Questo lavoro nasce dal desiderio di approfondire il tema dell¿immagine della donna, e soprattutto della donna in quanto madre, nelle opere di Elsa Morante. Partendo dalla premessa che il rapporto della scrittrice con l¿universo femminile appare ambiguo e controverso, se ne deduce che la rappresentazione del mondo femminile e del materno è un nodo centrale per lo studio dell¿autrice. L¿obiettivo del lavoro è proprio quello di arrivare a comprendere la centralità del tema della maternità e le modalità in cui esso viene rappresentato nella poetica morantiana, il modo in cui questo si relaziona con la figura autoriale. La tesi analizza le figure materne dei tre principali romanzi dell¿autrice: Menzogna e Sortilegio, L¿isola di Arturo e La Storia. Con l¿analisi in successione delle tre opere, una per capitolo, si è svolto un lavoro comparativo che analizza le caratteristiche dei personaggi femminili e l¿evoluzione nel tempo del tema del materno. La Morante parte da un¿idea di maternità complessa, che si manifesta attraverso numerose figure materne, anche negative, in cui spesso il sentimento materno porta con sé nevrosi, mancanze e dolore; tale idea si inserisce in una più generale visione pessimistica delle relazione affettive. Non mancano però esempi che mostrano un¿immagine di maternità positiva che, con il procedere delle opere, si delinea sempre più chiaramente attraverso personaggi simili tra loro: donne umili, capaci di amare e portatrici di un mistero e di un istinto antico e naturale. Passando per una duplice e opposta concezione del materno, in cui da un lato vi è un immagine di madre idealizzata e dall¿altra di una madre possessiva e tiranna, l¿autrice approda, nell¿ultimo romanzo, ad una poetica esaltazione della maternità, del legame madre ¿ figlio che unisce le due parti in un'unica entità androgina e ad un recupero della fisicità della donna. La Morante non mitizza l¿esperienza materna a prescindere e, pur non essendo madre, mostra al lettore come tale esperienza possa portare con sé molteplici e contrastanti sentimenti. Grazie alla lettura dei romanzi si percepisce che alla base delle diverse forme delle esperienze materne c¿è una contemplazione appassionata e dolorosa dell¿autrice di avvenimento visto come unione assoluta, eterna e divina tra madre e figlio, che concilia la corporeità e l¿istintività con l¿affettività. Quella della Morante è un¿interrogazione profonda e senza banalità su che cosa voglia dire amare per una madre e su come tale esperienza riconduca la donna all¿elemento naturale. D¿altro canto nell¿autrice c¿è anche l¿intento di demolire alcuni stereotipi sulla tema, dando conto anche delle implicazioni dolorose o violente del sentimento materno. La Morante lascia trasparire il proprio desiderio materno insoddisfatto e la propria difficoltà ad accettarsi come donna che non prende parte al mistero della maternità, da lei così profondamente osservato. Appare altrettanto chiaro che quello della Morante è un percorso che parte da ossessioni e desideri e arriva a un¿ idea sublime e profonda di materno, possibile, forse, solo se frutto di una lunga riflessione indipendente e intelligente, ma anche appassionata e sofferta.
Forme della maternità nell'opera di Elsa Morante
MASSIMETTI, CHIARA
2009/2010
Abstract
Questo lavoro nasce dal desiderio di approfondire il tema dell¿immagine della donna, e soprattutto della donna in quanto madre, nelle opere di Elsa Morante. Partendo dalla premessa che il rapporto della scrittrice con l¿universo femminile appare ambiguo e controverso, se ne deduce che la rappresentazione del mondo femminile e del materno è un nodo centrale per lo studio dell¿autrice. L¿obiettivo del lavoro è proprio quello di arrivare a comprendere la centralità del tema della maternità e le modalità in cui esso viene rappresentato nella poetica morantiana, il modo in cui questo si relaziona con la figura autoriale. La tesi analizza le figure materne dei tre principali romanzi dell¿autrice: Menzogna e Sortilegio, L¿isola di Arturo e La Storia. Con l¿analisi in successione delle tre opere, una per capitolo, si è svolto un lavoro comparativo che analizza le caratteristiche dei personaggi femminili e l¿evoluzione nel tempo del tema del materno. La Morante parte da un¿idea di maternità complessa, che si manifesta attraverso numerose figure materne, anche negative, in cui spesso il sentimento materno porta con sé nevrosi, mancanze e dolore; tale idea si inserisce in una più generale visione pessimistica delle relazione affettive. Non mancano però esempi che mostrano un¿immagine di maternità positiva che, con il procedere delle opere, si delinea sempre più chiaramente attraverso personaggi simili tra loro: donne umili, capaci di amare e portatrici di un mistero e di un istinto antico e naturale. Passando per una duplice e opposta concezione del materno, in cui da un lato vi è un immagine di madre idealizzata e dall¿altra di una madre possessiva e tiranna, l¿autrice approda, nell¿ultimo romanzo, ad una poetica esaltazione della maternità, del legame madre ¿ figlio che unisce le due parti in un'unica entità androgina e ad un recupero della fisicità della donna. La Morante non mitizza l¿esperienza materna a prescindere e, pur non essendo madre, mostra al lettore come tale esperienza possa portare con sé molteplici e contrastanti sentimenti. Grazie alla lettura dei romanzi si percepisce che alla base delle diverse forme delle esperienze materne c¿è una contemplazione appassionata e dolorosa dell¿autrice di avvenimento visto come unione assoluta, eterna e divina tra madre e figlio, che concilia la corporeità e l¿istintività con l¿affettività. Quella della Morante è un¿interrogazione profonda e senza banalità su che cosa voglia dire amare per una madre e su come tale esperienza riconduca la donna all¿elemento naturale. D¿altro canto nell¿autrice c¿è anche l¿intento di demolire alcuni stereotipi sulla tema, dando conto anche delle implicazioni dolorose o violente del sentimento materno. La Morante lascia trasparire il proprio desiderio materno insoddisfatto e la propria difficoltà ad accettarsi come donna che non prende parte al mistero della maternità, da lei così profondamente osservato. Appare altrettanto chiaro che quello della Morante è un percorso che parte da ossessioni e desideri e arriva a un¿ idea sublime e profonda di materno, possibile, forse, solo se frutto di una lunga riflessione indipendente e intelligente, ma anche appassionata e sofferta.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/129115