando il giudice Cristina Palmesino del Tribunale di Torino, rinviando a giudizio Stephan Schmideiny e Louis De Cartier, apriva ufficialmente il processo alla Eternit Spa. I due, alti dirigenti della multinazionale Eternit, venivano accusati dalla Procura della Repubblica di Torino dei reati di disastro doloso (per l'inquinamento e la dispersione nell'ambiente delle fibre di amianto) e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche negli stabilimenti di Casale Monferrato (Al), Cavagnolo (To), Rubiera (Re) e Bagnoli (Na). Il processo d'appello per la strage Eternit, che ha causato con i suoi quattro stabilimenti italiani circa tremila vittime, tra morti e malati di asbestosi nei comuni di Casale Monferrato, Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli, si è chiuso con la sentenza della Corte d'Appello di Torino, Sez. III del 03.06.2013 con una condanna più pesante di quella inflitta in primo grado al magnate svizzero Stephan Schmideiny: 18 anni di reclusione ma per il solo reato di disastro doloso. È stato invece considerato prescritto il reato di omissione dolosa di misure di sicurezza. Non luogo a procedere per l'altro coimputato, il barone belga Jean Louis de Cartier, deceduto prima della sentenza. È stato proprio questo processo e i fatti ad esso collegati che hanno spinto l'odierna esponente, nata e cresciuta a Casale Monferrato, ad analizzare la disciplina normativa della bonifica dei siti contaminati e il reato di danno ambientale. In queste pagine verrà analizzata l'evoluzione normativa in materia ambientale sino all'emanazione del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, cosi detto Codice dell'ambiente, nonché i principi, le definizioni, i soggetti, le procedure e quant'altro relativo alla bonifica dei siti contaminati Inoltre è presente una breve analisi del recente ¿Decreto sulla terra dei fuochi¿ (d.l. 10 dicembre 2013, n. 136) il quale, complice anche un formidabile battage mediatico, ha riportato il tema dell'ambiente al centro dell'attenzione della collettività. Da ultimo verrà analizzato il recentissimo decreto legge ¿destinazione Italia¿ (d.l. 23 dicembre 2013, n. 145) che con il suo articolo 4 ha integralmente riscritto l'articolo 252-bis del codice dell'ambiente.
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