Obiettivo della mia indagine è principalmente quello studiare i concetti di quella che, con la pubblicazione del ¿Manifesto della radio¿, per i futuristi doveva essere una vera e propria rivoluzione nel settore della comunicazione radiofonica e che si rivelò soltanto un fenomeno isolato e di nicchia, destinato a diventare, già alla fine della seconda Guerra Mondiale, solo un ricordo. Tuttavia non furono poche le intenzioni e le istanze di cambiamento formulate dai futuristi che non finirono col movimento e che, anzi, divennero fonte di ispirazione per molti che, a distanza di decenni, si sarebbero occupati di Comunicazione e delle sue forme, nonché della velocità, con cui essa si diffonde. In quanto fenomeno di avanguardia il Futurismo non mancò di proporre soluzioni innovative e volte al progresso, anche in campo radiofonico, ma molti dei suoi forzi si resero vani, sia per la difficoltà del pubblico radiofonico alle novità del tutto inedite che gli artisti futuristi proponevano, sia per la connivenza con il Fascismo. Questa scelta, che mirava alla sopravvivenza del movimento, Marinetti e i suoi la pagarono a caro prezzo: equivaleva ad essersi non solo schierati al fianco del Fascismo, ma aver ceduto la loro libertà di espressione al Regime, che da allora si insediò nel movimento futurista, inquinandolo con la sua retorica e con la sua propaganda. Ho suddiviso il mio elaborato in cinque capitoli, in ognuno dei quali ho preso in analisi il Futurismo e i rapporti che esso intrattenne con l'ambiente socio-culturale, con il potere politico e con il settore delle comunicazioni, dedicando la mia attenzione soprattutto alla radiofonia e facendo un breve cenno della sua nascita e della sua evoluzione, per poi mettere a confronto il fenomeno radiofonico futurista con la radio e le trasmissioni che essa diffondeva su scala nazionale in quel periodo.

La radio futurista Una rivoluzione mancata

GIGLIO, GIULIA
2009/2010

Abstract

Obiettivo della mia indagine è principalmente quello studiare i concetti di quella che, con la pubblicazione del ¿Manifesto della radio¿, per i futuristi doveva essere una vera e propria rivoluzione nel settore della comunicazione radiofonica e che si rivelò soltanto un fenomeno isolato e di nicchia, destinato a diventare, già alla fine della seconda Guerra Mondiale, solo un ricordo. Tuttavia non furono poche le intenzioni e le istanze di cambiamento formulate dai futuristi che non finirono col movimento e che, anzi, divennero fonte di ispirazione per molti che, a distanza di decenni, si sarebbero occupati di Comunicazione e delle sue forme, nonché della velocità, con cui essa si diffonde. In quanto fenomeno di avanguardia il Futurismo non mancò di proporre soluzioni innovative e volte al progresso, anche in campo radiofonico, ma molti dei suoi forzi si resero vani, sia per la difficoltà del pubblico radiofonico alle novità del tutto inedite che gli artisti futuristi proponevano, sia per la connivenza con il Fascismo. Questa scelta, che mirava alla sopravvivenza del movimento, Marinetti e i suoi la pagarono a caro prezzo: equivaleva ad essersi non solo schierati al fianco del Fascismo, ma aver ceduto la loro libertà di espressione al Regime, che da allora si insediò nel movimento futurista, inquinandolo con la sua retorica e con la sua propaganda. Ho suddiviso il mio elaborato in cinque capitoli, in ognuno dei quali ho preso in analisi il Futurismo e i rapporti che esso intrattenne con l'ambiente socio-culturale, con il potere politico e con il settore delle comunicazioni, dedicando la mia attenzione soprattutto alla radiofonia e facendo un breve cenno della sua nascita e della sua evoluzione, per poi mettere a confronto il fenomeno radiofonico futurista con la radio e le trasmissioni che essa diffondeva su scala nazionale in quel periodo.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
713761_tesispecialisticagiuliagiglio.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 834.64 kB
Formato Adobe PDF
834.64 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/129085