Purpose - The work is aimed to know and protect flora and fauna of the Massello Valley, part of the SCI Val Troncea (code IT1110080) with Decision 2004/69/EC, in particular with respect to the interaction between the users pets and the ibex, reintroduced in 1987. Materials and methods - In order to protect species, assessments have been focused in areas of wintering (November-April), the critical period for survival. These areas, defined by geomorphological parameters of altitude (1300 - 2800 m), slope (30 ° - 45 °) and exposure (90 ° - 202.5 °), were compared with observations of the Natural Park of Val Troncea staff. A significant difference in attendance areas was shown. Surfaces adjacent to the 3 areas frequented were also included in the work, to check for possible expansion of the colony. Assuming that the preference of use by the ibex is connected to the different components of flora, vegetation surveys were carried out with the point measurement in the field, according to the Daget's and Poissonet's linear analysis method (1969). Data obtained were processed to define a quantitative characterization, using cluster analys sis, and a qualitative one, by calculating the Pastoral Value of vegetation formations. Subsequently, the collected data were processed with the statistical procedure of χ2, which showed different degrees of vegetation cover, considered statistically significant in defining the animal preference for certain territories. Results and Discussion - The results obtained allow to affirm that ibex prefer areas used by livestock, where there is greater variety of flora, essential to meet the needs of wildlife in the adverse season, thanks to the different environmental role played by vegetation in certain ecological conditions: the formation of thermal conditions are usable in the snow season, those of intermediate conditions, related to pastoral practices, ensure the high nutritional value, necessary after the adverse season, those of snowy conditions are vital to the development of young animals. As part of the multipurpose and with the intent to increase the carrying capacity of the site in relation to ibex, different pastoral interventions are indicated: rational grazing (conservative); transfer of fertility (in defense of leguminous plants), extensive grazing of sheep (conservative for formations of thermal conditions and oligotrophic ones); overnight stay for a rapid improvement of suitable areas; rest day on pasture for an improvement in high slope areas; manuals operations for the recovery of degraded areas. Conclusion - The research provides guidelines, to be verified in the medium to long term, for breeding based on direct browsing, that allows to use marginal land and above all allows to manage large areas with particular emphasis on landscape. In this way human activities can fit into the Alps environment, to achieve full protection and to promote the preservation of the richness and beauty of flora and fauna components.
Scopo - Il lavoro è orientato a conoscere e a tutelare la flora e la fauna selvatiche del Vallone Massello, inserito nel SIC Val Troncea (cod. IT1110080) con la Decisione 2004/69/CE, in particolare rispetto all'interazione tra gli animali domestici utilizzatori e lo stambecco, reintrodotto nel 1987. Materiali e metodi - Per tutelare la specie, sono state focalizzate le valutazioni nelle zone di svernamento (novembre - aprile), periodo critico per la sopravvivenza. Tali zone, definite da parametri geomorfologici di quota (1300 - 2800 m), pendenza (30° - 45°) ed esposizione (90° - 202,5°), sono state confrontate con le osservazioni del personale del Parco Naturale Val Troncea, dalle quali è emerso un grado significativamente diverso di frequentazione delle aree. Sono state anche incluse nel lavoro le superfici limitrofe ai 3 settori frequentati, per verificare l'eventuale possibilità di espansione della colonia. Nell'ipotesi che la preferenza di utilizzo da parte dello stambecco sia collegata alla differente componente floristica, sono state effettuate campionature vegetazionali con rilievi puntuali in campo, secondo il metodo dell'analisi lineare di Daget e Poissonet (1969). I rilevamenti ottenuti sono stati elaborati per delineare una caratterizzazione quantitativa, mediante Cluster analysis, e qualitativa, attraverso il calcolo del Valore Pastorale delle formazioni vegetazionali. Successivamente i dati raccolti sono stati elaborati con la procedura statistica del χ2, che ha evidenziato un diverso grado di copertura vegetazionale, ritenuto statisticamente significativo nel definire la preferenza animale per determinati territori. Risultati e Discussione - I risultati ottenuti consentono di affermare che gli stambecchi prediligono le aree utilizzate dai domestici, in cui si registra la maggiore varietà floristica, essenziale per rispondere alle esigenze dei selvatici nella stagione avversa, grazie al diverso ruolo ambientale rivestito dalla vegetazione in determinate condizioni ecologiche: le formazioni di condizioni Termiche sono fruibili nella stagione nevosa; quelle di condizioni Intermedie, collegate a pratiche pastorali, garantiscono l'apporto nutrizionale elevato, necessario dopo la stagione avversa; quelle di condizioni Nivali risultano vitali per lo sviluppo dei giovani. Nell'ambito del multiuso e con l'intento di aumentare la capacità di carico del sito rispetto agli stambecchi, sono quindi indicati interventi pastorali differenziati: pascolamento razionale (conservativo); trasferimento di fertilità (a tutela delle leguminose); pascolamento estensivo degli ovini (conservativo delle formazioni di condizioni termiche ed oligotrofiche); mandratura (per i bovini) o stabbiatura (per gli ovini), per un rapido miglioramento in aeree favorevoli al pernottamento; riposo diurno sul pascolo per un miglioramento in aree ad elevata pendenza; operazioni manuali per il recupero di superfici degradate. Conclusioni - La ricerca offre orientamenti operativi, da verificare a medio-lungo termine, per l'allevamento basato sul diretto prelievo dell'erba, che consente di sfruttare superfici marginali e soprattutto permette di gestire ampi territori con particolare riguardo agli aspetti di carattere paesaggistico. In questo modo le attività antropiche possono inserirsi nell'ambiente alpino, realizzandone una piena tutela e favorendo la conservazione della ricchezza e della bellezza delle componenti floristiche e faunistiche.
Gestione pastorale per il multiuso dei Siti di Interesse Comunitario in ambiente alpino: il caso del Vallone Massello (Piemonte, Torino)
ORLANDI, STEFANO
2010/2011
Abstract
Scopo - Il lavoro è orientato a conoscere e a tutelare la flora e la fauna selvatiche del Vallone Massello, inserito nel SIC Val Troncea (cod. IT1110080) con la Decisione 2004/69/CE, in particolare rispetto all'interazione tra gli animali domestici utilizzatori e lo stambecco, reintrodotto nel 1987. Materiali e metodi - Per tutelare la specie, sono state focalizzate le valutazioni nelle zone di svernamento (novembre - aprile), periodo critico per la sopravvivenza. Tali zone, definite da parametri geomorfologici di quota (1300 - 2800 m), pendenza (30° - 45°) ed esposizione (90° - 202,5°), sono state confrontate con le osservazioni del personale del Parco Naturale Val Troncea, dalle quali è emerso un grado significativamente diverso di frequentazione delle aree. Sono state anche incluse nel lavoro le superfici limitrofe ai 3 settori frequentati, per verificare l'eventuale possibilità di espansione della colonia. Nell'ipotesi che la preferenza di utilizzo da parte dello stambecco sia collegata alla differente componente floristica, sono state effettuate campionature vegetazionali con rilievi puntuali in campo, secondo il metodo dell'analisi lineare di Daget e Poissonet (1969). I rilevamenti ottenuti sono stati elaborati per delineare una caratterizzazione quantitativa, mediante Cluster analysis, e qualitativa, attraverso il calcolo del Valore Pastorale delle formazioni vegetazionali. Successivamente i dati raccolti sono stati elaborati con la procedura statistica del χ2, che ha evidenziato un diverso grado di copertura vegetazionale, ritenuto statisticamente significativo nel definire la preferenza animale per determinati territori. Risultati e Discussione - I risultati ottenuti consentono di affermare che gli stambecchi prediligono le aree utilizzate dai domestici, in cui si registra la maggiore varietà floristica, essenziale per rispondere alle esigenze dei selvatici nella stagione avversa, grazie al diverso ruolo ambientale rivestito dalla vegetazione in determinate condizioni ecologiche: le formazioni di condizioni Termiche sono fruibili nella stagione nevosa; quelle di condizioni Intermedie, collegate a pratiche pastorali, garantiscono l'apporto nutrizionale elevato, necessario dopo la stagione avversa; quelle di condizioni Nivali risultano vitali per lo sviluppo dei giovani. Nell'ambito del multiuso e con l'intento di aumentare la capacità di carico del sito rispetto agli stambecchi, sono quindi indicati interventi pastorali differenziati: pascolamento razionale (conservativo); trasferimento di fertilità (a tutela delle leguminose); pascolamento estensivo degli ovini (conservativo delle formazioni di condizioni termiche ed oligotrofiche); mandratura (per i bovini) o stabbiatura (per gli ovini), per un rapido miglioramento in aeree favorevoli al pernottamento; riposo diurno sul pascolo per un miglioramento in aree ad elevata pendenza; operazioni manuali per il recupero di superfici degradate. Conclusioni - La ricerca offre orientamenti operativi, da verificare a medio-lungo termine, per l'allevamento basato sul diretto prelievo dell'erba, che consente di sfruttare superfici marginali e soprattutto permette di gestire ampi territori con particolare riguardo agli aspetti di carattere paesaggistico. In questo modo le attività antropiche possono inserirsi nell'ambiente alpino, realizzandone una piena tutela e favorendo la conservazione della ricchezza e della bellezza delle componenti floristiche e faunistiche.File | Dimensione | Formato | |
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