Starting form the famous Cicero’s Pro Archia oration, we deal with a theme that has its roots in ancient times and it is still very current nowadays: the citizenship. In this trial, dating back to 62 B.C., Cicero defended his client and longtime friend, as well as teacher in his youth: Aulo Licinio Archia, an important poet who was born in Antiochia, accused of having usurped the title of civis Romanus. Cicero was able to unmask Gratio’s accusation, moving away from a purely legal treatment. He dealt with all the main issues concerning the right of acquisition of the citizenship in the late Republican period. He could demonstrate that Archia deserved to be qualified as a Roman citizen both for his literary and cultural worth, and his political and social activism within the civitas to highlight the greatness of Rome.
Partendo dalla celebre orazione Pro Archia di Cicerone, viene affrontato un tema che affonda le sue radici in tempi molto antichi ma che resta tutt’ora di grande attualità: la cittadinanza. In questa causa risalente al 62 a.C., l’Arpinate si vide coinvolto in qualità di avvocato difensore nell’arringa in favore del suo cliente ed amico, nonché maestro in gioventù, Aulo Licinio Archia, poeta originario di Antiochia accusato di usurpatio del titolo di civis Romanus. Discostandosi da una classica trattazione prettamente giuridica, Cicerone riuscì a smontare punto per punto l’accusa formulata da Gratio, rievocando tutti i principali temi riguardanti il diritto all’acquisto della cittadinanza in epoca tardo repubblicana, dimostrando come Archia fosse in tutto e per tutto meritevole di essere identificato con la qualifica di cittadino romano non soltanto per i suoi meriti di uomo di lettere e di cultura, ma anche per l’attivismo dimostrato all’interno della civitas al fine di mettere in luce la grandezza di Roma, anche attraverso le sue opere.
La cittadinanza romana attraverso l'orazione Pro Archia di Cicerone
COLETTO, GIULIA
2021/2022
Abstract
Partendo dalla celebre orazione Pro Archia di Cicerone, viene affrontato un tema che affonda le sue radici in tempi molto antichi ma che resta tutt’ora di grande attualità: la cittadinanza. In questa causa risalente al 62 a.C., l’Arpinate si vide coinvolto in qualità di avvocato difensore nell’arringa in favore del suo cliente ed amico, nonché maestro in gioventù, Aulo Licinio Archia, poeta originario di Antiochia accusato di usurpatio del titolo di civis Romanus. Discostandosi da una classica trattazione prettamente giuridica, Cicerone riuscì a smontare punto per punto l’accusa formulata da Gratio, rievocando tutti i principali temi riguardanti il diritto all’acquisto della cittadinanza in epoca tardo repubblicana, dimostrando come Archia fosse in tutto e per tutto meritevole di essere identificato con la qualifica di cittadino romano non soltanto per i suoi meriti di uomo di lettere e di cultura, ma anche per l’attivismo dimostrato all’interno della civitas al fine di mettere in luce la grandezza di Roma, anche attraverso le sue opere.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/129021