ABSTRACT The environment of the Susa Valley has had in the past to deal with all the undesirable effects of large concentrations of manufacturing: heavy traffic, disposal of hazardous waste, fumes generated by the first industrial lot until you get to the steel mills in the valley over the years' 60 between San Didero and Borgone. Surveys conducted by ARPA in 2003 detected the presence of dioxin and PCBs at very high levels. The biggest problem was that of the pasture, dioxins ingested by animals, are deposited in their fat, organs filter (such as the liver) and in milk. In a few months (March 2005) because many farmers would be forced to suspend their activities. Steel production can bring to the dispersal of toxic or potentially toxic metals. This study, conducted in collaboration with the Institute Zooprofilattico of Turin, was aimed at verifying the presence of heavy metals (Cu, Zn, Pb, Ni, Co, Cr and Cd) in different matrices of a specific chain of milk production. The matrices considered were soil, forage and milk. This work was also aimed to analyze the survey strategy for the entire row, as regards the sampling and analytical procedures. The farm being studied is located in Borgone of Susa, a kilometre from steel mill Beltrame SpA. The business conducted at household level is the breeding of cows and heifers. The animals are administered the following foods: in the summer feed and fresh grass and hay in the winter, that the company produced in the surrounding fields during the summer. Samples of soil and forage plants were taken, the company these as pasture for animals and in particular: 2 plots of land near to the company, as far a field, and mountain pasture at 900 - 1000 - 1600 and 2000 m. We also made samples of bulk milk and their rations were subjected to the animals. It was later decided to buy some milk cartons as comparison. All samples of soil, fodder and milk were subjected to acid digestion for the extraction of metals and they have been analyzed by atomic absorption spectrometry (AAS). In all the samples were analyzed: Cu, Zn, Ni, Pb, Co, Cr and Cd. For samples of soil have made the following observations: ¿ Cu is present in greater quantities in the two fields near to the company. This can be explained by the fact that both are adjacent to fields planted with vines. ¿ Zn (Legislative Decree no. 152/06) is present in different soils in a uniform manner, without significant changes. ¿ To lead, doesn't possible seem to establish a particular trend. All values of this element within the limit allowed by law, but there is a slight increase in concentration in soil samples mountain pasture at 1600 m and 2000 m. ¿ Ni, Co and Cr, resulting in very high concentrations in all soil samples in relation to their legal limits imposed, the highest concentrations of the same, in soil samples of the pastures, are found in that at 2000 m and they go diminishing in mountain pasture from 1600 to 1000 m. ¿ For the Cd, the values of the different samples analyzed, fully respect the legal limit whose value is 2 mg / kg. In the forage samples, Co and Cr were not detectable, as well as the Cd ¿ For Cu there is a greater concentration in forage samples of the same fields near to the company, and this, as the soil can be attributed to the presence of nearby vineyards. ¿ For Zn and Ni are not observed large variations in concentration among different samples of forage. ¿ The values for Pb fully observe the legal limits set f
RIASSUNTO Il territorio della Valle di Susa ha dovuto, nel passato, fare i conti con tutte le ricadute indesiderabili delle grandi concentrazioni produttive: traffico pesante, smaltimento di scorie nocive, fumi generati dai primi insediamenti industriali fino ad arrivare alle acciaierie sorte in valle negli anni '60 tra San Didero e Borgone. Le indagini condotte dall'ARPA nel 2003 rilevarono la presenza di diossina e PCB a livelli molto elevati. Il problema più grave era quello dei pascoli: le diossine, ingerite dagli animali, si depositano nei loro grassi, negli organi filtro (come il fegato) e nel latte. Di lì a qualche mese (marzo 2005) molti allevatori sarebbero infatti stati costretti a sospendere la loro attività. La produzione dell'acciaio può portare con sé la dispersione nell'ambiente di metalli tossici o potenzialmente tossici. Questo studio, condotto in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico di Torino, ha avuto come obiettivo la verifica della presenza di metalli pesanti (Cu, Zn, Pb, Ni, Co, Cr e Cd) nelle diverse matrici di una specifica filiera di produzione latte. Le matrici considerate sono state suolo, foraggio e latte. Il presente lavoro ha avuto anche l'obiettivo di analizzare la strategia di indagine, per l'intera filiera, per quanto riguarda il campionamento e le procedure analitiche. L'azienda agricola oggetto di studio è ubicata a Borgone di Susa, e dista 1 km dall'acciaieria Beltrame. L'attività aziendale condotta a livello famigliare è l'allevamento di vacche e di manze. Agli animali vengono somministrati i seguenti alimenti: in estate, erba fresca del giorno e mangime, ed in inverno invece il fieno prodotto nei campi circostanti all'azienda durante il periodo estivo. Sono stati prelevati campioni di suolo e di foraggio, da diversi campi di proprietà dell'azienda usati come pascolo per gli animali ed in particolare: 2 appezzamenti vicini all'azienda, un campo più distante, e alpeggi a 900 - 1000 - 1600 - 2000 m s.l.m. Abbiamo inoltre effettuato campionamenti di latte di massa e delle relative razioni che venivano sottoposte agli animali. In seguito si è deciso di acquistare alcune confezioni di latte commerciale come confronto. Tutti i campioni di suolo, foraggio e latte sono stati sottoposti a digestione acida per l'estrazione dei metalli e gli stessi sono stati analizzati con spettrometria di assorbimento atomico (AAS). In tutti i campioni sono stati analizzati: Cu, Zn, Ni, Pb, Co, Cr e Cd. Per i campioni di suolo si sono fatte le seguenti osservazioni: ¿ Il Cu è presente in quantità maggiore nei due campi vicini all'azienda. E questo può essere spiegato dal fatto che entrambi sono adiacenti a campi coltivati a vite. ¿ Lo Zn (D.Lgs. 152/06) risulta presente nei diversi suoli in modo uniforme, senza significative variazioni. ¿ Per il piombo, non sembra possibile stabilire un andamento particolare. Tutti i valori di questo elemento rientrano nel limite consentito dalla legge ma si nota un leggero aumento di concentrazione nei campioni di suolo dell'alpeggio a 1600 m e a 2000 m. ¿ Ni, Co e Cr, risultano in concentrazioni molto elevate in tutti i campioni di suolo nei confronti dei rispettivi limiti di legge imposti, le maggiori concentrazioni degli stessi, nei campioni di suolo degli alpeggi, si riscontrano nei campioni dell'alpeggio a 2000 m e vanno diminuendo nell'alpeggio a 1600 m e poi in quello a 1000 m. ¿ Per il Cd, i valori dei diversi campioni analizzati, rispettano pienamente il limite di le
Metalli pesanti nella Filiera latte: un caso di studio in Val di Susa
ISOARDI, ROMINA
2010/2011
Abstract
RIASSUNTO Il territorio della Valle di Susa ha dovuto, nel passato, fare i conti con tutte le ricadute indesiderabili delle grandi concentrazioni produttive: traffico pesante, smaltimento di scorie nocive, fumi generati dai primi insediamenti industriali fino ad arrivare alle acciaierie sorte in valle negli anni '60 tra San Didero e Borgone. Le indagini condotte dall'ARPA nel 2003 rilevarono la presenza di diossina e PCB a livelli molto elevati. Il problema più grave era quello dei pascoli: le diossine, ingerite dagli animali, si depositano nei loro grassi, negli organi filtro (come il fegato) e nel latte. Di lì a qualche mese (marzo 2005) molti allevatori sarebbero infatti stati costretti a sospendere la loro attività. La produzione dell'acciaio può portare con sé la dispersione nell'ambiente di metalli tossici o potenzialmente tossici. Questo studio, condotto in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico di Torino, ha avuto come obiettivo la verifica della presenza di metalli pesanti (Cu, Zn, Pb, Ni, Co, Cr e Cd) nelle diverse matrici di una specifica filiera di produzione latte. Le matrici considerate sono state suolo, foraggio e latte. Il presente lavoro ha avuto anche l'obiettivo di analizzare la strategia di indagine, per l'intera filiera, per quanto riguarda il campionamento e le procedure analitiche. L'azienda agricola oggetto di studio è ubicata a Borgone di Susa, e dista 1 km dall'acciaieria Beltrame. L'attività aziendale condotta a livello famigliare è l'allevamento di vacche e di manze. Agli animali vengono somministrati i seguenti alimenti: in estate, erba fresca del giorno e mangime, ed in inverno invece il fieno prodotto nei campi circostanti all'azienda durante il periodo estivo. Sono stati prelevati campioni di suolo e di foraggio, da diversi campi di proprietà dell'azienda usati come pascolo per gli animali ed in particolare: 2 appezzamenti vicini all'azienda, un campo più distante, e alpeggi a 900 - 1000 - 1600 - 2000 m s.l.m. Abbiamo inoltre effettuato campionamenti di latte di massa e delle relative razioni che venivano sottoposte agli animali. In seguito si è deciso di acquistare alcune confezioni di latte commerciale come confronto. Tutti i campioni di suolo, foraggio e latte sono stati sottoposti a digestione acida per l'estrazione dei metalli e gli stessi sono stati analizzati con spettrometria di assorbimento atomico (AAS). In tutti i campioni sono stati analizzati: Cu, Zn, Ni, Pb, Co, Cr e Cd. Per i campioni di suolo si sono fatte le seguenti osservazioni: ¿ Il Cu è presente in quantità maggiore nei due campi vicini all'azienda. E questo può essere spiegato dal fatto che entrambi sono adiacenti a campi coltivati a vite. ¿ Lo Zn (D.Lgs. 152/06) risulta presente nei diversi suoli in modo uniforme, senza significative variazioni. ¿ Per il piombo, non sembra possibile stabilire un andamento particolare. Tutti i valori di questo elemento rientrano nel limite consentito dalla legge ma si nota un leggero aumento di concentrazione nei campioni di suolo dell'alpeggio a 1600 m e a 2000 m. ¿ Ni, Co e Cr, risultano in concentrazioni molto elevate in tutti i campioni di suolo nei confronti dei rispettivi limiti di legge imposti, le maggiori concentrazioni degli stessi, nei campioni di suolo degli alpeggi, si riscontrano nei campioni dell'alpeggio a 2000 m e vanno diminuendo nell'alpeggio a 1600 m e poi in quello a 1000 m. ¿ Per il Cd, i valori dei diversi campioni analizzati, rispettano pienamente il limite di leFile | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
314263_tesispecialisticaisoardirominaluglio2011.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.13 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/129139