Aim: This retrospective study was carried out to evaluate the medium-term results of patients suffering from acromioclavicular dislocation or fracture-dislocation of the distal third of the clavicle treated with the MINAR system and to specifically investigate the role possibly played in the functional outcomes by coracoclavicular calcifications that may develop after surgery. Methods: 14 patients treated with the MINAR system (11 acromioclavicular dislocations and 3 fractures of the distal third of the clavicle) were re-evaluated clinically and radiographically at a minimum follow-up of one year. Each patient was subjected to the following scores: Constant Score, Subjective Shoulder Value, Oxford Shoulder Score and Quick Disability of Arm Shoulder and Hand score. Results: The mean follow-up was 4.6 ± 2.15 (1.7-8.8) years. The evaluations showed good results: CS 92.1 ± 4.4 (86.3-100); SSV 92.5 ± 5.8 (80-100); OSS 1 ± 1.8 (0-6); qDASH 11.4 ± 1 (11-15). Coracoclavicular calcifications were observed in 6 patients (42.9%): 4 minor and 2 major according to Dimakopoulos. No statistically significant differences were found between the results of patients treated for dislocation and those operated for fracture (CSp 0.95, SSV p 0.85, OSScp 0.26), between patients with or without calcifications (CS p 0 , 72, SSV p 0.37, OSS p 1.0, qDASH p 0.79); and there was no staistical correlation between calcifications and clinical results. Using the correction for Yates factor no correlation was found between calcifications and the onset of complications (mobilization of the coracoid button, wire rupture, osteolysis) (p 0.06). Conclusion: The MINAR system is proven to be reliable and effective for treating acromioclavicular dislocations or distal third clavicle fractures. If the coraco-claveal calcifications do not alter the clinical results, they would still need to be investigated further because they could represent a radiographic sign of operative success and absence of postoperative complications.
Obiettivo: Questo studio retrospettivo è stato svolto per valutare i risultati a medio termine dei pazienti affetti da lussazione acromionclaveare o frattura-lussazione del terzo distale di clavicola trattati con sistema MINAR e indagare nello specifico il ruolo eventualmente svolto negli outcome funzionali dalle calcificazioni coracoclaveari che possono svilupparsi dopo l’intervento chirurgico. Metodologia: 14 pazienti trattati con sistema MINAR (11 lussazioni acromion-claveari e 3 fratture del terzo distale di clavicola) sono stati rivalutati clinicamente e radiograficamente ad un follow-up minimo di un anno. Ad ognuno sono stati sottoposti i seguenti scores: Constant Score, Subjective Shoulder Value, Oxford Shoulder Score e Quick Disability of Arm Shoulder and Hand score. Risultati: Il follow-up medio è risultato di 4,6 ± 2,15 (1,7-8,8) anni. Alle valutazioni sono emersi buoni risultati: CS 92,1 ± 4,4 (86,3-100); SSV 92,5 ± 5,8 (80-100); OSS 1 ± 1,8(0-6); qDASH 11,4 ± 1 (11- 15). Sono state osservate calcificazioni coracoclaveari in 6 pazienti (42,9%): 4 minori e 2 maggiori secondo Dimakopoulos. Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative comparando i risultati dei pazienti operati per lussazione rispetto a quelli operati per frattura (CSp 0,95, SSV p 0,85, OSScp 0,26), tra i pazienti con o senza calcificazioni (CS p 0,72, SSV p 0,37, OSS p 1,0, qDASH p 0,79); e non c’è stata una correlazione tra la comparsa di calcificazioni e i risultati clinici. Usando la correzione per il fattore di Yates non è stata riscontrata correlazione tra calcificazioni e insorgenza di complicanze (mobilizzazione del bottone coracoideo, rottura dei fili, osteolisi) (p 0,06). Conclusione: Il sistema MINAR si conferma essere affidabile ed efficace per trattare le lussazioni acromion-claveari o le fratture del terzo distale di clavicola. Se le calcificazioni coraco-claveari non alterano i risultati clinici sarebbero comunque da indagare ulteriormente perché potrebbero rappresentare un segno radiografico di successo operativo e di assenza di complicanze post- operatorie.
Stabilizzazione acromion-claveare con tecnica MINAR: risultati a medio termine
ALLASIO, MATTHIEU PAUL BRUNO
2021/2022
Abstract
Obiettivo: Questo studio retrospettivo è stato svolto per valutare i risultati a medio termine dei pazienti affetti da lussazione acromionclaveare o frattura-lussazione del terzo distale di clavicola trattati con sistema MINAR e indagare nello specifico il ruolo eventualmente svolto negli outcome funzionali dalle calcificazioni coracoclaveari che possono svilupparsi dopo l’intervento chirurgico. Metodologia: 14 pazienti trattati con sistema MINAR (11 lussazioni acromion-claveari e 3 fratture del terzo distale di clavicola) sono stati rivalutati clinicamente e radiograficamente ad un follow-up minimo di un anno. Ad ognuno sono stati sottoposti i seguenti scores: Constant Score, Subjective Shoulder Value, Oxford Shoulder Score e Quick Disability of Arm Shoulder and Hand score. Risultati: Il follow-up medio è risultato di 4,6 ± 2,15 (1,7-8,8) anni. Alle valutazioni sono emersi buoni risultati: CS 92,1 ± 4,4 (86,3-100); SSV 92,5 ± 5,8 (80-100); OSS 1 ± 1,8(0-6); qDASH 11,4 ± 1 (11- 15). Sono state osservate calcificazioni coracoclaveari in 6 pazienti (42,9%): 4 minori e 2 maggiori secondo Dimakopoulos. Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative comparando i risultati dei pazienti operati per lussazione rispetto a quelli operati per frattura (CSp 0,95, SSV p 0,85, OSScp 0,26), tra i pazienti con o senza calcificazioni (CS p 0,72, SSV p 0,37, OSS p 1,0, qDASH p 0,79); e non c’è stata una correlazione tra la comparsa di calcificazioni e i risultati clinici. Usando la correzione per il fattore di Yates non è stata riscontrata correlazione tra calcificazioni e insorgenza di complicanze (mobilizzazione del bottone coracoideo, rottura dei fili, osteolisi) (p 0,06). Conclusione: Il sistema MINAR si conferma essere affidabile ed efficace per trattare le lussazioni acromion-claveari o le fratture del terzo distale di clavicola. Se le calcificazioni coraco-claveari non alterano i risultati clinici sarebbero comunque da indagare ulteriormente perché potrebbero rappresentare un segno radiografico di successo operativo e di assenza di complicanze post- operatorie.File | Dimensione | Formato | |
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